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L’Eagle Festival vale veramente la pena di un viaggio, malgrado, o forse proprio per, l’ancora scarsa organizzazione turistica. Il primo giorno, dalle 9 alle 12 si succedono sulla piazza principale tutti coloro che saranno i protagonisti delle manifestazioni, ma anche molte persone locali che “vivono” intensamente questi festeggiamenti. Ci spostiamo verso Bugat dove si svolgeranno le prove. Si inizia con la votazione al look dell’accoppiata falconiere-aquila, quindi la prova di riconoscimento del proprio padrone da parte dell’animale; si continua con le due corse a cavallo e si termina con la prova di abilità del cavaliere nel raccogliere da terra 5 piccoli oggetti procedendo al galoppo.

Il secondo giorno, andiamo alle 10.30 per assistere alla prova di abilità delle aquile nell’avventarsi sulla “preda” trascinata dal cavallo del proprio falconiere. Ritorniamo al Camp alle 13 per una sosta pranzo di un’oretta, quindi andiamo ad assistere alla lunga corsa dei cavalli. Seguiamo l’esodo della massa per ritornare alla solita radura dove si svolge la prova del bushkashi (contesa di una pelle di montone da parte di due cavalieri che procedono al galoppo esibendosi in entusiasmanti evoluzioni). Lo spettacolo appassiona tutti, sia i pochi turisti che, specialmente, gli innumerevoli locali che tifano i propri prediletti. La prova prosegue oltre il calar del sole e termina con un’accesa controversia per l’assegnazione del premio finale. è ormai buio quando si succedono le crudeli prove con gli animali vivi: prima viene rilasciato un lupo (con la bocca legata) che viene subito attaccato da un paio di aquile scese in picchiata; poi la stessa sorte tocca alla volpe liberata poco dopo.

Silvano Bausa, Festival 2007

 

Ci dirigiamo verso la non distante vallata del Bugat-Sayat, una location già di per sé suggestiva; l’accesso ai veicoli è consentito a partire dalle 9:00. Non ci pentiamo certo di essere arrivati in anticipo: le gare non avranno inizio se non prima delle 10 e oltre, ma l’arrivo in ordine sparso dei cacciatori a cavallo con le loro aquile sul braccio, i preliminari, la registrazione fanno già parte della magia delle comparse. Si stanno montando le gher per la ristorazione, è da poco ultimato l’allestimento del parco e viene individuata l’area rettangolare segnata da paletti e strisce dove si deve disporre il pubblico. In breve arrivano anche altri turisti e nell’area del parcheggio si formano tre file fra macchine, minibus, pulmini e 4xa. Ci diamo due vaghi appuntamenti alle uaz verso le 13:00 per il pranzo ed uno alle 16:00, ma l’orientamento è quello di essere svincolati e seguire il fluire della festa con le sue gare fino a conclusione. L’unico impegno della guida è stato quello di procurarci un volantino dove si elencavano le gare delle 2 giornate.

Un suggestivo corteo a cavallo dalla base della montagna fino a parco della giuria -per proseguire con un giro circolare nell’intero perimetro dell’area- segna l’inizio delle gare. Quella centrale e di richiamo è costituita dal lancio delle aquile dall’alto della montagna, che devono posarsi sul braccio del cacciatore, il quale si è intanto lanciato in una corsa accompagnata dai richiami verso il proprio rapace; come intermezzo una gara di tiro dell’arco. Durante il susseguirsi delle gare il cielo è oscurato da nuvole, ma sul finire della manifestazione, compare il sole che risalta i colori dei vestiti di questi personaggi che sembrano uscita da una pagina del medioevo, e una magnifica luce radente illumina i fieri volti degli sfidanti, che a cavallo, spariscono sullo sfondo dello scenario desertico-montano.

Mario Tarducci, Festival 2015

 

Un viaggio abbastanza impegnativo perché comporta numerosi disagi: lunghi trasferimenti in 4x4 (vecchie UAZ), freddo intenso, isolamento, sistemazioni molto spartane, poche comodità e cibo per stomaci forti. Per cui si richiede un gruppo motivato, disposto ad accettare alcuni sacrifici.

Di contro il viaggio regala emozioni uniche. Anzitutto l’Eagle Festival, il motivo principale del nostro giro, un evento unico che vi farà fare un salto nel tempo. Poi la Mongolia “fuori stagione”, quando oramai l’inverno è già iniziato ed i turisti sono partiti, questo vi permetterà di godere di uno splendido isolamento e di osservare una realtà più autentica. Infine ci sono i monti Altai, un luogo isolato e magnifico al confine con la Russia. Anche se la stagione non è quella più indicata per visitarli, un giro tra quelle valli promette di regalare alcune delle esperienze più intense del viaggio. Tende sperse nel nulla, immersi in vuoti infiniti ammantati di gelo e nella natura. Kazaki che si preparano al lungo inverno.

Mario Sclafani, Festival 2015

 

 

I due giorni di festival delle aquile sono il cuore del viaggio e l’Eagle Festival è un tuffo nel passato. Si incomincia già prima di arrivare nella spianata, quando, sui margini della pista per Sagsai si vedono i primi cavalieri kazaki che avanzavano con la loro aquila appoggiata sul guantone! La sfilata, le competizioni, i fan dei cavalieri, le risate quando l’aquila non arrivava o mancava l’obiettivo…le cadute da cavallo…Il tutto rimane come un indimenticabile viaggio nel viaggio.

Anna Smilari - Festival 2016

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