Ladakh

il paese degli alti valichi 
di Marco Vasta
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questa pagina che leggi è basata sulla edizione 1988

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Trekking nella valle del Markha

L'ambiente

Parallela alla valle di Leh, dalla quale è divisa dalla catena dello Stok Kangri, la valle del fiume Markha ha offerto per secoli un rifugio naturale ai sovrani ladakhi, in fuga davanti alle invasioni, ma non ha trattenuto la marcia di Zorowar Singh, che proprio da Markha, piombò di sorpresa sul castello di Stok soggiogando definitivamente il piccolo regno tibetano. La valle è oggi scarsamente popolata, i castelli sono ridotti a cumuli di rovine ed un solo piccolo gompa ospita costantemente un lama. Il percorso resta interessante per la natura selvaggia dei luoghi e per lo spettacolo che si ammira dai due alti passi che la racchiudono. 
Difficoltà e senso di marcia 
Camminata di media difficoltà nella incassata valle del fiume Markha. Permette di raggiungere la notevole quota di 5.500 metri al valico del Kongmaru La, quassù la vista spazia su una infinita serie di valli e guglie rocciose. In genere viene abbinato ad un breve soggiorno in Ladakh e Kashmir in un viaggio di circa tre settimane. Due passi di alta quota ma l'acclimatazione non crea problemi a chi parte da Leh dopo esser salito in bus da Srinagar. Sei-nove giornate di marcia non impegnative anche per un escursionista poco allenato. Autosufficienza per l'intero percorso, non esistono punti di appoggio, né per il vitto, né per l'alloggio. È necessario percorrere la valle in compagnia di un cavallante come guida. Il senso di marcia descritto permette di affrontare più facilmente le gole orientali che spesso hanno precluso il cammino a chi partiva da Hemis, poiché diventano impraticabili in salita dopo i periodi di maltempo. Le quote segnalate possono variare con una tolleranza di un centinaio di metri. 

Percorso in sintesi

Leh (m. 3.550) - Zinchen (m. 3.800) 
Zinchen (m. 3.800) - Ganda La (m. 4.800) - Panne Pulu (m. 4.400) 
Panne Pulu (m. 4.400) - Skyu (m. 3.900) 
Skyu (m. 3.900) - Markha (m. 3.900) 
Markha (m. 3.900) - Ankhar (m. 4.400) 
Ankhar (m. 4.400) - Nimaling (m. 5.100) 
Nimaling (m. 5.100) - Kongmaru La (5500m)- Chokdol (m. 4.000) 
Chokdol m. 4.000) - Marteseland (m. 3.650) 

L'itinerario

Leh (m. 3.550) - Zinchen (m. 3.800) 4h 40' + m. 250

Al ponte in ferro sull'Indo all'altezza del monastero di Spituk, si caricano i cavalli con il materiale ed i viveri. Il villaggio di Pharka può essere inserito nella camminata compiendo una breve deviazione per visitare il santuario costruito da Rin Chen Zang Po attorno a grotte sacre, Dakul Khochey (BrayKungh Khabachen: cavità nella roccia piena di neve). 
Parallelo all'Indo, il sentiero segue la riva sinistra, arida e sassosa, sale sulla scarpata di arenaria (2h) e continua sul pianoro alluvionale superiore, tagliando l'ampia ansa del fiume con piccoli saliscendi, fino ad incontrare un cumulo di sassi sormontato da corna dipinte di rosso e da preghiere (45'-2h45'). Proseguendo in continui saliscendi si scorge la confluenza di un torrente con il fiume e ci si abbassa all'inizio di una valletta laterale che scende da sud (40'-3h25'). Il sentiero si addentra nella valle, snodandosi fra gli aspri pendii che qui sono abbastanza vicini e, sempre restando sulla destra orografica, raggiunge un ponticello che non si scavalca ma che permette di individuare una sorgente di acqua limpida (15'-3h40'); camminando talvolta nel greto del torrente e si arriva ai campi ed ai chorten che precedono le tre case dell'oasi di Zinchen (Zulichen, Djinghchen, m. 3.800, 4h-40'). I prati possono ospitare numerose tende. 

Zinchen (m. 3.800) - Panne Pulu (m. 4.400) 5h 15' + m 600

Lenta risalita della valle, ora costeggiando la parete, ora perdendosi sul greto del torrente, ma sempre tenendosi sulla riva orientale fino a quando la valle non si allarga in nuovi verdi pascoli, alcuni bivi conducono in vallette laterali ma il percorso resta evidente (1h30'). In località Uzing si incontrano muri mani e chorten e la valle assume un aspetto meno opprimente poiché si allarga e l'occhio inizia ad intravedere alte cime e nevai. Al bivio per Rumbak, villaggio situato in una valle laterale (45'-2h15') un chorten segnala una sorgente. 
Attraverso Rumbak si giunge allo Stok La (m 5.100), si ridiscende a Leh con una escursione di tre giorni. 
Un mulino ed un boschetto, recintato da un muro, rimangono sulla vostra sinistra e l'evidente traccia di sentiero segue l'ampia curva compiuta dalla valle principale che continua verso ovest fra pascoli e ghiaioni fino alla grande casa di Yurutse (Yuruche, m. 4.200, 2h-4h15'). Si può sostare nei pressi ma conviene continuare ancora la salita in mezzacosta fino a raggiungere la località di Panne Pulu (m. 4.400, 45'-5h), piccolo alpeggio con un minuscolo riparo in pietra. Campo sul poggio che domina la valle, sorgente. Il sole tramonta alle vostre spalle ed esalta ancor più le venature ocra delle montagne che circondano lo Stok La. 

Panne Pulu (m. 4.400) - Ganda La (m. 4.800) - Skyu (m. 3.900) 6h 30' +400 600

Dal campo si scorge la prima méta del percorso odierno ma il sentiero non vi punta direttamente, infatti si dirige verso i pascoli del versante meridionale risalendoli a zig zag e passando presso una sorgente di acqua medicamentosa. La pendenza è superiore a quella affrontata nei giorni precedenti e rapidamente si sale di quota fino ad un poggio dove il sentiero curva ad ovest per raggiungere il Ganda La (Kanda La, m. 4.800-4.970). La vista spazia su tutta la Catena dello Stok Kangri ed a sudovest si profilano la Catena dello Zangskhar e quella della Grande Himàlaya (1h30'). 
Lunga discesa (all'inizio ripida) ai chorten in prossimità di Shingo (1h45'-3h15'). In breve si è fra i campi che circondano il minuscolo gompa e le poche case (15'-3h30'). Il cammino costeggia campi recintati e macchie di rosa canina, poi la valle si restringe. Torrente e mulattiera attraversano una zona arida infilandosi in una gola fra calanchi erosi dalle intemperie. Una spianata precede la confluenza con la valle principale (2h40'-6h10') dominata a destra dall'incustodito gompa di Skiu ed a sinistra dai resti di alcune fortificazioni abbarbicate alla parete rocciosa. Il villaggio di Kaya si trova alcuni chilometri più a valle, quello di Skiu (20'-6h30') è raggiunto in breve dal sentiero che volta verso est, aggira la fortezza e costeggia il pendio fin ad alcune case. Nei pressi ampio spazio cintato in cui porre le tende. (su alcune carte Skiu è erroneamente posto a valle della confluenza). 

Skyu (m. 3.900) - Markha (m. 3.900) 5h30' + m 300 m 200

Tappa è lunga, monotona e fastidiosa in caso di pioggia. Si può dividere la tappa in due giornate campeggiando a Tsere. Dopo l'oasi di Skiu le tracce non sono evidenti. Proseguire fino al ponte (1h) che conduce sulla sponda a sinistra, non vi sono dislivelli. Il percorso segue la parete formata da sabbia e ciottoli che il fiume ha tagliato nei depositi fluviali. 
In località Tsere (tSara) spazio per sosta pascolo (2h-3h) alla base di un ampio conoide alluvionale. Il sentiero prosegue in saliscendi fino a trovarsi fra il fiume e la parete. Un ponte conduce nuovamente sulla destra orografica in corrispondenza di un ennesimo conoide alluvionale e rapidamente giungete a Chalah (Shalak, 1h-4h) numerosi muri mani, alcuni chorten ed una cappella semplice e disadorna. Alte guglie e picchi d'arenaria svettano sui crinali ed incombono sulla valle che pur essendo stretta offre uno scenario grandioso e selvaggio. Si ridiscende sul greto del fiume e si prosegue, ora guadando torrenti come il Poche Nallah , ora alzandosi ed abbassandosi fino a raggiungere la piana di Thinlespa che appare ad una curva del percorso dopo una collinetta morenica (trappola per lupi). 
Percorrere la spianata, guadare il fiume e proseguire ancora sui pascoli verso Tongit posto su una morena al centro della valle. Un ponte unisce le due sponde poco prima dello sperone sabbioso dominato dal vecchio gompa del villaggio di Markha (1h 30' -5h 30'). I fianchi della collina alluvionale sono franati impedendo l'accesso alla vecchia cappella ed un'altra è stata costruita un poco più a monte. 
Il somar gompa (tempio nuovo) è circondato da chorten ed è racchiuso da un alto muro. Un piccolo cortile con due porticati laterali precede la cappella principale: all'interno le pareti sono umide, il tetto è sfondato e libri, tangke ed altarini sono accatastati in una confusione polverosa. Sull'altare principale sono posti (da sinistra) quattro chorten reliquari, due statue di Stakzan Rimpoche e quelle di Shamunata Rimpochè, Padma Sàmbhava ed Avalokiteshvara. Il gompa appartiene all'ordine Dugpa e dipende all'abate di Hemis. Il villaggio sorge a ridosso della collina ed i campi lo dividono dal Markha Lungpa , torrente piccolo ma dalle acque rapide ed impetuose. 

Markha (m. 3.900) - Ankhar (m. 4.400) 4h + m 600

Guadato il torrente il sentiero si mantiene evidente per alcune centinaia di metri per poi affrontare una serie di guadi che portano ora sulla destra, ora sulla sinistra del fiume, mantenendosi sempre sul fondovalle ove si alternano ciottoli e strisce di sabbia. Attraversare ripetutamente il fiume seguendo le tracce dei cavalli. Una guglia rocciosa domina la confluenza fra due fiumi (1h40'). Anche se la valle a sudest sembra più ampia si deve proseguire su quella di sinistra addentrandosi, dopo l'ennesima serie di guadi, in una gola che compie una curva verso sinistra. Il sentiero passa sotto un kani e costeggia la parete, la valle compie una controcurva e si allarga in una spianata alluvionale al cui termine stanno le case di Humlag (50'-2h30') poste su un conoide percorso da un torrente. Dopo i chorten ed i mani ci si riabbassa e si prosegue ora in saliscendi, ora in piano fino alla confluenza con una valle che scende da settentrione. In alto si notano picchi innevati e fasce di rocce rosse (30'-3h), un guado presso una casa e quindi alcune centinaia di metri ed il sentiero si alza a zig zag poiché il fiume scorre fra le due rive compiendo una curva senza lasciare spazio alla mulattiera. 
Si arriva ad un valico posto un centinaio di metri più in alto affacciandosi in una conca con numerosi chorten, sembra di essere entrati in un'altra valle ma siamo sempre paralleli al fiume. L'illusione è data dalle rocce alla nostra destra che pian piano, ad una attenta osservazione, svelano una cresta fortificata: è il castello di Ankhar (khar: fortezza) dove si rifugiavano i sovrani di Leh quando il Ladakh era invaso. Ormai restano solo le mura ma è scendendo al villaggio ed al piccolo gompa che il castello si mostra in tutta la sua struttura (1h-4h). La cresta rocciosa è larga una decina di metri e quando, superate le ultime case, ci si volge a guardarla si rimane affascinati da questa guglia rocciosa, con il castello arroccato alla sommità, che si slancia al centro della valle dominando i pascoli ed i campi. 

Ankhar (m. 4.400) - Nimaling (m. 5.100) 3h 45' + m 500

Dalle case di Ankhar si procede risalendo la vallata dapprima fra pascoli fino ad una malga (45') poi in mezzacosta fino ad una confluenza fra due valli, tenetevi sulla vostra sinistra presso la parete rocciosa poi attraversate il torrente su un ponte (20' lh 5') e continuate fra i prati fino ad incontrare un'altra malga il cui proprietario è addetto anche alla manutenzione della mulattiera. Il sentiero affronta una pendenza più accentuata, si inoltra in una valletta laterale guadagnando un poggio e poi alzandosi fino ad un gruppo di muri mani (2h 3h 5'). Poco oltre c'è una pozza d'acqua di forma circolare che sembrerebbe scavata dall'uomo, tenetela sulla vostra destra e proseguite ancora in mezzacosta in lieve salita lo sguardo spazia sul versante opposto della valle, calanchi, valloncelli e cime innevate, il torrente scorre più in basso scavandosi il passaggio nell'altopiano su cui state per giungere ed infine vi trovate all'alpe di Nimaling «il posto del sole». È un'ampia conca prativa, larga un chilometro e lunga quattro, adagiata a più di cinquemila metri (40' 3h 45'). Si arriva al primo degli stalletti dei pastori. Numerosi spazi per il campo. Conigli selvatici, marmotte, pecore e yak popolano i prati. Il Kang Yaze (m. 6.250) si erge a sud del campo. L'ampio pendio nevoso è affrontabile con piccozza e ramponi solo in condizioni di bel tempo e quando la neve si è assestata (Da Nimaling una traccia aggira le pendici del Kang Yatze e conduce a Takh sulla rotabile Manali-Lah. Vedi pag.: 000.). 

Nimaling (m. 5.100) - Chokdol m. 4.000) 4h 45' + 400 1200

Attraversato il fiume, inizia la lentamente salita del pendio che costeggia a settentrione la vallata. La pendenza è dolce ed il cammino segnalato da ometti in pietra. In circa un'ora e mezza si superano 400 metri di dislivello, il sentiero è facile e non costituisce problemi tranne che negli ultimi cento metri dove si innalza rapidamente a zig zag fino ai 5.500 metri del Kongmaru La (1.30'). La discesa è evidente e segue il ripido pendio verso le gole che chiudono ad imbuto la vallata (2h-3h30'). Da questo punto inizia una serie di strettoie, guadi, gole e passaggi obbligati che comportano un affaticamento notevole. È sufficiente un'ondata di piena per modificare l'assetto del greto dopo un temporale. In determinati punti il torrente spumeggia nell'alveo stretto meno di quattro metri: per i cavalli è obbligatorio passare in queste strettoie mentre l'escursionista deve compiere alcuni passaggi di roccia valutabili al 2° grado. 
Il sentiero giunge così ai campi terrazzati delle case di Larsa posti sul pendio di sinistra ed è meglio tenersi sul fondovalle per non compiere un inutile giro inoltrandosi nella valletta laterale. L'oasi termina con le case di Chokdo e di Chukirmo costruite su versanti opposti e che offrono terreni da campo a livello più alto del greto (1h15'-4h45'). 

Chokdol m. 4.000) - Marteseland (m. 3.650) 5h 30' m 450 + m 100

L'ultima tappa si svolge in gran parte sul greto di fondovalle, ampio un centinaio di metri ma non di facile percorso: numerosi sono i guadi che diventano via via più impegnativi poiché il torrente, raccogliendo l'acqua dei rigagnoli laterali, si è ormai trasformato in un fiume di notevole portata. Si raggiunge la grande spianata della zona di Shang (Sumdo; 2h15'). Sentiero in mezzacosta fino alle case circondate da alberi e che offrono un ampio spazio per campeggiare. Si raggiunge la sponda sinistra e poi il percorso si sposta alternativamente sulle due rive, la valle si restringe con un'ennesima serie di guadi e di passaggi per arrivare finalmente al tratto di strada camionabile che risale dal villaggio di Marteseland (m. 3.650, 3h15'-5h30'). 
Le jeep possono venire qui a riprendervi oppure il trekking può terminare scendendo fino al villaggio e risalendo fino ad Hemis posto nella valle parallela verso ovest (1h). 

 

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