L'attrezzatura in viaggio
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L'attrezzatura in viaggio
Mal di Montagna
ed altri rischi in Himalaya

 INTRODUZIONE

Fino a pochi anni fa la maggior parte dei viaggiatori che si recavano in Himalaya possedeva una grande esperienza di escursionismo nel proprio paese. Erano sufficienti solo alcuni consigli sui rischi del Mal dei Montagna (Acute Mountain Sickness, AMS) poiché, in genere, queste persone conoscevano i problemi della sicurezza in montagna. Oggi non è più così: molta gente parte per le grandi montagne del Nepal senza darsi pensiero per le difficoltà che potrebbe incontrare. Questo breve documento vuole essere d'aiuto nel riassumere i principali punti che occorre conoscere prima di iniziare il trekking.
 

I SENTIERI

I trekking in Himalaya si svolgono su sentieri talvolta larghi come autostrade ma anche stretti e sdrucciolevoli oppure costruiti su enormi frane. In molti posti, la caduta dal sentiero può essere fatale ed occorre fare attenzione ogni volta che muovi un passo. Stai attento, non camminare mentre ti guardi intorno attraverso il mirino della macchina fotografica!
 Talvolta la traccia diventa confusa e potresti prendere un percorso sbagliato. Spesso in quota o dopo una lunga giornata, si è stanchi ed è forte la tentazione di salire o scendere un pendio inclinato per tornare sul percorso giusto. Molte persone sono morte dopo lunghe cadute mentre tentavano di fare questo ed altre si sono infortunate gravemente. Torna su i tuoi passi per trovare il percorso giusto piuttosto che avventurarti su scorciatoie. Non camminare mai da solo. Se non hai amici con i quali fare il trekking, puoi assumere una guida od un portatore che venga con te.

METEO: il Nepal, ad esempio

Il Nepal ha la più ampia differenza di altitudine di tutto il mondo. Dai 200 metri del Terai agli 8848 metri dell'Everest. Ogni altezza ha i suoi problemi di clima, dal caldo tropicale al freddo polare. E' spesso difficile pensare di prepararsi ad affrontare i pungenti venti freddi e la neve mentre si cammina fra piante di banana sotto il sole cocente. In primavera e autunno, le principali stagioni di trekking, il tempo è abbastanza stabile ed anche i passi in quota possono essere liberi dalla neve e facili da valicare: gli escursionisti che hanno trovato una bella giornata in quota potrebbero raccontarti che scarponi e vestiti caldi non sono necessari... Questo è spesso un errore mortale! In qualsiasi stagione si scatenano bufere improvvise che scaricano rapidamente anche uno o due metri di neve sui valichi. A questo punto chi è in scarpe da ginnastica non è più in grado di muoversi e può rimanere bloccato per numerosi giorni. Il congelamento è un rischio costante per chi cammina nella neve in quota.

Se fai trekking in inverno, preparati ad affrontare freddo e neve.

 Se cammini nel periodo monsonico dovrai affrontare sentieri sdrucciolevoli e guadi difficili e incontrerai poche persone sul percorso.

Ti stai inoltrando nella più alta catena montuosa della Terra. Preparati ad affrontare cambi di temperatura e di condizioni atmosferiche.

 

ULTIMI PREPARATIVI

Se il tuo percorso supera i 4.000 metri, procurati un buon sacco a pelo, calzature adatte per la neve, una giacca a vento che tenga caldo e occhiali da sole di buona qualità. Quando nel trekking sei accompagnato da portatori, assicurati che anche loro abbiano occhiali da sole, vestiti caldi e scarpe nel caso dobbiate valicare dei passi alti.

Poiché su molti itinerari di trekking non vi è alcun presidio sanitario procurati un pronto soccorso adeguato.

 

ALTA QUOTA

L'Himalaya inizia dove le altre catene montuose giungono al massimo della loro altezza. Il Campo Base Everest è ai piedi di un enorme massiccio montuoso ed è 1000 metri più in alto del Monte Bianco. Il tuo corpo può adattarsi a queste quote ma solo se gli dai il tempo sufficiente a farlo. Fra i monti del Nepal, aver fretta può essere mortale! Sembra inoltre che, in alcune persone, uno sforzo eccessivo in quota (p.e. trasportare zaini pesanti) faciliti il Mal di Montagna. Per questo ti consigliamo uno zaino leggero e l'ingaggio di un portatore (spesa che sicuramente puoi affrontare).

Acclimatazione è la parola che descrive l'adattamento che il tuo corpo compie quando sali in quota. Devi programmare la salita in modo che, sopra i 3000 metri, il dislivello medio compiuto in un giorno sia di 300 metri.

Se non trovi il tempo per acclimatarti, puoi sviluppare i sintomi del Mal di Montagna.

Il Mal di Montagna può essere abbastanza lieve da sparire con un giorno di riposo ma può diventare mortale se sottovalutato. Tutto quello che è richiesto per rendere sicuro un trek è una conoscenza di base del Mal di Montagna e la volontà di sostare o scendere se ne sviluppi i sintomi. Conseguenza di una maggior diffusione della conoscenza dei problemi legati all'alta quota è che ormai si registra in Nepal un solo caso mortale per Mal di Montagna ogni 30.000 escursionisti. Ed anche queste morti si potrebbero evitare se ogni escursionista sapesse come affrontare il Mal di Montagna.

Non vi sono purtroppo dati per quanto riguarda i portatori.

RICONOSCERE I SINTOMI DEL MAL DI MONTAGNA

Il Mal di Montagna si sviluppa a qualsiasi quota sopra i 2000 metri. I sintomi del Mal di Montagna possono essere lievi o gravi. I primi sintomi, quelli lievi, sono mal di testa, senso di testa vuota o vertigini, stanchezza eccessiva, insonnia e perdita di appetito. Alcuni individui faticano a respirare anche a riposo.
Il Mal di Montagna con sintomi gravi è il risultato dell'accumulazione di fluidi in parti del corpo dove non dovrebbero essercene: nel cervello, nei polmoni, od in entrambi. Quando i sintomi lievi si sviluppano, sono il segnale che devi fermarti a quella quota finché non scompaiono. Non continuare a salire se hai sintomi di Mal di Montagna! Normalmente in uno o due giorni ti sentirai in forma e potrai continuare il tuo trekking.

Se ti sei fermato ad acclimatari alla stessa quota e i sintomi peggiorano, allora è necessario scendere.

I sintomi gravi di un peggioramento del Mal di Montagna includono stanchezza sempre maggiore, forte mal di testa, vomito, perdita della coordinazione, difficoltà a camminare. Questi sono i segni di un Edema Cerebrale da Alta Quota (High Altitude Cerebral Edema o HACE), una delle due forme cliniche gravi del Mal di Montagna. L'Edema Cerebrale può portare ad uno stato di incoscienza ed alla morte nel giro di 12 ore se vengono ignorati i sintomi del progressivo peggioramento.
Un aumento della difficoltà respiratoria anche a riposo, respiro affannoso e rumoroso (rantolante), tosse e stanchezza sono segni di un Edema Polmonare da Alta Quota (High Altitude Pulmonary Edema o HAPE) che è l'altra forma clinica grave di Mal di Montagna. L'Edema Polmonare può rapidamente divenire fatale se trascurato.

Chi soffre di Mal di Montagna, in una delle due forme cliniche gravi, può non avere lucidità di pensiero e deve essere costretto a scendere. E se vuole scendere volontariamente, non deve scendere da solo. Continuate a scendere fino a che la persona non mostra segni di miglioramento, in genere dopo 300-500 metri di discesa. Anche se la diagnosi non fosse certa ma vi fosse il sospetto di Mal di Montagna, l'individuo che ne soffre deve scendere. Potrete sempre salire di nuovo quando si sentirà bene.

E' meglio cominciare a scendere finché la persona che sta male può camminare. Se non può più camminare, cercate di noleggiare uno yak od un cavallo. Oppure cercate dei portatori che trasportino a valle l'ammalato. Non aspettate l'elicottero di soccorso. Anche se decidete di somministrare ossigeno o farmaci, non rimandate la discesa in attesa di un miglioramento.

Riassumendo: se non vi sentite bene in quota, probabilmente avete dei semplici sintomi di Mal di Montagna. Fermatevi a riposare finché non vi sentirete meglio. Se rimanendo alla stessa quota peggiorate, tornate indietro scendendo fino alla quota alla quale vi sentivate ancora bene. Se non siete sicuri della diagnosi, siate cauti al massimo. Ricordatevi che un Mal di Montagna acuto si può prevenire seguendo questi consigli.

ALCUNI PUNTI IN PIU' SULL'AMS

L'HRA sconsiglia di assumere farmaci per prevenire il Mal di Montagna (AMS) quando si affrontano i classici percorsi di trekking in Nepal. E' più sicuro affidarsi ad un programma che veda una salita lenta.

Non devi pensare di raggiungere una grande altezza se sai di avere problemi al cuore o difficoltà di respiro già a livello del mare o se sei incinta (ti raccomandiamo di rimanere sotto i 3500 metri). Per altri problemi abituali di salute consulta il tuo medico.

ESSERE IN FORMA NON PREVIENE IL MAL DI MONTAGNA

Non aspettarti che i tuoi compagni di trekking raggiungano l'acclimatazione tutti nello stesso periodo di tempo. Dovete aspettare qualche giorno in più se qualcuno non è acclimatato oppure è meglio dividere il gruppo.

I bambini patiscono maggiormente il mal di montagna e devono essere tenuti sotto controllo costante. E' pericoloso compiere trekking in quota con bambini piccoli che non possono riferirvi i sintomi del proprio malessere.

Sonniferi, sedativi e alcool non devono essere usati in quota in quanto tendono a far diminuire il ritmo della respirazione e possono indurre il Mal di Montagna.

Sembra che bere 3-4 litri di liquidi al giorno (acqua bollita o iodata, brodi, zuppe ecc.) diminuisca i rischi di disidratazione e favorisca l'acclimatazione.

L'Acetazolamide (Diamox) è uno trattamento per il Mal di Montagna. Parlane con il tuo medico soprattutto per quanto riguarda la modalità di assunzione e per gli effetti collaterali.

Altri farmaci sono la Nifedipina, somministrata nei casi di Edema Polmonare da Alta Quota (HAPE), ed il Desometazone che è usato per l'Edema Cerebrale da Alta Quota (HACE). Non assumere o dare questi farmaci indiscriminatamente. Gli effetti collaterali possono essere mortali.

Sono in commercio anche delle camere iperbariche portatili (come la Gamow bag o il Cedrec Casson) che usiamo nei nostri due pronto soccorso a Periche e Manang. Quando viene gonfiato, questo pallone tubolare simula una pressione simile a quella di una quota più bassa ed il paziente all'interno ne trae beneficio.

Nessuna speciale precauzione deve essere presa mentre si scende.

ELISOCCORSO

L'elisoccorso delle persone gravemente infortunate o ammalate viene gestito in Nepal dal Royal Nepalese Army Rotary Wing Command solo se qualcuno in Kathmandu garantisce il pagamento del volo prima del soccorso.
Una missione di soccorso costa circa 600 dollari US all'ora.

 Il costo finale di un soccorso si aggira fra i 1200 ed i 2000 dollari. Se siete in un trekking organizzato inviate la richiesta di soccorso alla vostra agenzia di Kathmandu ed essa si farà carico di gestire il volo e le operazioni di soccorso.

Invia generalità, nazionalità, numero di passaporto (tutti dati che avresti dovuto registrare sull'apposito modulo in Ambasciata prima di partire per il trekking), posizione esatta e dettagli sull'incidente o sulla malattia (ovvero Mal di Montagna, congelamento, problemi cardiaci, fratture, dissenteria, ecc.). Il messaggio può essere inviato attraverso la rete radio dei posti di Polizia, o quello dei Parchi Nazionali o degli aereoporti. Di solito occorrono almeno ventiquattro ore per organizzare un soccorso, compreso il trasferimento del messaggio.

Oggigiorno anche le compagnie aeree private organizzano missioni di soccorso con elicottero per evacuare gli escursionisti in caso di emergenza. Organizzare un elisoccorso attraverso una compagnia aerea privata è più veloce ma può costare il doppio.

Lasciate anche i riferimenti esatti sulla vostra copertura assicurativa, se l'avete; questo renderà più veloci le pratiche per il soccorso. Se non vi registrate in Ambasciata e fate il trekking da soli, potreste avere problemi nel far scattare le operazioni di soccorso, a meno che non vi siate organizzati prima di partire. Una possibilità sarebbe quella di lasciare un somma di denaro in garanzia presso una agenzia di trekking alla quale fare poi riferimento.


Traduzione di Marco Vasta (mavast@tin.it) preparata nel 1997 per l'HMR su una pagina ora cancellata.
Aggiornata al 1° Luglio 98.