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19/04/2024 18:10:08

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Passaggio a Teheran

Sackville West Vita


Editeur - Casa editrice

Il Saggiatore

Asia
Medio Oriente
Iran


Città - Town - Ville

Milano

Anno - Date de Parution

2003

Pagine - Pages

245

Titolo originale

Passenger to Teheran, Twelve Days

Lingua originale

Lingua - language - langue

italiano

Edizione - Collana

Terre. Idee

Traduttore

Marina Premoli

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Passaggio a Teheran

Passaggio a Teheran Passaggio a Teheran  

Viaggiare è il più personale dei piaceri: con questa frase Vita Sackville West introduce i sui ricordi di viaggio in Persia. Si tratta infatti di un piacere privato difficile da comunicare attraverso la scrittura o la parola, che rischiano piuttosto di sortire l`effetto contrario, poiché non c`è niente di più noioso del viaggiatore che ti assilla con i suoi racconti. Ma la scrittirce inglese conosce il segreto per trasformare le sue esperienze in una lettura godibile e cercare di trasmettere la curiosità, il costante senso di sorpresa e la capacità di osservazione che accompagnano i veri viaggiatori.
Così quando Vita Sackville-West nel 1926 parte per raggiungere il marito Harold Nicolson, nomintao consigliere a Teheran dal Foreign Office, è in grado di amare, e restituire con la scrittura, un paese ancora selvaggio e incontaminato, gli orizzonti sconfinati, i giardini naturali che sbucano come oasi di verde in una terra aspra, le città ricche di vita e al tempo stesso indolenti e misteriose.
L`impatto con questo mondo è così forte che dopo pochi mesi Vita decide di ritornare: sulle tracce di Alessandro Magno si spinge fino alle montagne abitate dai bakthiyari, una fiera tribù di pastori. Per dodici giorni condivide la loro esistenza nomade e avventurosa su sentieri di terra battuta, attraversando gole e fiumi e imbattendosi in rari tratti di strada selciata, ultimi resti di regni scomparsi. Un viaggio che si conclude nelle rovine dell`antica Persepoli, da cui si intravedono i fumi e le fiammate provenienti da campi petroliferi delle compagnie britanniche, a suggerire l`avvento ineluttabile della modernità.

 


Recensione in altra lingua (English):

In 1926 Vita Sackville-West travelled to Iran to visit her husband, Harold Nicolson, who was serving as a diplomat in Teheran. Her route was deliberately slow-paced - she stopped in Egypt, where she sailed up the Nile to Luxor; and India, where she visited New Delhi and Agra before sailing across the Persian Gulf to Iraq and on through bandit-infested mountains to Teheran. She returned to England in an equally circuitous manner and despite travelling under dangerous circumstances, through communist Russia and Poland in the midst of revolution, her humour and sense of adventure never failed. "Passenger to Teheran" is a classic work, revealing the lesser-known side of one of the twentieth century's most luminous authors.



Biografia

Sackville West Vita

Vita Victoria Mary Sackville-West (Knole House, 9 marzo 1892 – Castello di Sissinghurst, 2 giugno 1962) è stata una poetessa e scrittrice inglese, famosa per la sua relazione tempestosa con Virginia Woolf, per i suoi scritti sul giardinaggio e per la realizzazione del giardino del castello di Sissinghurst nel Kent.
Nacque presso la Knole House nel Kent, figlia di Lionel Edward Sackville-West, terzo Barone Sackville e Victoria Sackville-West, cugina del marito e figlia di una relazione extraconiugale con una ballerina spagnola. Nel 1913, sposò Harold Nicolson, diplomatico, giornalista, membro del Parlamento e autore di biografie e racconti.
Il suo poema The Land, vinse l'Hawthornden prize nel 1927.
Sia Vita che il marito ebbero varie e consecutive relazioni omosessuali extra matrimoniali. La relazione che ebbe gli effetti più profondi e duraturi nella storia personale di Vita fu quella con Violet Trefusis.
Appena i figli crebbero, Vita e Violet ebbero spesso occasione di realizzare piccole "fughe" (a partire dal 1918, in particolare in Francia, dove Vita usava vestirsi in abiti maschili in pubblico). Vita raccontò di questo periodo in un resoconto autobiografico che fu in seguito pubblicato dal figlio Nigel col titolo Portrait of a Marriage (il titolo fu deciso da Nigel, in quanto era sua intenzione distrarre l'attenzione dal fatto che si trattava del ritratto di una relazione extra coniugale). Il racconto da lei pubblicato Challenge fornisce una ulteriore testimonianza della relazione: Vita e Violet avevano cominciato a scrivere il testo come opera a quattro mani. Un'altra storia, meno coinvolgente, l'ebbe con Virginia Woolf alla fine degli anni venti. Anche di questa relazione rimangono echi in un libro (di cui la maggior parte era comunque già stata scritta prima della relazione) scritto dalla Woolf: Orlando.
La frequenza di tali relazioni (non le elenchiamo tutte in questa sede) non impedì comunque una stretta relazione con il marito, come si può verificare dallo scambio di lettere quotidiano (il carteggio fu pubblicato anch'esso dal figlio Nigel), e da un'interevista che la coppia rilasciò alla BBC radio poco dopo la fine della seconda guerra mondiale.
La passione di Vita per le piante e l'architettura dei giardini la rese molto più famosa delle sue opere letterarie. Nel 1946 divenne collaboratrice per il giornale 'Observer' curando una rubrica di giardinaggio che, oltre a renderla famosa al suo tempo, ha influenzato la pratica dell'arte inglese nella cura dei giardini in maniera profonda. Dopo aver sviluppato e messo in pratica le sue idee nel giardino della prima casa con cui visse assieme al marito (suo collaboratore nella progettazione e nella cura), Long Barn, assieme crearono da zero il giardino del Castello di Sissinghurst. Il Castello di Sissinghurst è oggi proprietà del National Trust. È il giardino più visitato d'Inghilterra, con cira 200.000 visitatori all'anno nonostante la chiusura invernale.