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Pamir 4x4

14-28 settembre 2019

con Marco Vasta ed AnM sul "tetto del mondo", tra natura e popoli dell’Asia Centrale su i monti del Pamir lungo i confini con l'Afghanistan

Po-i Mazor - Rushan - Khuf

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NB questa è la descrizione della tappa come da noi effettuata. Nel nuovo redazionale di AnM da me modificato dopo il viaggio, la valle di Po-i Mazar non è inclusa. Consiglio di andare direttamente a Kuff od altra méta in quanto la valle di Vanji è priva di interesse sia secondo il mio gruppo ma anche a parere dei coordinatori di viaggi precedenti.

 

Diario Intimo

Camion soviet time

Camion soviet time
Sosta pranzo a Khekhik
La sponda afghana da Khekhik MdB©2017
Afghanistan
Trota iridea a Derzud MdB©2017

La luna facilita le passeggiate notturne verso i gabinetti. Se non fosse per il fresco, rimarrei volentieri ad assaporare la calma della notte come nell'incipit di un racconto di Gogol'.

“Conoscete le notti ucraine? Oh, voi non conoscete le notti ucraine. Ammirate questa: la luna occhieggia a metà del cielo; lo sconfinato arco celeste s’è dilatato e spostato sino a divenire ancor più immenso, e arde e respira. La terra è tutta avvolta di luce argentea, e l’aria stupendamente limpida è fresca e pesante al tempo stesso e, piena di dolcezza, agita un oceano di profumi. Notte divina! Notte incantevole!”

Nikolaj V. Gogol', "Veglie alla fattoria presso Dikan'ka"

Non siamo nell'Ucraina di Gogol' e neppure nella Russia sovietica di cui questa valle faceva parte, ma la pace della notte è pur sempre quella. Torno al mio nido su una pedana, attento a non urtare nella stufa di ghisa e poi in un gradino, la luce che entra dalle tre finestre permette di muoversi senza accendere la torcia frontale.

Ma presto siamo tutti in piedi a disfare i giacigli. Come da ordine della guida, la prima operazione è accatastare i bagagli vicino all'ingresso o appena fuori dalla porta per facilitare il carico ed avere le vetture pronte dopo colazione. Da relazioni precedenti temevo la pigrizia degli autisti, invece sono già anche loro alzati, anche perché tutti faremo colazione nella sala di ingresso dove loro hanno dormito.

Il signor Jafar ha preparato i biglietti di ingresso al parco. Questa valle è la più occidentale e dopodomani risaliremo la valle del Bartang. Il costo è irrisorio.

I nostri quattro stracci sono caricati sulle 4x4. Nel prato in discesa vicino alla casa giacciono relitti di veicoli in parte cannibalizzati. Partiamo percorrendo a ritroso la strada di ieri. La valle è ampia e sii nota la sua origine glaciale. prima del ponte un gruppo di operai è al lavoro sulla linea elettrica.

Quando il tratto pianeggiante termina e ci si affaccia sulla discesa abbastanza dolce, si nota meglio dall'alto l'insediamento di Vanji. Ci fermiamo a fare carburante e con sorpresa ci accorgiamo che la nostra 4x4 va a metano ed il serbatoio ha l'attacco sotto il portellone posteriore. Scendiamo poi velocemente sulla M41.

Le soste sono numerose, occasioni per fare rifornimento di combustibile (acquistato al nero da privati), per fotografare l'altra sponda, per assaggiare una anguria o bere ad una fonte od acquistando bibite in qualche villaggetto. I cellulari entrano addirittura nel raggio di azione della Vodafone afghana! Sicuramente una sorpresa che rende ancor più affascinanti ed esotica questo trasferimento. Raggiungiamo la 4x4 di Gulomsho che ci chiede se vogliamo fermarci in uno dei prossimi villaggi o proseguire per Rushan. Non credo sia una domanda di cortesia, probabilmente sa che glia autisti hanno fame, ma da esperto accompagnatore sa anche che spesso i clienti sbuffano se ci si ferma e vogliono andare avanti. Vorrei fermarmi ma incrocio le dita e per gentilezza chiedo. Tutti a tavola!

La sosta pranzo a Khekhik è in un ristorante all'aperto dove mi sono fermato altre volte e come sempre è affollato. Mr. Gulomsho ci indica una famiglia riunita su un divano e racconta che è afghana. Probabilmente passano facilmente su uno dei vari ponti che ogni tanto incontriamo. In questo punto la riva opposta è vicinissima, forse solo una decina di metri e se ci si reca ai gabinetti, si è ancor più vicini. Qualcuno ha la pazienza di appostarsi per scattare una fotografia se passasse qualche mezzo. Negli anni precedenti avevamo visto gente a piedi, famiglie in fila indiana, cavalli e muli, ma ora sono quasi tutti veicoli a motore. Sull'altra sponda una antenna telefonica svetta fra i teti in terra battuta, novello minareto 4K.

Entriamo nel distretto di Rushon (Rushan) o Nohiya-i Rushon (tagiko: Ноҳияи Рӯшон, Nohiyayi Röshon, IPA: [nɔːhijaji rɵʃɔːn]). Posto nella parte centro-occidentale del GBAO, si estende lungo il fiume Bartang tra la catena di Yazgulem a nord e la catena di Rushon a sud. A sud si trova l'omonimo distretto afghano ed in entrambe le aree si parla il rushani, una delle lingue a rischio di estinzione.

La valle del Panji si allarga, il fondovalle è pianeggiante e il Panji si divide in rivoli e costeggiamo uno specchio d'acqua largo un centinaio di metri. Inizia l'oasi di Rushan, anche compitato Rushon (tajilo: Рӯшон, Röshon). Su molte mappe è indicato anche come Vomar, ma non è chiaro se Vomar sia solo una frazione dell'insediamento maggiore. Due anni fa ho dormito a nella frazione di Derzud (Дерзуд).

 

La salita verso Khuf vista dall'alto

Il WC a pian terreno

UKaid, SwissAid, Aga Khan F.
Ponticello Avventura portata max...

Rushon (Vomar) ha un ospedale, ufficio postale, uffici bancari (Orienbank, Agroinvestbank). Inoltre ha un piccolo aeroporto senza una pista pavimentata che ha la capacità di servire piccoli velivoli come AN-28. Il villaggio ha un paio di stazioni di servizio, diversi negozi, chaikana (case da tè), servizio di auto collettive o taxi (maršrutnoe taksi - in russo: маршрутное такси) o più comunemente maršrutka (маршрутка), banca e alloggi in famiglia. Il distretto di Rushon ha anche una stazione idroelettrica nel villaggio di Shujand (a 10 km dal centro del distretto) con una capacità di 600 Kw / h. Un'ulteriore unità diesel fu costruita durante il periodo sovietico, per soddisfare il fabbisogno energetico del distretto, abbandonata dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica e da allora non più funzionante. Un elettrodotto porta corrente da Khorog e continua lungo il Panji per poi entrare in Afghanistan.

Dopo il crollo dell'Unione Sovietica nel 1991 e una guerra civile durata cinque anni, l'infrastruttura elettrica del Tagikistan ha richiesto importanti investimenti. Tra le aree più colpite il GBAO, dove persone e imprese hanno sofferto durante i freddi mesi invernali. La mancanza di elettricità per il riscaldamento ha portato alla chiusura di scuole, centri sanitari e imprese. Molti dei 220.000 residenti della regione hanno fatto ricorso al combustibile per legna per il riscaldamento e le necessità di cottura durante l'inverno. Abbattere gli alberi ha distrutto il 70% delle foreste della regione nel giro di un decennio. L'inalazione di fumo da legna da ardere ha inoltre causato un aumento delle malattie respiratorie.

Nel 2012, grazie ai finanziamenti dell'Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID), l'Aga Khan Foundation USA ha avviato il progetto sull'energia transfrontaliera per espandere la portata di Pamir Energy oltre il confine nel remoto distretto di Shugnan, più a sud di quello dove ci troviamo. Questo programma ha contribuito a moltiplicare la produzione di quasi otto volte e aiuta a creare infrastrutture per la crescita regionale lungo la valle del Pamji ed estendendo le linee di trasmissione anche nel distretto di Shugnan in Afghanistan. Purtroppo le linee elettriche non sono ancora entrate nella valle del Bartang dove i villaggi si affidano a piccole centraline idroelettriche od a generatori.

Dalla relazione Pamir Walks - gr. Vasta

 

Sosta carburante prima della cittadina. Sorpassiamo il nucleo abitato e il bivio per il Bartang che attraversiamo su un ponte al cui termine c'è un controllo. Pochi chilometri ed eccoci Dastkhuf con il bivio per Khuf. Ci sono dei negozietti e gli autisti acquistano qualcosa, noi troviamo del Nescafè Classic solubile ed il latte condensato in bottiglietta. Non basta mai... Poi iniziamo una lunga e ripida salita in una valle a V. Paesaggio interessante che merita una sosta ed arriviamo alla parte alta della valle dove diviene più piana e qui troviamo, dopo le scuole, la nostra guest house che raggiungiamo in breve.

Quasi al limite del nucleo abitato la G.H. del signor Humed è sorprendentemente a due piani con relativi due gabinetti. Abbiamo anche due locali doccia, ma quella interna non ci viene aperta mentre ci offrono quella molto ampia. Le stanze doppie e quadruple mentre al pian terreno vi è la grande sala ismailita dove dormiranno alcuni di noi ed anche ceneremo, Vendono predisposti strapuntini, lenzuola, cuscini e coperte. Due donne preparano i nostri giacigli. No generatore, no WiFi, ma abbiamo copertura fonia e dati. È l'ora della merenda ed ecco il tè di benvenuto accompagnato da alcune mele!

La moglie del proprietario è la farmacista di Korog. Poco sopra la G.H. vi sono i resti della casa originaria distrutta da una frana (?). Le cinque colonne sono state recuperate e usate per la grande sala ismailita del nuovo edificio. Humed cerca di spiegarci l'architettura, ma un po' si confonde... ne sappiamo di più noi!

Il lucernario è invece nuovo, fresco di stagionatura... È formato da quattro strati concentrici a forma quadra. Dovrebbero chiamarsi chorkhona ('quattro case') che rappresentano, rispettivamente, i quattro elementi zoroastriani terra, acqua, aria e fuoco, quest'ultimo è il più alto, toccato prima dai raggi del sole. La commistione fra Zoroastrismo ed Islam è qui notevole nelle simbologia. I due pilastri verso la porta, uniti da una trave istoriata dovrebbero essere Hassan ed Hussei e sulla unione lignea ancora simboli zoroastriani. La traversa è scolpita con simboli zoroastriani, che spesso include una raffigurazione centrale del sole, ed è talvolta decorata con le corna di una pecora Marco Polo (Ovis poli).

C'è ancora tempo per una passeggiata nell'oasi. Oltre alla scuola vi sono varie casa fattoria ed un'altra GH (questa mappata da Google). Un torrente attraversa i boschetti attorno alle case e poco oltre un cartello ricorda gli aiuti di UKaid, del Governo svizzero e della Focus Humanitarian Assistance collegata alla Aga Khan Foundation. L'insegna è del 2013, due anni prima del devastante terremoto, probabilmente l'insegna è rimasta in piedi ma il ponticello restaurato e il muro protettivo chissà se ci sono ancora. Sul torrente c'è un ponticello traballante, ma non è di sicuro il ponte indicato,

Gli autisti che abitano Khorog o nei villaggi vicini ci lasciano per andare a dormire con le famiglie. Ho scorso la lista dei partecipanti consegnatami da Maurizio ed ho controllato le date di nascita: abbiamo un compleanno in corso di viaggio! Discretamente chiedo a Lucia, che ben la conosce, se Renata problemi ad essere festeggiata dopodomani. Poi chiedo agli autisti che al ritorno acquistino a Khorog la torta ed il rinfresco per dopodomani sera. E possibilmente una candela colorata.

La veglia dopo cena trascorre lieta, fra aneddoti dei "grandi vecchi" (siamo in parecchi) ed altre amenità. Humed e la signora anziana escono e vanno a dormire da un'altra parte, la nipote di cui non ricordo il nome, rimane e dormirà in cucina. la guida ed un paio di autisti cenano e si stendono nella sala da pranzo fra la cucina ed i bagni del piano terreno. Fuori, stellata stupenda che preannuncia una notte fredda.

Khuf, Humed G,H, 18 Settembre 2019

 

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Part. Arrivo Località

Lat Long

Km Prog Prog
06:00  

Po-i Mazor (Пой Mазор) - Jafar HS

Primi svegliati in "bagno". Autisti già svegli.

      439,2
07:30   Colazione.        
08:15   Partenza effettiva da HS. 38.653927, 71.97172 0 0  
10:45 10:55 Vanj Metano(1.752m). 38.37457, 71.45963 59,1 59,1  
11:25  

Chek post (non ci fermiamo).

Bivio e ponte nuovo (1,547m). Nel 2014 ingorgo per ponte in costruzione.

38.29977, 71.33667 15,7 74,8  
    Ponte (incustodito?) verso Afghanistan. 38.271946, 71.33849      
11:45 13:20

Chaikhana ( lunch 2014-17-19).

Cucina, РБ04, Khekhik, Vahdat, Vanj District,

38.247371, 71.37354 9,1 83,9  
    Cartelli cambio di distretto.        
14:40   Lago inizio (1.937m) 37.90896, 71.31884 49,7 136,6  
15:20 15:28 Rushan Metano (1.997m) 37.948833, 71.54749 27,1 163,7  
15:38  

Chek point

37.92701, 71.59899 22.0 185,7  
15:55 16:10

Pastkhuf Пастхуф (villaggio, negozi) Ricompattati.

37.86954, 71.60152 7,1 192,8  
16:50   Khuf GH Umed 37.84647, 71.65403 8,5 201,3 640,5
18:30  

Penombra.

       
19:00   Cena.        
20:40   Nanne.        

 

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da On Ancient Central-Asian Tracks di Marc Aure Stein, 1933, p. 298

 

Sistemazioni possibili a Rushan:

Derzud

Restaurant Hotel Cafe Naim

+992 93 523 9694

37.9628, 71.51733

Derzud

Khorog Shomi Badakhshon Hotel Cafe Restaurant

 

71.50544, 37.95802

Rushan

Mubarak Homestay

+992 93 4052304

 

Rushan

Hostel Muborak

+992 50 181 1188

 

Rushan

Rushan Inn Guesthouse

+992 93 5550049

 

 

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