Rawalpindi

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Un po' di storia

Chi era Rawal? Un capo della tribù Ghakkar che fondò questa città quattro o cinque secoli fa? Oppure era il nome di un piccolo villaggio posto ad alcuni chilometri a nord della attuale città dove viveva una comunità di yoghi che chiamata Rawal? Rawalpindi significa regno di Rawal o abitazione di Rawal: a voi la scelta.

La località è uno dei più antichi insediamenti sull'asse passo Khyber-Lahore ed era quindi posta su una parte di quel percorso che fin dal neolitico collegava l'Asia Minore, l'Asia Centrale e la Persia con questa parte occidentale del continente indiano. Lungo questo percorso si sviluppò un intenso traffico commerciale già seimila anni prima di Cristo. Ciro il grande, Dario, Alessandro il Macedone, i generali bactrianidi, greci, sciiti, i Parti, i Kushianidi, i Sassanidi, gli Hephtaliti, ed il grande Gengis Khan sostarono in queste zone accampandovi i loro eserciti prima di tentare la conquista dell'India. Se è chiara l'importanza strategica della zona molto meno si conosce attorno alle origini del nucleo abitato su cui si è sviluppata Rawalpindi. Sicuramente era abitato dai Takka, adoratori di serpenti, e fondatori di Taxila, ai quali successivamente si integrarono alcune tribù di Bhatti. Nel corso della costruzione del Cantonement, un paio di secoli fa, furono portate alla luce alcune rovine della capitale del periodo dei Bhatti, chiamata Gaijpur, ma i resti, assieme ad un grande stupa buddista vennero demoliti per procurare mattoni per la costruzione della prigione cittadina. L'insediamento più importante fu quello dei Gakkar, tribù che si convertì all'Islam nel 13<198> secolo. Essi edificarono fortilizi nella regione fra Pindi e Lahore ma in seguito furono sconfitti dai Moghul divenendone vassalli. Rawalpindi cominciò ad assumere un ruolo strategico ed importante sotto la dominazione dei potenti Moghul quando gli imperatori iniziarono la costruzione della grande strada imperiale da Delhi a Kabul ai primi del 16<198> secolo. Rawalpindi fu nuovamente sottratta ai Ghakkar da uno dei Sirdar Sikh, Milka Singh Theporia, poco dopo la caduta del gran capo ghakkar Mukarrab Khan nel 1765. A quei tempi Pindi non era altro che un villaggio, sebbene fosse posto sulla Grand Trunk Road; fu Milka ad intuirne l'importanza strategica, vi pose il suo quartier generale, fece costruire nuove abitazioni ed innalzare fortificazioni, acquistando anche i terreni ed altre proprietà vicine alla cittadina. Alla sua morte Rawalpindi passò sotto il diretto controllo di Ranjit Singh di Lahore legandosi brevemente all'impero sikh fino alla loro sconfitta da parte dei Britannici. I Sikh rimasero presenti nella vita cittadina fino al 1947 quando in massa emigrarono verso Amritsar e nel vicino Punjab indiano.

Il ruolo ricoperto da Rawalpindi nel corso delle campagne militari degli Inglesi contro l'Afghanistan ha lasciato in eredità alla città non solo l'area del Cantonement ma anche un'importanza strategica per il nuovo Pakistan il cui esercito ha in questa città i propri quartier generali.

A zonzo per Rawalpindi

Importante centro commerciale e militare Rawalpindi è in realtà composta da varie città la cui vita ed i cui edifici si affiancano e talvolta si integrano rendendola un metropoli dai ritmi frenetici: il Cantonement ed i palazzi dell'amministrazione inglese attorno al Mall, la città vecchia con bazaar e moschee, e Saddar, il quartiere moderno sorto fra le due aree preesistenti. A meno di venti chilometri da Rawalpindi sorge Islamabad, la nuova capitale dal 1961, ma le due città si stanno sviluppando l'una verso l'altra ed alle soglie del duemila formeranno un unico agglomerato urbano.

La zona dei bazaar è composta, secondo lo stile asiatico, in vie che raggruppano laboratori di artigiani dagli stessi mestieri oppure negozi che offrono i medesimi articoli. Tessitori e mercanti di tappeti, farmacisti e dottori, avvocati e dentisti (accumunati dalla pari abilità nell'estrarre denti e parcelle...), ramai e gioiellieri, ortolani e venditori di spezie. Tra queste botteghe trovano posto moschee, muzzaffar-khana (locande con il caratteristi letti a corda detti charpoy). L'ambiente è simile ai bazaar di Peshawar, Quetta e tante altre città pakistane: i ristoranti offrono shiss-kabab e ghee, carne con spezie fritta in enormi calderoni, dolciumi nauseabondi e sciroppi coloratissimi. I numerosi bazaar della città sono suggestivi ed offrono infinite occasioni per gli appassionati di fotografia. La zona dei mercati si raggiunge risalendo Murree Road verso Islamabad e voltando a sinistra in Liaquat Road. Questa arteria costeggia il Parco Liaquat, dedicato a Liaquat Ali Khan, primo ministro assassinato nel corso di un raduno della Lega Musulmana. All'interno del Parco la Liaquat Memorial Hall è la più grande sala da concerto della città. Sulla destra (di fronte al parco) vi è una moschea restaurata negli anni "70, proseguendo si incontra la strada del Bara Bazaar, o mercato dei contrabbandieri, zeppo di elettrodomestici, terraglie, coltelleria, e vestiti. Girando ancora a destra lungo Bara Bazaar ed alla estremità ancora a destra  si entra nel Trunk Bazaar, dove sono esposti bauli e valige di ogni forma e misura. Circa cento metri avanti sulla sinistra vi è uno strettissimo vicolo coperto indicato come Moti (perla ) Bazaar. E' il mercato delle donne, con scialli, abiti di lana, profumi, bigiotteria, parrucche, alcove. Ombreggiato e relativamente fresco permette di sostare e scegliere con calma i regali e gli oggetti da acquistare. Più a nord si trova il Bohr Bazaar, con bancarelle e negozi che vendono medicine, e che termina sulla strada del Rajah Bazaar. Percorrendolo verso sud si giunge ad un grande incrocio posto sulla Liaquat Road. Ridiscendendola verso il Bara Bazaar si possono visitare numerosi negozi di strumenti musicali. In questo tratto di via ci sono anche alcuni interessanti balconi costruiti in legno ed adorni di  intagliati. Dall'incrocio, caratterizzato da numerosi cartelloni cinematografici, si dipartono numerose strade. Quella opposta al Rajah Bazaar scende a sud collegando la città vecchia con Saddar ed il Cantonement.

Sempre dall'incrocio, risalendo Rajah Bazaar Road che è una strada a doppia carreggiata con negozi che vendono vestiti di seconda mano, quasi alla sua metà, in una via sulla destra, c'è un immenso mercato della verdura, mentre sulla sinistra c'è il mercato della frutta secca e delle spezie. Inoltrandosi nei vicoli troviamo gli enormi coni formati da rossi peperoncini, masala gialli, lenticchie di vari colori, cumuli di uva passa, montagne di albicocche, pere, fichi essiccati. E' un passo indietro nel mondo de «Le mille ed una notte». All'estremità nord del Rajah Bazaar, voltando a sinistra, si entra nella stretta strada detta Kalan Bazaar, a sinistra negozi di scarpe e calze, a destra vestiti, balle di abiti di cotone, di sciarpe, casse con olii ed unguenti per i capelli. In un vicolo laterale, che sale verso la collina, ci sono solo coltellerie. Si incrocia a sinistra il Purana Qila Bazaar al cui termine sorge un tempietto hindu. Purana Qila significa vecchio forte. Qua si vendono abiti da sposa, vestiti impreziositi da lustrini o da pesanti trecce dorate. Proseguendo oltre l'incrocio c'è il Sarafa Bazaar, il mercato dei gioielli. Fino a pochi anni fa sulla sinistra era ancora in funzione un'antica cassetta per le lettere, la prima posta in città dagli Inglesi quando introdussero il servizio postale nel Raj. Nelle gioiellerie à offerta un'ampia scelta di monili in oro ed argento ed è possibile anche trovare antichi ornamenti in argentone, caratteristici delle donne delle tribù del nord. Molti di questi negozi hanno una filiale più piccola in Murree road. Proseguendo si incontrano negozi che vendono pentolame e suppellettili in bronzo, rame, stagno e ferro.

Il Cantonement di Rawalpindi e tutta la zona residenziale costruita dagli Inglesi  costituiscono un quartiere tranquillo. Il silenzio che si respira nei viali ombreggiati contrasta con l'attività frenetica della città vecchia. Alcuni edifici, come la Christ Church, riportano all'atmosfera dell'impero. Negli isolati posti dietro all'Intercontinental Hotel si possono notare numerose palazzine, circondate da un ampio giardino, tipiche dell'architettura anglo-indiana del secolo scorso. I bungalow (casa in bengalese) hanno soffitti molto alti e le grandi finestre ombreggiate da tendaggi offrivano riparo e frescura quando non esistevano ventilatori od aria condizionata ed i boys muovevano l'aria azionando quei grandi ventagli che erano i punkah. Sebbene ancora abitati i bungalow sono in gran parte decaduti ed ispirano tristezza e malinconia.

The Mall, che costeggiata il vecchio Cantonement, è stato costruito sull'antico asse viario della Grand Trunk Road. Provenendo dall'aeroporto ci si immette sul Mall all'altezza del Palazzo presidenziale e proseguendo si raggiungono gli isolati con i grandi alberghi di lusso ed il GPO, mentre sulla sinistra si ha tutta la zona di Sardar con banche, alberghi, agenzie aeree, uffici commerciali, negozi di lusso.


dal 1° gennaio 2002

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