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Il "peccato" in Cina

Bene e male nel neoconfucianesimo dalla metà del XIV alla metà del XIX secolo

Santangelo Paolo


Editeur - Casa editrice

Laterza

Asia
Estremo Oriente
Cina


Città - Town - Ville

Bari

Anno - Date de Parution

1991

Pagine - Pages

320

Lingua - language - langue

italiano

Edizione - Collana

Studi religiosi iniziatici ed esoterici


Il Il "peccato" in Cina  

scheda di Stafutti, S. L'Indice del 2000, n. 09

Questo volume apre la lunga serie degli studi dedicati da Santangelo al tema delle emozioni e dei sentimenti, al quale oggi è riconosciuta dignità come oggetto di ricerca scientifica ma che - almeno nell'universo sinologico italiano - erano certamente ignorati quando Santangelo intraprese il suo lavoro. L'opera ha un sottotitolo che non appare in copertina, Bene e male nel Neoconfucianesimo dalla metà del XIV alla metà del XIX secolo, ed è articolata in una serie di capitoli la cui preoccupazione costante è di consentire al lettore di familiarizzarsi con un universo di valori morali di riferimento che non sempre coincide con il nostro. Esso presenta le concezioni neoconfuciane del destino, sottolineando la posizione attiva dell'uomo verso di esso e presentando i presupposti sui quali si fonda una concezione fortemente retributiva, che collega i richiami alla condotta morale con esplicite aspettative di remunerazione: anche in molti testi confuciani la prescrizione morale spesso si accompagna all'aspettativa di buona sorte, confermando il sostanziale pragmatismo che guida le scelte di fondo dei cinesi in ciascun aspetto della vita. La classificazione dei "peccati" offre al lettore una catalogazione precisa, grazie anche al ricorso a fonti di prima mano, quale il Registro dei meriti e demeriti per ammonire il mondo, probabilmente del XIII secolo, che con una serie di casi esemplificativi affiancati dal "corrispettivo ammontare delle unità di demerito per ogni peccato" pare essere un prezioso baedecker per navigare a vista nelle acque procellose dell'umana esistenza. Un testo dotto ma godibile, al quale il lettore, se lo vorrà, potrà affiancare la lettura dei racconti raccolti nella sezione Sogno e morale di un altro accattivante volume curato da Santangelo, Il sogno in Cina. L'immaginario collettivo attraverso la narrativa Ming e Qing (Cortina, 1998), che presenta una scelta antologica di racconti basati sul sogno, catalogato e tipicizzato secondo le categorie riconosciute dalla letteratura cinese.

 



Biografia

Paolo Santangelo insegna Storia della Cina presso l'Istituto Universitario Orientale e Storia dell'Asia Orientale presso l'Università La Sapienza di Roma. Da alcuni anni ha concentrato la propria ricerca sulla storia privata e sull'immaginario cinese fra i secoli XVI-XIX, con particolare attenzione all'evoluzione della "mentalità" e della percezione delle emozioni. Attualmente dirige una ricerca internazionale sulla percezione delle passioni attraverso l'esame di documenti della Cina moderna e cura il periodico Ming Qing yanjiu. È autore di numerosi saggi fra cui Il "peccato" in Cina, Laterza, 1991, Emozioni e desideri in Cina, Laterza, 1992, Gelosia nella Cina imperiale, Novecento, 1996; Le passioni nella Cina imperiale, Marsilio, 1997; Il sogno in Cina. L'immaginario collettivo attraverso la narrativa Ming e Qing, Raffaello Cortina, 1998, L'amore in Cina, attraverso alcune opere letterarie negli ultimi secoli dell'impero, Liguori, 1999, e ha curato la presentazione di Dong Yue, Il sogno dello Scimmiotto, Marsilio, 1992 e di Il meraviglioso discorso della fanciulla pura, SE, 1993. Ha pubblicato, assieme al Prof. Mario Sabbatini, Storia della Cina, Laterza, 1989 e 2000, e Il pennello di lacca, Laterza, 1997.