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letteratura di viaggio

18/04/2024 05:03:24

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Viaggio intorno alla mia camera

Xavier de Maistre


Editeur - Casa editrice

Tarka

Mondo




Anno - Date de Parution

2020

Pagine - Pages

128

Titolo originale

Voyage autour de ma chambre

Lingua originale

Lingua - language - langue

Italiano

Edizione - Collana

Viedellaseta

Traduttore

Gianluigi Saraceni

Prefazione

Anatole France


Viaggio intorno alla mia camera Viaggio intorno alla mia camera  

"Signori leggete. Ho intrapreso e condotto un viaggio di quarantadue giorni intorno alla mia camera. Le osservazioni interessanti che ho fatto, e il piacere continuo che ho provato lungo il cammino, mi facevano desiderare di renderlo pubblico; e a ciò mi ha deciso la certezza di essere utile. Il mio cuore prova una soddisfazione inesprimibile a pensare al numero infinito di infelici ai quali io offro una risorsa garantita contro la noia e un addolcimento dei mali che soffrono. Il piacere che si prova a viaggiare nella propria camera è al riparo della gelosia inquieta degli uomini ed è indipendente dalla fortuna. Si è così infelici, così abbandonati, da non avere un ricovero dove potersi ritirare e nascondere a tutti? Ecco tutto quanto occorre per il viaggio".
Così Xavier de Maistre, giovane ufficiale savoiardo, fratello del più famoso Joseph, inizia questo breve libro, scritto nel 1790 (l'anno dopo la Rivoluzione francese) durante gli "arresti domiciliari" inflittigli per aver partecipato a un duello d'onore. Pubblicato nel 1795, da allora ha sempre goduto di una meritata fama, per l'arguzia e la capacità di raccontare la ricchezza di significato che si nasconde negli oggetti.

 


Recensione in altra lingua (English):



Recensione in lingua italiana

In 42 capitoli, quanti sono i giorni di confinamento in casa, Xavier de Maistre percorre in lungo e in largo e in diagonale, zigzagando e facendo spesso camminare sulle gambe posteriori la poltrona da cui non ama scollarsi, i 36 passi di lato della sua stanza quadrata, commentando mobili e oggetti e richiamando vecchi ricordi. Ogni oggetto che l'autore ci presenta è occasione di divagazioni e di aneddoti, di osservazioni filosofiche basate su una morale corrente, benevola, generosa e arguta.
Il monologo dell'autore si sdoppia spesso in un dialogo, tra due parti di sé, l'anima e quella che è detta "l'altra", la bestia, cioè il corpo, le quali battibeccano con grazia, chiamandosi con rispetto persino "Madame", e da cui spesso esce vincitrice "l'altra".
Sono presenti anche una cagnetta amatissima, Rosina, e un servitore, Joannetti, anch'egli prediletto e insostituibile.
Quando descrive le stampe e i quadri della sua stanza presenta per ultimo, come pezzo forte della collezione il quadro più apprezzato dagli ospiti, soprattutto dalle dame, che è uno specchio! Infatti, sempre "imparziale e vero, rimanda agli occhi dello spettatore le rose della giovinezza e le rughe dell'età matura, senza calunniare né lusingare nessuno".
Un capitolo dedicato a una rosa secca, trovata in un cassetto, ci dipinge una scena settecentesca di cavalier servente, che vede ignorato il fiore offerto alla sua dama; infatti questa, occupata a pettinarsi, bada solo ad afferrare le forcine che il cavaliere le porge trovandole al tatto, perché non toglie mai gli occhi dallo specchio "per paura di perdersi di vista". I rari momenti di malinconia, come il ricordo di un amico scomparso, sono sempre superati di slancio della fede religiosa.