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Tarabolus

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A zonzo per Tarabulus

Chiamata Tarabulus in arabo e Oea nell'antichità, Tripoli è di fatto la capitale della Libia, anche se negli ultimi anni si è tentato di trasferire alcuni uffici governativi in altre zone del paese. L'antica "bianca sposa del Mediterraneo" ha perso gran parte dell'originario splendore, che si ritrova in parte nelle molte moschee storiche e nella medina, ma rimane centro di notevolissimo interesse in cui anche i recenti periodi turchi e italiani hanno lasciato segni architettonici rilevanti.

Fondata nel V secolo a.C. dai Fenici, dopo la fase cartaginese, forma assieme a Leptis e Sabrata la "tripolis" romana. Dopo il fiorente periodo del II secolo, inizia un lento sfiorire cui segue l'invasione dei Vandali. La presenza dei Bizantini ne rallenta il declino. Del periodo romano rimane solo l'arco di Marco Aurelio perché, in seguito alla seconda invasione dell'XI secolo, la ricostruzione delle mura della città fu compiuta utilizzando quanto restava della presenza romana. Gli arabi ne favorirono lo sviluppo per tutto il XV secolo, periodo a cui vanno fatti risalire molti degli edifici islamici oggi presenti. Nel secolo successivo arrivarono gli Spagnoli e i Cavalieri di Malta che lasciarono un segno tangibile con l'ampliamento e consolidamento del castello di Tripoli che già nel passato, specie per opera degli arabi, durante la prima occupazione del VII secolo, aveva subito modifiche. Ai Turchi si devono invece molti monumenti che oggi si possono ammirare nella città vecchia.

Alla dinastia dei Karamanli che dominò per tutto l'800 va fatta risalire l'edificazione di numerose strutture presenti all'interno del castello conosciuto anche come Cittadella o Hassai al-Hamra. Sino al XIX secolo Tripoli rimane però una piccola città coincidente quasi con l'attuale Medina. L'occupazione degli Italiani consente un grande sviluppo urbanistico con la costruzione di edifici in uno stile a noi familiare, e strade che si dipartono a raggiera dalla zona antistante il castello con i caratteristici porticati. Val la pena di visitare anche la Moschea Gurgi, dal nome del ricco abitante di Tripoli che la fece costruire nel 1833, localizzata vicino all'arco di Marco Aurelio. Ci si può infine immergere nelle stradine della Medina il cui ingresso principale è sulla Piazza Verde.

La Piazza Verde

Qui c'è la storia recente di questo paese. Dalla parte del palco da dove il Colonnello tiene le adunate popolari, la piazza non sembra molto bella. È meglio la vista che si ha dal lato opposto, e forse non è solo un caso. Taxi bianconeri, carrozzelle trainate da cavalli, tanti venditori di fiori, l'ingresso alla vecchia Medina, il forte e due altissime colonne con sopra una barca a tre vele e una statua equestre che aprono la visione verso il mare.

Gente, tanta gente, soprattutto ragazzi. I più anziani indossano il "giard", il caratteristico affascinante mantello bianco che crea un'immagine nobiliare, quasi di potenza e portano in testa quell'incrocio tra "fez" e basco rosso, il "taghia".

Il Castello Rosso

 L'edificio più famoso di Tripoli è il Castello Rosso, Assai al-Hamra, sul promontorio settentrionale che un tempo dava sul Mediterraneo, dal quale ora è separato da un'autostrada e da 500 m di terra sottratta al mare. L'imponente struttura è formata da un labirinto di cortili, corridoi e case, costruiti nel corso dei secoli fino a estendersi per 13.000 mq. All'interno rimangono ben visibili i segni dei dominatori del passato: Turchi, Spagnoli, Cavalieri di Malta, Italiani e altri hanno contribuito ad arricchirne l'architettura.

Il Museo

Sulla Piazza Verde, di fianco al castello, si trova il Museo della Jamahiriya, una struttura realizzata con la consulenza dell'UNESCO e la cui costruzione ha avuto costi enormi. All'interno sono esposti, secondo una disposizione cronologica, opere e oggetti che ripercorrono la storia artistica e culturale della Libia, dalla preistoria alla rivoluzione. La parte più interessante è quella dedicata ai mosaici, alle statue e ai manufatti dell'età classica, che costituiscono una delle migliori collezioni del Mediterraneo.

La Medina

Il cuore di Tripoli è la medina, il posto migliore di tutta la Libia per fare acquisti. Dato l'esiguo numero di turisti stranieri, il souk ha conservato il suo aspetto originario e vi si trova merce destinata in particolare alla gente del posto. Inoltre, caratteristica tutt'altro che trascurabile, nel souk non sarete inseguiti né tormentati dai commercianti. Quando siete sazi di mercati e di souk, potete visitare il resto della città antica, racchiusa dalle mura, dove si trovano quasi tutte le moschee della città, i khan (taverne), gli hamam (bagni turchi) e le antiche abitazioni. Se volete stare lontani dalla folla, andate al tranquillo zoo o in una delle spiagge nei pressi della città.

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