Islam visuale (L')
Nonostante l'opinione diffusa, condivisa tanto da occidentali quanto da moltissimi musulmani, che l'Islam sia una religione iconofoba e abbia pertanto ostacolato l'uso della raffigurazione nelle zone in cui si è espansa, le società musulmane hanno sempre impiegato estensivamente le immagini, tanto a livello popolare quanto nella sfera politica. Anzi, il potenziale delle manifestazioni visuali come affermazione di potere è sempre stato ben compreso e sfruttato dalle élite musulmane fin dal sorgere di questa civiltà. Il testo dimostra proprio tale teoria, grazie anche ad un ricco apparato fotografico.
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Anna Vanzan è laureata in lingue e letterature orientali a Venezia e ha conseguito il Ph.D. in Near Eastern Studies alla New York University. Orientando le sue ricerche in particolare verso il mondo islamico moderno e contemporaneo, con particolare riguardo alle problematiche femminili, ha curato in italiano l'antologia di prosatrici contemporanee d'Iran Parole svelate, racconti di donne persiane (1998) e la traduzione del romanzo Donne senza uomini di Shahrnush Parsipur (2001); in quest'ambito ha inoltre pubblicato numerosi articoli in Italia e all'estero. È redattrice della rivista "Afriche&Orienti" e ha tenuto corsi di civiltà islamica all'Università di Bologna e allo IULM di Milano-Feltre. |