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Per visitare la Mongolia seguiremo un itinerario circolare in senso orario dirigendoci da subito verso la zona del Gobi. Tale orientamento del percorso, confermato ottimale, anche secondo il giudizio degli operatori locali, affronta da subito le tappe più lunghe, impegnative e calde verso il deserto del Gobi, per poi arrivare al fresco delle montagne settentrionali con tappe più semplici.

Töv in Mongolia.svgArrivati ad Ulan Bator, ci attrezziamo per il nostro giro, acquistando acqua ed alcuni viveri, una provvista che riforniremo ulteriormente in qualche negozietto lungo il percorso. Il desiderio dei sapori di casa ed alla monotonia del vitto suppliremo con qualcosa portato dall'Italia.

Visitiamo i classici luoghi di piazza Sukbaatar, il Tempio/Museo Choijn Lama e soprattutto l’importante Museo nazionale di Storia Mongola, ed infine il Gandan Khiil (che prende nome da Ganden, il grande monastero di Lhasa).

Dopo sosta rituale e beneaugurante al primo ovoo con catasta di sassi e sciarpe votive intorno a cui giriamo tre volte in senso orario, usciamo dalla capitale, l’asfalto finisce e iniziamo la nostra lunga e sofferta discesa verso sud.

 

Dundgovi in Mongolia.svgLasciamo la provincia di Töv e prendiamo una delle due strade (piste).che arrivano entrambe alla nostra meta. Attraversando la provincia di Dundgov'  possiamo passare da Gimpil Darjalaan Khiil e la seconda sera arrivare alle Montagne fiammeggianti, oppure passare da Saikan ovoo nei pressi di Ongiin (Onghyl) Khiil, un tempo il più grande monastero vajarayana della Mongolia..

 

 

 

Provincia del Ômnôgov’ – LocalizzazioneSiamo nel caldo e torrido sud ma una passeggiata ci porterà al fresco di Yolin Aam, piccolo ghiacciaio in fondo al Canyon dell’Aquila (in realtà è un gipeto). Qui ai margini del deserto del Gobi incontriamo i resti di importanti monasteri devastati negli anni ’30. Inoltrandoci sempre più nel Gobi passiamo per Bayanzag, zona ricca di fossili dove la missione Ligabue alla ricerca di fossili di dinosauro, realizzò una serie di scavi nei lontani anni 1990-92: Ci annulliamo nella desolazione più assoluta delle dune di Khongoryn Els che non mancheremo di scalare o ammirare durante una passeggiata in cammello, ovviamente facoltativa...

 

Provincia del Ôvôrhangaj – LocalizzazioneLasciamo il Gobi e risaliamo la Mongolia centrale entrando nella Provincia di Ovorhangaj. Puntiamo verso nord, passando da Ongii (Onghy) Khiil. Potremmo scegliere il percorso che tocca la cittadina di Arvaiheer (Arvaikeer) dove si trova la missione cattolica dei Padri della Consolata, lontani emuli dei sacerdoti nestoriani incontrati da Gugliemo da Robruk nel 1200 o del nostro Giovanni da Pian del Carpine, avventuratosi alla corte di Güyük Khan, nipote di Gengis Khan.

Dopo Arvaikeer, ci attendono 180 km davvero difficili da  La strada inizialmente è buona ma poi diventa il solito off-road tra splendide vallate verdi, si cominciano ad avvistare anche le prime aquile disposte a volte come attrattiva turistica a fianco alle gher, mentre spariscono i cammelli e compaiono gli yak.

Entriamo nei confini del Parco Nazionale Khangain nuruu che prende nome dai Monti Khangai e dove ci addentriamo con una passeggiata alla cascata di Okvon.

 

Arkhangai in Mongolia.svgSiamo ormai nella provincia di Arhangaj. Il giorno successivo ci dirigiamo al monastero di Tovkhon Khiild la cui visita permette un'altra passeggiata. Tornati alle macchine raggiungiamo l'area di Tsenkher, località delle sorgenti termali. Ormai in mezzo ad un ambiente montuoso, anche se le montagne sembrano colline, siamo nella cittadina di Tsetserleg. Visitiamo subito il monastero/museo regionale molto interessante posto alla base della collinetta e poi il tempio in cima raggiungibile facilmente dalla scalinata scenografica.

Dopo un'ora e mezza raggiungiamo la lunga e profonda Chuluut Gorge, il fiume scorre sotto ed il paesaggio è suggestivo. Foto in equilibrio sul bordo... Poco più oltre, sull’altro lato della strada, c’è il celebre albero sacro Zuun Salaa Mod, che secondo tutte le guide e relazioni è andato a fuoco colpito da un fulmine tre anni indietro, sostiamo nei pressi dei due alberi sacri, poco distanti, molto importanti per sciamani ed animisti.

Altra giornata ed altro percorso, sempre più accidentato. Arriviamo nel Parco Nazionale Horgo - Tėrhijn Cagaan Nuur ed affrontiamo la complessa risalita della pista che porta all’inizio del sentiero per il Vulcano Horgo (Khorgo), Campeggiamo vicino al lago per tornare a Tsetserleg e dirigerci a Kharkorin.

Partendo presto, saremo tra i primi ad entrare nel complesso di monasteri di Erdene Zuu, patrimonio mondiale Unesco, un vero gioiello, imperdibile per comprendere la storia della Mongolia e di Karakorum, l'antica mitica capitale designata da Genghis Khan. Saluteremo la famosa tartaruga, poi con un’ora e mezza di viaggio arriviamo alle piccole dune Mongols Els,

Siamo quasi a casa, una deviazione per il parco Hustain Nuruu dove galoppano liberi i cavallini di Przewalski, ed eccoci a Ulan Bator.

 

Dornogovi in Mongolia.svgA conclusione del nostro viaggio, uno spostamento di circa 400 chilometri con la TransMongolica ci porta nel mitico regno di Shambala ovvero Khamarin Khiid vicino a alla città di Sajnšand, od almeno ritenuto tale dai Mongoli. Siamo ai confini con la Cina. Una notte in cuccetta ci riporta ad Ulan Bator, ultimi acquisti ed in volo per l'Italia.

 

 

 

N.B.: il percorso indicato potrebbe essere realizzato anche in senso contrario.

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