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Mongolia

La terra degli inseguitori di nuvole

Bellatalla Davide


Editeur - Casa editrice

Oltre Edizioni

Asia
Asia Centrale
Mongolia


Anno - Date de Parution

2018

Pagine - Pages

220

Titolo originale

Mongolia. La terra degli inseguitori di nuvole

Lingua originale

Lingua - language - langue

italiano

Edizione - Collana

Piccola biblioteca degli studi


Mongolia Mongolia  

Mongolia vuol dire natura selvaggia, praterie senza fine. Un paese sterminato – cinque volte l’Italia – dove metà della popolazione vive in continuo movimento, perché l'essere nomadi fa parta della sua essenza più intima. L'altra metè si tova nella capitale, una delle città più inquinate al mondo.
Un milione e mezzo di persone, metà di tutti i mongoli, vivono ad Ulan Bator nella capitale più fredda del mondo (temperatura media annua -13 °C); gli altri sono nomadi nell’hodoo – la campagna – come vezzosamente chiamano tutto quello che è steppa, deserto, vallate, foreste per migliaia di chilometri intorno. Una presenza umana fondamentale quanto irrisoria (la densità è di nemmeno due abitanti per chilometro quadrato, un altro record mondiale).
Non poteva che nascere e attecchire qui lo sciamanismo, la religione della natura, dell’estasi e della semplicità.
Meritoria l'opera dell'autore che sostiene una casa protetta per ragazze madri nella capitale.

 



Recensione in lingua italiana

Dall'introduzione di Bellatalla: Che senso ha scrivere un libro sul nomadismo quando a scriverlo è un sedentario? Quanto può essere pretenzioso e letterariamente arrogante voler scrivere un libro che non vuole essere un racconto di viaggio, un saggio, un romanzo, una guida per turisti, un testo di antropologia culturale o un diario personale, per sfuggire a qualsiasi tipo di classificazione libraria? Non ho la risposta, ciò che posso dire è che cercare di interpreare e tradurre ciò che per sua stessa natura è irrazionale, attraverso un testo scritto che risulti comprensibile e fruibile a qualsiasi lettore, conservando però, quella freschezza e essenzialità del messaggio di cui vorrei farmi latore, è un’impresa veramente ardua.


Biografia

David Bellatalla, nato a La Spezia, ricercatore universitario e studioso di nomadismo e di sciamanesimo, da oltre venticinque anni svolge ricerche sul campo in ambito antropologico; ha insegnato Antropologia Culturale presso la UWA University of Western Australia e la MUIS Mongolian National University di Ulan Bator. Dal 2003 è membro dell’Accademia delle Scienze della Mongolia, e dal 2016 dell’Istituto di Studi Orientali di Genova.
Nel 2013 gli è stata conferita la Medaglia d’Oro dalla Croce Rossa della Mongolia per le sue opere umanitarie; nel 2016 il Paul Harris Award dal Rotary International per le ricerche e le azioni umanitarie; ha ricevuto inoltre riconoscimenti e premi internazionali per le sue attività accademiche, per opere umanitarie e letterarie, tra cui il Premio Montale alla Letteratura nel 2018 per il volume “Eugenio Ghersi: Sull’Altipiano dell’ Io Sottile, diario inedito della Spedizione scientifica italiana nel Tibet occidentale del 1933” per i tipi Montura Editing.
Ha viaggiato, studiato e raccontato di popoli e minoranze etniche di tutto il mondo, realizzando documentari, mostre fotografiche, pubblicazioni scientifiche e articoli fotografici per riviste di settore.
Tra le sue pubblicazioni:
Sciamanesimo e Sacro;
Mongolia: nella Terra degli Inseguitori di Nuvole;
Trekking nella Cordigliera delle Ande;
Eugenio Ghersi; un Marinaio Ligure sul Tetto del Mondo;
Tsaatan: gli Uomini Renna della Mongolia;
Beyond the Undiscovered Soul; In Viaggio con le Nuvole.