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27/07/2024 07:19:10

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Un altro giro di giostra
Viaggio nel male e nel bene del nostro tempo
Terzani Tiziano

Editeur - Casa editrice

Longanesi

Europa
Asia
USA

Città - Town - Ville

Milano

Anno - Date de Parution

2004

Pagine - Pages

578

Lingua - language - langue

italiano

Edizione - Collana

Il Cammeo


Un altro giro di giostra  

Viaggiare è sempre stato per Tiziano Terzani un modo di vivere e così, quando gli viene annunciato che la sua vita è ora in pericolo, mettersi in viaggio alla ricerca di una soluzione è la sua risposta istintiva. Solo che questo è un viaggio diverso da tutti gli altri, e anche il più difficile perché ogni passo, ogni scelta - a volte fra ragione e follia, fra scienza e magia - ha a che fare con la sua sopravvivenza. Alla fine il viaggio esterno alla ricerca di una cura si trasforma in un viaggio interiore, il viaggio di ritorno alle radici divine dell'uomo. Un libro sull'America, un libro sull'India, un libro sulla medicina classica e quella alternativa, un libro sulla ricerca della propria identità.

dopo il successo dei suoi libri precedenti e, in particolare, di "Lettere contro la guerra", un saggio di denuncia e di forte impatto emotivo, Tiziano Terzani torna nuovamente in libreria. Questa volta non con un testo di intervento, di protesta e di proposta, ma con il racconto di un lungo viaggio nel mondo, intrapreso dopo la scoperta di avere un tumore.
"Un altro giro di giostra" è innanzitutto un itinerario alla ricerca di aiuto per la guarigione che ha portato Tiziano Terzani in Paesi e civiltà lontane e diverse; non solo un libro di viaggio, ma anche un cammino lungo i sentieri della ricerca interiore, spirituale e sapienziale. Un libro nel quale riaffiorano i temi da sempre cari al giornalista e scrittore fiorentino: la storia, la globalizzazione, il confronto di civiltà.
La rivelazione della malattia, accolta dapprima con stupore misto a incredula indifferenza, in seguito con la frenesia di cure, visite, esami diagnostici e terapie, ha rappresentato per Terzani l’opportunità di compiere una riflessione sul significato dell’esistenza, tanto più intensa e coinvolgente in quanto intima e personale, vissuta sulla propria pelle. Di fronte all’imprevedibilità di un mare incurabile, anche il viaggiatore coraggioso, il cronista avventuroso, l’inviato di guerra sprezzante del pericolo si sente disarmato e vulnerabile, ma non si tira indietro.

“Viaggiare era sempre stato per me un modo di vivere – scrive nelle prime pagine – e ora avevo preso la malattia come un altro viaggio: un viaggio involontario, non previsto, per il quale non avevo carte geografiche, per il quale non mi ero in alcun modo preparato, ma che di tutti i viaggi fatti fino ad allora era il più impegnativo, il più intenso.”

Il suo percorso di ricerca si snoda sulla scia della medicina tradizionale e alternativa: lo porta dapprima a New York e in un centro della California; segue un lungo girovagare per l’India, compresi tre mesi passati da semplice novizio in un ashram. E poi le Filippine, ancora gli Stati Uniti (a Boston), Hong Kong e la Thailandia. Infine, il ritorno nella quiete della regione himalayana, dove Terzani ha deciso di ritirarsi a vivere per molti mesi dell’anno. Tappa dopo tappa, il viaggio esterno alla ricerca di una cura si trasforma in un viaggio interiore, alla ricerca delle radici divine dell’uomo e all “scoperta” della “malattia che è di tutti: la mortalità.” Questa consapevolezza non significa però arrendersi al male. Al contrario, il libro di Terzani è un invito alla speranza e alla vita, un’esortazione a cercare l’unica cura risolutiva all’interno di se stessi.
“La storia di questo viaggio non è la riprova che non c’è medicina contro certi malanni… tutto, compreso il malanno stesso, è servito tantissimo. È così che sono stato spinto a rivedere le mie priorità, a riflettere, a cambiare prospettiva e soprattutto a cambiare vita. E questo è ciò che posso consigliare ad altri: cambiare vita per curarsi, cambiare vita per cambiare se stessi.”

 



Recensione in lingua italiana

Tiziano Terzani è nato a Firenze nel 1938 e morto nel 2004. Dal 1971, per trent’anni, è stato il corrispondente dall’Asia del settimanale tedesco Der Spiegel. Ha inoltre collaborato alla Repubblica e poi al Corriere della Sera.
Il primo libro, "Pelle di leopardo," è il suo diario di inviato di guerra in Vietnam. Nel 1975 è uno dei pochi giornalisti che restano a Saigon e assiste alla presa del potere da parte dei comunisti. Da questa esperienza nasce Giai Phong! La liberazione di Saigon. Il lungo soggiorno in Cina, conclusosi con l’arresto per «attività controrivoluzionarie» e con l’espulsione, gli fa scrivere "La porta proibita".
"Buonanotte, signor Lenin" è una testimonianza unica sul crollo dell’impero sovietico visto dalla periferia. Nel 1995 esce "Un indovino mi disse", cronaca di un anno vissuto senza prendere aerei per evitare le possibili, nefaste conseguenze di una profezia.
Nel 1998 viene pubblicato "In Asia", in cui Terzani racconta quell’immenso continente cominciando con le lettere scritte alla moglie Angela dal Giappone nel 1965. Il dramma dell’11 settembre è all’origine di "Lettere contro la guerra", prima tappa di un pellegrinaggio di pace che porta l’autore a parlare della non violenza come unica via di uscita dalla spirale di odio, discriminazione e dolore che minaccia l’umanità.
Tutti i suoi libri sono stati tradotti in varie lingue. Terzani ha vissuti gli ultimi anni in India, per lo più nell’Himalaya.
Gli è stato dedicato il sito www.tizianoterzani.com