Un paradiso abitato da diavoli
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Editeur - Casa editrice |
Adelphi | ||||||||
Città - Town - Ville |
Milano | ||||||||
Anno - Date de Parution |
2006 | ||||||||
Pagine - Pages | 315 | ||||||||
Lingua - language - langue | italiano | ||||||||
Edizione - Collana |
Piccola biblioteca Adelphi | ||||||||
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Come un Cicerone dalla sorprendente dottrina, affabile ma mai conciliante, Benedetto Croce fa scoprire al lettore il volto segreto della sua città: le vestigia della dominazione spagnola e le vite smodate dei soldati che vi furono di stanza; gli scomparsi "seggi" e l'epopea dei lazzari, fanaticamente devoti a san Gennaro e al re; il vocio assordante dei venditori; personaggi come il sacerdote archivista don Dima Ciappa, "religiosissimo uomo" che fece uccidere un giovane rivale in amore, e gemme come il palazzo Cellamare a Chiaia, dove si sedimentano secoli di storia, di vita artistica e letteraria. I saggi qui raccolti sono apparsi in origine tra la fine dell'Ottocento e gli anni Cinquanta.
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Recensione in lingua italiana | |||||||||
Che Napoli sia un paradiso abitato da diavoli – cioè da uomini «di poco ingegno, maligni, cattivi e pieni di tradimento», come sosteneva il Piovano Arlotto – è un detto che dal Medioevo in poi ha goduto di vasta fortuna ma che è ormai, per comprensibili ragioni, caduto in disuso. E solo un uomo come Croce, in cui la profonda passione per Napoli e le sue memorie non è mai disgiunta da quella politica e civile, poteva arrischiarsi a riesumare e riproporre quell’antico biasimo – un biasimo che è bene considerare «verissimo per far che sia sempre men vero». | |||||||||
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