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il sito di marco vasta

lento pede ambulabis

Oracoli e sciamane del Ladakh

riti di possessione a Stok, Matho e Leh

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Stok Oracle

I lu-yar di Stok: Iin primo piano quello con la parrucca nera, dietro quello con parrucca rossa.

The Matho Oracle

L'oracolo di Matho

Il 18 febbraio 2007 inizia l'anno del Maiale di fuoco, il 2134 anno del calendario tibetano. Per il calendario della tradizione Tsurphu (mtshur phu / mtshur lugs) questo primo mese  lunare è nel segno della "Tigre d'Acqua (femmina)"  mentre per il calendario Phigpa è il "Dragone di Ferro (maschio)". Il 25 febbraio,  nono giorno perché il 7° giorno è omesso questo mese, infallibilmente programmati dall'Ufficio Turismo di Leh (più potente di qualsiasi astrologo) due abitanti del villaggio di Stok cadranno in trance. Profetizzeranno sulle questioni  religiose dell’anno appena iniziato e impartiranno benedizioni per rimuovere ostacoli e malanni.

A Stok e a Matho questo avvenimento è celebrato rispettivamente in corrispondenza con lo Stok lcag-rangs e il Matho Ngag-rangs  È la stessa divinità che si emana in due persone differenti di cui si crede che una sia legata al potere temporale e l’altra al clero. A Stok, i lu-yar (lett. ”prestatori di corpo”) sono laici preparatisi con un ritiro di un mese. Durante questo periodo rimangono isolati nella loro stanza, non hanno il permesso di vedere donne, e vengono assistiti da uno tsam-yok (aiutante di ritiro).

Wangdu Tsering Shutu

Oracles

Ayu Lhamo

Chiederemo a Wangdu Tsering Shutu (tsam-yok nel 2004) di aiutarci a capire il significato di riti, gesti, canti.

A Mathro i lu-yar sono monaci appartenenti al monastero. Il loro prestigio come oracoli è maggiore rispetto a quelli di Stok. La scelta degli oracoli avviene all’incirca ogni cinque anni nel corso di una puja a Mahakala nel 15° giorno del 10° mese. I nomi dei monaci-candidati sono scritti su un pezzo di carta; questi vengono messi in un piatto che viene fatto roteare; i primi due pezzi di carta che fuoriescono dal piatto portano il nome dei futuri oracoli.

La prima volta che fanno il lu-yar si preparano con un ritiro di nove mesi in cui meditano lo yidam Hevajra e fanno offerte di torma ai protettori del Dharma e in particolare a Rongtsen, la divinità tutelare di Matho. Negli anni successivi bastano due mesi di ritiro, che terminano il decimo giorno del primo mese. Poi entrano in trance: Rongtsen Karmar prende possesso del loro corpo mentre sono ancora nella loro stanza.

Oltre alle cerimonie degli oracoli, cercheremo di incontrare qualcuno degli oracoli/sciamani laici che praticano nella valle dell'Indo. A Leh vi sono due famose sciamane. Talvolta esse accettano che persone esterne presenzino ai riti di divinazione o guarigione. Quando curano malattie spesso cadono in trance e "succhiano" il male per farlo poi cadere sotto forma di saliva densa o di catrame in una ciotola.  Nel villaggio di Sabu, Ayu Lhamo (Sonam Zangmo) ha ottanta anni e la sua forza discende direttamente dalla Grande Madre Kali. Il suo lignaggio è antico e risale a più di quaranta generazioni. Resa famosa da un reportage di National Geographic e da un documentario, non sempre si concede alla curiosità dei turisti.

A Zangsti, quartiere di Leh, pratica Tsewang Dolma Agupa, una cinquantaduenne anch'ella un po' guaritrice e un po' psicologa, che tratta i clienti/pazienti con riti dove confluiscono sciamanismo e riti tantrici. Il dio che la pervade nella trance è Manla Gyampo, una divinità dai particolari poteri taumaturgici. Anni addietro, nel monastero di Rizong, ho assistito all'entrata di Lhamo (la divinità) in una fedele ed è stata una esperienza molto "forte" come in tutti i casi di possessione.

Conclusa la festa di Matho, il 5 mattina voleremo verso il "caldo" delle pianure per un breve viaggio in Rajastan  in attesa del volo di rientro in Italia il 10 marzo.

A Leh le precipitazioni nevose non sono abbondanti, ma fine febbraio segna l'inizio delle nevicate. Alloggeremo in un albergo spartano ma che è l'unico ad avere un riscaldamento centralizzato (le stufe usate in Ladakh sono ad infrarosso, quindi scaldano solo se si sta davanti l'elemento radiante, l'ambiente rimane freddo... Alcune agenzie di viaggio promettono il riscaldamento, ma si riferiscono a questo tipo di calore). Maglione, giacca imbottita, un buon sacco a pelo, peraltro tutto materiale reperibile anche in Ladakh, ci aiuteranno a vivere meglio questa esperienza invernale.


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