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HIMALAYA E DINTORNI - News letter di Marco Vasta
A tutti gli amici della cultura tibetana e ladakha

FEBBRAIO 2004

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Cara Amica, caro Amico,
Alcuni brevi note di aggiornamento sull'area dello Zanskar e sui progetti che, come sai, mi stanno a cuore. Ma accanto alla popolazione ladakha, i cui diritti sono conculcati dal governo del Kashmir, non possiamo dimenticare i 100mila nepalesi esiliati dal governo del Bhutan.
Colgo l'occasione per inviare agli amici tibetani, ai praticanti del Dharma ed anche a te un augurio in occasione di Losar, il 2131 capodanno tibetano che quest'anno cade il 21 febbraio.

Marco Vasta

IN QUESTO NUMERO

1) DURE CONDIZIONI PER IL RIENTRO RIFUGIATI NEPALESEI IN BHUTAN
2) MINI-PROGETTO "RISCALDIAMO UN'AULA IN HIMALAYA" 2a FASE
ED ORA SCALDIAMO GLI INSEGNANTI
3) DALL'HIMALAYA ALLA ALASKA
4) AGGIORNATA NEL SITO LA BIBLIOGRAFIA SUL DALAI LAMA
5) UN LIBRO PER UNA SCUOLA
VERSO IL CUORE DEL MONDO di CLAUDIO CARDELLI
6) Ultima Ora - DELEGAZIONE DELLO ZANSKAR A JAMMU
SI CONFRONTA CON IL GOVERNO DI J&K

1) DURE CONDIZIONI PER IL RIENTRO RIFUGIATI NEPALESEI IN BHUTAN

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Rabbia e sconcerto ha causato tra i rifugiati bhutanesi nel campo di Khudunabari (Nepal orientale) una visita di funzionari provenienti dal Bhutan, che hanno elencato una serie di condizioni per il rientro in patria dei profughi, previsto a partire dal mese prossimo. Ne dà notizia il bollettino quindicinale del Jrs (Jesuit Refugee Service, Servizio dei gesuiti per i rifugiati). Ricordando che da tempo è stato deciso il rimpatrio dei circa 12.000 profughi del campo di Khudunabari (una parte dei 100mila bhutanesi fuggiti dal proprio Paese a partire dai primi anni Novanta), il Jrs sottolinea che questi ‘ospiti’ erano stati divisi in quattro categorie da una équipe congiunta incaricata del processo di verifica. Ne era risultato che solo 293 persone su 12.000 erano state considerate rifugiati ‘in buona fede’, quindi liberi di tornare in Bhutan e risiedervi senza problemi né condizioni. Oltre il 70 per cento dei rifugiati a Khudunabari era invece rientrato nella categoria degli "emigrati di propria volontà". Il Jrs precisa che il 22 dicembre scorso i funzionari bhutanesi hanno spiegato ai rifugiati le condizioni per il rientro in Bhutan degli "emigrati volontari", suscitando critiche e contestazioni tra gli astanti.
In particolare, i rappresentanti del piccolo regno himalayano hanno affermato che, dopo il loro ritorno, questi profughi saranno ospitati in campi speciali e un componente di ciascuna famiglia otterrà un lavoro (forse nella costruzione di strade) per sostenere il nucleo familiare. I rifugiati dovranno però sottoporsi a una sorta di periodo di prova di due anni, durante il quale saranno tenuti a presentare richiesta per riottenere la cittadinanza bhutanese.
Per averla, dovranno comunque dimostrare di parlare la lingua ‘dzongkha’. Inoltre non verrà assegnata la cittadinanza a coloro che "parlano contro il re, il Paese e il popolo del Bhutan" o a chi lascia la nazione durante il ‘periodo di prova’. La delegazione bhutanese in visita in Nepal ha inoltre sostenuto che quei rifugiati inseriti a suo tempo nella categoria dei ‘criminali’ – classificazione già fonte di numerose polemiche nei mesi scorsi – saranno consegnati alla polizia del Bhutan una volta tornati in patria, mentre le loro famiglie saranno indirizzate verso campi speciali.

2) MINI-PROGETTO "RISCALDIAMO UN'AULA IN HIMALAYA"
2a FASE, ED ORA SCALDIAMO GLI INSEGNANTI
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La Lamdon Model High School si trova nella remota valle del fiume Zanskar, a nord dell’Himàlaya, regione del Ladakh di lingua e cultura tibetana. Lo Zanskar fa parte dello Stato di Jammu & Kashnir, a maggioranza musulmana, dove l’insegnamento nelle scuole statali è svolto in urdu, lingua non parlata dagli abitanti dello Zanskar. Con il contributo anche di iscritti di questa news-letter, fra il 2001 ed il 2003, AaZ onlus ha provveduto all’acquisto di stufe per le 14 aule del plesso scolastico (il secondo costruito con fondi di AaZ).
Nel luglio 2004 verranno consegnati agli insegnanti i nuovi locali appositamente costruiti per loro da AaZ. Per riscaldare gli otto “mini appartamenti d’alta quota” AaZ continua la sottoscrizione per l’acquisto di otto stufe e delle relative bombole di gas, una tecnologia che si sta rapidamente diffondendo in Himàlaya grazie alla notevole produzione indiana di GPL. Costo di un elemento € 250 (trasporto escluso).
Il 20 febbraio il preside della LMHS ed alcuni insegnati sono partiti da Leh per affrontare il fiume Zanskar ghiacciato ed arrivare a Padum dopo sei/sette giorni di marcia.
L’anno scorso (2003) una insegnante della nostra scuola materna ha percorso il fiume portando nello zaino il figlio di sei mesi! La vicenda di Padma è raccontata in questa pagina web: http://www.aazanskar.org/cs/padma dove puoi avere informazioni su come partecipare alla raccolta fondi.

3) DALL'HIMALAYA ALLA ALASKA
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Marco Berni, socio di AaZ onlus, è stato in Zanskar nel 1990, anno di fondazione della Lamdon Model School. Per promuovere la sottoscrizione ed acquistare le stufe, Marco parteciperà alla Iditarod Trail Invitational, una corsa di 570 chilometri in Alaska.
Dal 28 febbraio puoi seguire la corsa su http://www.marcoberni.com ma già da ora puoi inviargli un messaggio di incoraggiamento tramite http://www.marcoberni.com/guestbook.asp

4) AGGIORNATA NEL SITO LA BIBLIOGRAFIA SUL DALAI LAMA

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I volumi pubblicati in Italia a firma di Kundun sono una settantina! Dalle prime pubblicazioni (ricordo "Buddhismo Tibetano" in Ubaldini del 1966) si è oggi giunti, da parte di qualche casa editrice, a far tradurre anche i meno conosciuti scritti del Dalai Lama. Nella selezione pubblicata nel sito ne ho proposti ormai venticinque.
http://www.marcovasta.net/libreria/Autori/Tenzin_Gyatso/
Inizialmente avevo elencato solo quelli prettamente rivolti alla "Questione tibetana". Ora, dopo aver introdotto anche quelli sul Buddhismo, vorrei segnalare quelli che pongono a confronto la filosofia tibetana con la scienza occidentale, nei suoi vari aspetti di conoscenza della mente, come psicologia, epistemologia o neuropsicologia.
Fra gli ultimi volumi, interessantissimo "Emozioni distruttive. Liberarsi dai tre veleni della mente: rabbia, desiderio e illusione" curato da Daniel Goleman, psicologo noto in tutto il mondo grazie al successo di "Intelligenza emotiva".
La recensione del libro è qui:
http://www.marcovasta.net/libreria/LibreriaNews.asp?id=1101

Goleman aveva curato anche la pubblicazione degli incontri avvenuti nel 1991 a Dharamasala e raccolti in "Le emozioni che fanno guarire. Conversazioni con il Dalai Lama".
L'interesse per questo approccio specialistico è confermato dalla riedizione di "Ponti sottili" uscito anni fa (1998) in Neri Pozza.
http://www.marcovasta.net/libreria/LibreriaNews.asp?id=951

Concludo con in episodio gustoso che la dice lunga sull'interesse di editori e traduttori.
Nel maggio 2001 ero nella sede di "Italia Nostra" in una città del nord e i volontari di Italia Tibet avevano allestito un banchetto con alcune pubblicazioni. Al termine della conferenza su "Il sacco di Lhasa" una spettatrice si avvicina, scorre con l'occhio le copertine ed esclama "Ma allora Tenzin Gyatso è il Dalai Lama?", ed avutane conferma, conclude "Sto traducendo un suo libro per la M*I !"

5) UN LIBRO PER UNA SCUOLA - VERSO IL CUORE DEL CUORE DEL MONDO ===============================================================
Continua con successo la vendita del volume di CLAUDIO CARDELLI, vicepresidente di Italia Tibet e noto documentarista. Claudio ha messo a disposizione il volume fotografico VERSO IL CUORE DEL MONDO per la raccolta fondi in favore della Lamdon Model School e del Tibet Children Village di Choglamsar. Il ricavato NETTO del volume ha oltrepassato i 1000 euro. La vendita continua on line.
Ringrazio la rivista Avventure nel Mondo che ha ha divulgato l'iniziativa.
Per saperne di più:
http://www.marcovasta.net/cuore

6) ULTIMA ORA. DELEGAZIONE DELLO ZANSKAR A JAMMU
SI CONFRONTA CON IL GOVERNO DI J&K
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Una delegazione dello Zanskar si è recata a Jammu per trattare il problema della rappresentatività della valle in seno al Kargil Autonomous Hill Development Council (AHDC). Lo ha comunicato per telefono Sonam Stobgays, panchsar di Padum. I delegati hanno percorso in discesa i 160 chilometri del fiume Zanskar una decina di giorni fa. Le condizioni del ghiaccio erano pessime e numerosissimi sono stati i guadi nell'acqua gelida. Da Leh la delegazione ha raggiunto in aereo Jammu, capitale invernale dello stato di J&K. Nel 2003 il governo di J&K ha concesso una maggior autonomia amministrativa al distretto di Kargil istituendo il Kargil Hill Council. Le elezioni per i suoi membri sono state boicottate dagli abitanti dello Zanskar che chiedono una maggior rappresentatività. La delegazione ha trattato questo argomento a Jammu.
Rientrata a Leh, ora la delegazione sta risalendo il fiume che sarà percorribile ancora per pochi giorni. Poi lo Zanskar tornerà nel suo gelido isolamento.



Grazie per l'attenzione
Un cordiale saluto
Marco
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