il Ladakh è il paese dove la cultura tibetana ha meglio saputo adattarsi ai cambiamenti ed alle trasformazioni che il nostro mondo sta vivendo e subendo

Camminare per conoscere
Il mio primo soggiorno in Himàlaya, nella valle ladakha dello Zanskar, è racchiuso nei miei occhi e nel mio cuore.
In questi anni, fantasticando sulle orme di grandi viaggiatori come Desideri, Moorcroft, Csoma de Xoros, Giotto Dainelli, ho a lungo camminato sui sentieri di Ladakh e Zanskar. Ho affrontato i fiumi ghiacciati dal lungo inverno himalayano e valicato gli alti passi quando in primavera le valli sono ancora isolate dalla neve.

Oggi
Vent'anni dopo quel primo viaggio in Zanskar, sono di nuovo qui. Molto è cambiato in Zanskar, in Ladakh, in Italia. E anch'io sono cambiato.
Forse sarà perché vent'anni fa non sapevo neppure dove andavo, avevo in tasca solo due rullini e mezzo e tutto per me era nuovo. Per questo sono tornato così tante volte.

Questo paese mi piace, mi affascina.

Ho soggiornato in Nepal, in Tibet, in Sikkim. Ho visto la modernizzazione stravolgere Kathmandu e Lhasa.
E oggi sono convinto che il Ladakh sia il paese dove la cultura tibetana ha meglio saputo adattarsi ai cambiamenti ed alle trasformazioni che il nostro mondo sta vivendo e subendo.

Il grande Tibet è ormai sinizzato, il Buthan è uno staterello dove il razzismo opprime le minoranze nepalesi, le valli di Mustang e Dolpo sono troppo piccole per essere portate ad esempio ed il Sikkim ha ben poco di tibetano.

Il Tibet vive in Ladakh.