Ritorno in Iran
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Editeur - Casa editrice |
La nave di Teseo |
Asia
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Anno - Date de Parution |
2022 | ||||||||
Pagine - Pages | 352 | ||||||||
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Un quarantenne regista curdo-iraniano, apolide e diviso tra due mondi, sta lavorando a Roma a un ambizioso film sull’immigrazione prodotto dal ministero per i Beni e le Attività culturali.
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Recensione in lingua italiana | |||||||||
Fariborz Kamkari è un multipremiato regista e sceneggiatore iraniano di origine curda attivo in Italia. Tra le sue opere: Black Tape (2002), The Forbidden Chapter (2005), I fiori di Kirkuk (2010, tratto dal suo romanzo omonimo) e Acqua e zucchero (2017). Nel 2015 ha realizzato la sua prima commedia, Pitza e datteri, che ha suscitato l’interesse di molti Paesi europei e non, forse a riprova dell’urgenza di trattare temi delicati quali l’integrazione. Nel 2022 esce il suo ultimo documentario Kurdbun. Essere Curdo. | |||||||||
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