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14/05/2024 10:46:40

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Storia di una fattoria Africana

Schreiner Olive


Editeur - Casa editrice

Gruppo Editoriale Giunti

Africa del Sud
Sud Africa



Lingua - language - langue

italiano

Edizione - Collana

Superastrea

Ristampa - Réédition - Reprint

2002


Storia di una fattoria Africana Storia di una fattoria Africana  

Olive Schreiner, scrittrice SudAfricana di origini inglesi, pubblicò questo romanzo nel 1883.
Vera protagonista della narrazione, ambientata nella metà del XIX secolo, sembra essere la Natura, imponente e silenziosa, viva e allo stesso tempo immobile e immutabile. Le vaste semiaride pianure del Batusoland, regione ai confini con la Colonia del Capo, sono l’immenso scenario che fa da sfondo alle vicende umane di coloni boeri e inglesi, servi e forestieri, in un ricco affresco vivente i cui ritmi sono scanditi dalla vita quotidiana della fattoria di Tat Sannie. In questo angolo di mondo – come amalgamate in un unico disegno - si incrociano le passioni di personaggi diversi.
Dalla saga familiare al romanzo di formazione, dalla mistica delle passioni alla sottile vena comica e grottesca, il racconto e lo stile passano attraverso registri diversi senza mai allontanarsi dal disegno unitario.
Lo sguardo di tre bambini-adolescenti accompagna l’alba e il tramonto di ogni giorno alla fattoria della grassa e vedova donna boera, e il loro idealismo si scontra con la meschina logica del profitto incarnata dai coloni bianchi, di cui loro stessi sono gli eredi materiali e morali, in un contrasto amaro e drammatico che accompagna tutta la loro storia.
Il libro ci introduce alla lettura avvincente di un Sudafrica bianco, un paese tanto animato dalle vicende dei coloni quanto svuotato delle sue origini, dove si avverte la vastità degli spazi ma non la vita dei popoli che li hanno abitati fin dagli albori. Un segnale evidente, questo, del dramma storico consumatosi in questa regione africana.
La Schreiner, donna emancipata, con simpatie pacifiste e femministe, vissuta a lungo in Europa, ha dimenticato – forse suo malgrado – di dare vita letteraria a uomini e donne del Sudafrica nero, se non sotto forma di servi “cafri” o “ottentotti”, termini spregiativi con cui venivano indicati gli incivili indigeni della regione.