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24/04/2024 12:38:48

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14 riflessi sul lago delle visioni
Storia dei Dalai Lama
Barraux Roland

Editeur - Casa editrice

Amrita

  Asia
Tibet
esilio

Città - Town - Ville

Torino

Anno - Date de Parution

1997

Pagine - Pages

292

Titolo originale

Histoire des Dalaï-Lamas

Lingua - language - langue

italiano

Edizione - Collana

I grandi precursori

Traduttore

Telara A.

Curatore

Martinacci G.

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Histoire des Dalaï-Lamas

14 riflessi sul lago delle visioni  

Quando nel 1989 il Premio Nobel per la Pace fu attribuito a Tenzin Gyatso, 14° Dalai Lama, il mondo riconobbe il suo incessante operare nello spirito della non violenza per la sopravvivenza del Tibet, ma inevitabilmente il riconoscimento andò anche a un'istituzione religiosa e politica insieme, fondata su una solida tradizione di fedeltà ai principi buddhisti e alla loro applicazione secondo modalità tutte tibetane.
Roland Barraux, ex ambasciatore francese, ci rivela la storia -- mai scritta prima d'ora -- di questa istituzione, una storia tumultuosa e commovente, che va dagli antecedenti sciamanici al terzo Dalai Lama che istituì il titolo, al quinto che unificò il potere temporale e quello spirituale, al sesto detto "il Pazzo", al tredicesimo che si trovò a capo di un paese ormai in decadenza, all'ultimo che -- come era state profetizzato -- lasciò il Tibet ancora bambino.
E' la storia di un lignaggio eccezionale, di un grande Illuminato che si reincarna quattordici volte per portare a termine la sua missione sulla Terra, indicando ogni volta con precisione dove e quando si reincarnerà. Ed il cui messaggio, oggi, echeggia su tutto il Pianeta.
Il Lago delle Visioni esiste davvero: è a centocinquanta chilometri da Lhasa, e sulle sue acque cristalline le personalità incaricate di ritrovare le reincarnazioni del Dalai Lama leggono i segni premonitori del suo ritorno.

 

Consulta anche: Tibet Segreto: Viaggio a Lhamo Latso con Avventure nel Mondo

Recensione in altra lingua (Français):

Quatrième de couverture
Lorsque, en 1989, le prix Nobel de la Paix fut attribué à Tenzin Gyatso, quatorzième Dalaï-Lama, c'est non seulement son incessant combat pacifique pour la survie du Tibet qui fut ainsi couronné, mais également une institution unique au monde. Or, l'histoire de cette institution à la fois religieuse et politique, fondée sur la tradition bouddhiste, n'avait jamais été écrite. Histoire tumultueuse et passionnante que nous livre ici Roland Barraux, ancien ambassadeur de France, avec un rare sens de l'analyse et de la précision. Des antécédents chamaniques du Tibet à l'introduction du bouddhisme, du troisième Dalaï-Lama qui établit le titre au cinquième qui unifia pouvoirs temporel et spirituel, du sixième dont le comportement paradoxal ne fit pas toutefois vaciller l'édifice au treizième qui dut assumer les premiers assauts de la modernité, c'est toute une lignée d'hommes exceptionnels qui s'incarne dans l'actuel Dalaï-Lama, dont le message retentit aujourd'hui sur toute la planète. Roland Barraux, chrétien passionné par un peuple hors du commun, nous fait entendre la symphonie historique tibétaine, qui se joue depuis des siècles sur les thèmes de la mystique et de la lutte pour l'indépendance, de l'action et de la méditation, de la poésie et de la philosophie.

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