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L' odore dei soldi

Origini e misteri delle fortune di Silvio Berlusconi

Veltri Elio; Travaglio Marco


Editeur - Casa editrice

Editori Riuniti

Italia
Italia
Italia


Città - Town - Ville

Roma

Anno - Date de Parution

2001

Pagine - Pages

347

Titolo originale

L' odore dei soldi. Origini e misteri delle fortune di Silvio Berlusconi

Lingua originale

Lingua - language - langue

italiano

Edizione - Collana

Primo piano

Prefazione

Veltri Elio

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L'Odeur de l'argent - Les Origines et les dessous de la fortune de Silvio Berlusconi

L' odore dei soldi L' odore dei soldi  

Questo libro illustra alcuni aspetti cruciali della storia di Silvio Berlusconi attraverso una scelta commentata di documenti. L'intervista che Paolo Borsellino rilasciò, due mesi prima di morire, a una TV francese sulle indagini della sua Procura sui rapporti tra Berlusconi, Marcello Dell'Utri e Vittorio Mangano. I rapporti stilati da un funzionario della Banca d'Italia e da un ufficiale della Dia, per conto della Procura antimafia di Palermo, su centinaia di miliardi di investimento al gruppo Fininvest. Gli interrogatori di Berlusconi e Dell'Utri al processo di Torino per le fatture false di Publitalia. E, per finire, la legge Tremonti, come "prova su strada" del conflitto di interessi.

 


Recensione in altra lingua (Français):

Publié en Italie trois mois avant les élections qui ont porté Berlusconi au pouvoir, faisant de l’Italie le seul pays du monde occidental où cent pour cent d’information télévisuelle et une large partie de la presse sont aux mains d’un seul homme, ce livre y connaît un vif succès. La montée de Berlusconi s’est effectuée en deux temps. Le premier commence dans les années 70, traverse la période d’or de la loge P2 et se termine en 1983, le deuxième temps comprend les années des gouvernements Craxi-Andreotti-Forlani jusqu’au scandale de Tangentopoli. Au-delà de l’enquête journalistique ou judiciaire, c’est un document humain, social, politique. Le livre procède à une reconstitution comptable des bénéfices et se termine avec la liste des procès en cours ou déjà jugés contre Berlusconi.

L'auteur vu par l'éditeur
L’auteur de l’introduction, Elio Veltri, est un député membre de la Commission anti-mafia et Justice de la Chambre, proche de l’ancien juge Antonio di Pietro ("Mains propres"). Marco Travaglio est un journaliste d’investigation. Il écrit pour le quotidien La Repubbica (centre-gauche et très engagé sur le problèmes de la justice et de la lutte anti-corruption) et pour la revue de philosophie et de politiques Micromega, qui a "relayé" dans l’opinion le travail des juges aux temps de "Mains propres", sur les thèmes de la corruption et de l’infiltration mafieuses.


Recensione in lingua italiana

Da Repubblica

Caso "Satyricon", chiesti da Berlusconi 20 mld di risarcimento per aver "devastato l'immagine di politico e di imprenditore"
Luttazzi e Travaglio assolti "Berlusconi non fu diffamato"
Il premier condannato a pagare 100 mila euro di spese legali
di ALESSANDRA LONGO

ROMA - Condannato. Silvio Berlusconi aveva chiesto un risarcimento di 20 miliardi del vecchio conio, come direbbe Bonolis, a quel diavolo di Marco Travaglio, colpevole, in associazione a delinquere con l'attualmente desaparecido Rai Daniele Luttazzi, di averlo offeso, anzi di aver "letteralmente devastato - si legge nella querela - la sua immagine di politico e di imprenditore".

Ma il giudice ha deciso diversamente e ha condannato il capo del governo a pagare le spese legali nell'ordine di centomila euro. Ne dà notizia lo stesso Travaglio, molto sollevato all'idea di non dover versare a rate, per il resto dei suoi giorni, la cifra richiesta dagli avvocati del Cavaliere. E ora i fatti, come si dice in gergo d'aula.

Era il 14 marzo del 2001, un mercoledì sera. Su Raidue andava in onda Satyricon, direttore di rete Carlo Freccero, produttore Bibi Ballandi (anche loro denunciati in sede civile). Luttazzi chiama Travaglio a parlare del suo libro, "L'odore dei soldi", scritto a quattro mani con Elio Veltri. Storia non autorizzata sulle origini delle fortune economiche di Berlusconi, sui segreti meccanismi finanziari che portarono alla nascita della Fininvest, sullo strano arrivo, ad Arcore, dello stalliere mafioso Vittorio Mangano. Minuti televisivi senza filtro.

Luttazzi chiede, Travaglio risponde, con documenti e atti che ha usato per scrivere. Da dove ha preso Berlusconi i miliardi per cominciare? Perché ha ospitato un boss, poi condannato a due ergastoli, a casa sua? Perché la Rai ha sempre scansato l'ultima intervista di Paolo Borsellino, acquisita da chi indaga sulle stragi di Capaci, via D'Amelio e degli Uffizi? Intervista nella quale, spiega Travaglio, il magistrato parla dell'interesse della procura di Palermo per Berlusconi, Dell'Utri e Mangano?

"Ignobile attacco al capo dell'opposizione, libercolo diffamatorio": Berlusconi s'infuria, querela, fa querelare. Partono dieci cause che sarebbero in realtà cinque raddoppiate, una per la trasmissione e una per il libro, moltiplicate appunto per cinque. La Fininvest di Aldo Bonomo chiede cinque miliardi, Mediaset di Confalonieri si aggrega. Querelano anche Giulio Tremonti, citato perché la sua legge avrebbe garantito 243 miliardi di sgravi a Mediaset, e Forza Italia, partito offeso del leader offeso. In tutto le richieste di risarcimento ammontano a 150 miliardi di vecchie lire.

Pochi giorni fa, in sordina, la decisione del giudice, a breve la motivazione della sentenza. Travaglio, che ha appena finito di risarcire Previti per una causa persa ("Un problema di avvocato"), si dice "contento, molto contento": "Nel mio libro non dicevo niente di nuovo, mi sono limitato a riordinare documenti. Non abbiamo danneggiato nessuno perché non abbiamo mentito. Le querele sono partite solo per spaventarci. Io ho scritto acqua fresca rispetto a quel che si legge nella sentenza Dell'Utri dell'anno scorso.

Berlusconi è stato condannato in sede civile, dovrà pagare le spese legali. E' un passaggio importante. Con questa, ho vinto tre cause su dieci. Me ne rimangono altre sette...". Travaglio sta preparando un altro libro. Si chiama "Inciucio". Avverte: "Questa volta s'incazzerà anche la sinistra".


(20 ottobre 2005)