Ladakh

il paese degli alti valichi 
di Marco Vasta
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questa pagina che leggi è basata sulla edizione 1988

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Da Leh a Hemis
sulla sponda destra dell'Indo
  

00 Cloglamsar è il centro più importante per l'istruzione e la formazione dei tibetani (Bhod-pa) in Ladakh. Vi sono una Scuola di filosofia buddhista ed un Centro di medicina tibetana. Al centro del bazaar un bivio conduce, a destra, al ponte di Sonam Ling, che da accesso alla riva sinistra dell'Indo. All'uscita dal villaggio piccolo tempio Karma kagyu, unico in Ladakh di questa corrente.
16 Valle di Sabu (Saphung) con sorgenti calde ed il monastero di Tashi Gepel Ling (gelugpa).
  Su una collina di bianche rocce cristalline (donde il nome di "cristallo", Shel, corrotto in Shey, si staglia il vecchio palazzo estivo dei sovrani ladakhi, eretto verso il 1430.
  Le prime opere murarie risalirebbero al 10 secolo. Rimane ben poco della fortezza, ma è possibile visistare il Sakia Thupa Lhakang formato da una grande cappella con due entrate (una per piano) ed una grande statua di Sakya Muni. Esiste una tradisione secondo la quale nessun fedele può guardare negli occhi l'immagine di Buddha. Come avranno fatto a dipingerli? Probabilmente l'iride era l'ultima parte che veniva colorata nella statua e l'esecuzione veniva fatta dall'artista ad occhi chiusi sfruttando il tatto per cogliere i contorni dell'occhio.
000 Thikse
000 Deviazione nella valle di Sakti.
  Monastero di Chemre.
  Santuario di Tagthog
000 bivio per Hemis.
000 Posto di blocco ed inizio della strada per Manali. Il percorso è descritto in senso inverso nell'Itinerario stradale Delhi-Leh.

       

Da Leh ad Hemis
sulla riva sinistra del fiume Indo
 
 

0 Leh
00 Al centro del bazar di Choglomsar un bivio a destra porta al ponte in ferro sull'Indo, poco oltre un altro bivio conduce a destra verso Stok mentre proseguendo sulla strada parallela alla riva sinistra si giunge ad Hemis.
  La valle di Stock   
La strada risale l'immenso e quasi piatto conoide costeggiando alcuni lunghissimi muri mani. Raggiunte le prime case del villaggio di Stock, ci si trova sotto la mole del palazzo reale (la strada prosegue ed arriva fino alla antenna televisiva a fianco del castello).   
Il palazzo reale di Stok fu costruito da Tsepal Namgyal nel 1825 ed è stata l'ultima residenza dei sovrani ladakhi. La sua architettura richiama quella del palazzo di Leh con poderosi contrafforti alla sua base e poi, man mano che ci si innalza di piano in piano, finestre e poggioli sporgono dalla facciata con le loro intelaiature di legno. Mentre a Leh il palazzo cade in rovina questo è ben conservato poiché ancora vi soggiorna saltuariamente la famiglia reale con la regina madre Rani Parvati Devi Diskit Wangmo (18° regina del Ladakh) e l'erede al trono.   
Il palazzo ha una ottantina di stanze: una decina sono state destinate a Museo (chiuso in inverno) ed una dozzina formano l'appartamento reale. Altre stanze sono occupate da servitori e dai monaci del tempio che si trova all'ultimo piano.
  La strada continua fino ad un vecchio albero centenario e da qui, a piedi, si giunge a Gurphug gompa (monastero della grotta del Guru) , vecchio quanto la reggia. Il dukang racchiude molte tangkha ed una grande immagine di Tsongkapa oltre a quelle di Sakyamuni e Maitreya. A Stok si tengono numerose feste, il Guru Tse-Chu, nel 10° e 11° giorno del 1° mese, il Lchagrang, festa religiosa del terzo mese quando due oracoli (uno del monastero ed uno del villaggio) cadono in trance, ed una serie di gare con l'arco in giugno.
  Dal bivio presso il ponte la strada asfaltata continua sulla grande piana dell'Indo.
  Bivio verso le montagne e valle di Matho (Mang sPro, la grande gioia) piccolo villaggio all'imbocco di una valletta laterale. Tubten Saling Choskor, sacro luogo dell'insegnamento, risale al 15 secolo ed è un convento Sakya. Dal villaggio si sale al tempio circondato da un boschetto. Il gran cortile interno si affaccia sulla piana. Dukang Somar: statue in rame, Dukang Nyingma ed al piano superiore Lambas Lhakang (tempio della strada e del frutto). Gonkang, generalmente chiuso ai turisti. Nel corso delle feste dette Nagrang (14 e 15° del 1° mese) e Nispetsergyat (8° del 2° mese), due monaci detti Rozgam o Luyar cadono in trance quindi, impugnate antiche sciabole, vagano per campi o per i tetti del monastero. Nei pressi del monastero due luoghi sacri: ai piedi del colle il Palden Lhamo Khang, dedicato a Mahakali ed il Tagphug con un piccolo reliquiario del 15 secolo.
  Stagna o sTag-sNa "monastero (situato sul) naso della tigre" fu costruito nel 1580 da re Jamyang Namgyal ed affidato all'ordine Dugap-kagyu.
  La strada prosegue nella piana desolata fino a congiungersi con quella proveniente dal ponte di Karu.
00 Con una salita di sette chilometri si alza in ampi tornanti fino al villaggio di Hemis.
  La strada sterrata di Hemis termina presso la rimessa dell'auto del convento, da qui parte un sentiero che in circa un'ora conduce a Kodtsang Tsamskang. L'eremo fu fondato circa quattro secoli prima del gompa di Hemis e gli edifici sono disposti attorno alla grotta dove per vent'anni visse in meditazione lo yogi Gyalwa Kodtsangapa. Se un tempo il luogo era veramente isolato, nei mesi estivi non lo è più. I monaci e gli yogi si ritirano quassù solo nei mesi invernali quando la neve rende impraticabile il sentiero. La grotta originale è stata trasformata in santuario ed oltre alla immagine del fondatore, racchiude quelle di grandi maestri e yogi dei Kagyu-pa. Vi sono anche due cappelle secondarie ed un laboratorio di stampa e di xilografia. Chi ha la costanza di proseguire nella valle giunge ad un valico dal quale si ammira tutta la sottostante piana di Leh. Ma lo spettacolo più impressionante è sul versante opposto all'eremo: gli strati rocciosi si sono piegati in modo tale da formare un libro di geologio spalancato con simmetria davanti ai vostri occhi.

 

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