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Rub al Khali  2013

لا إله إلا الله محمد رسول الله

Quando Allah creò il mondo, lo divise in quattro parti: una fu il cielo, una fu la terra, una fu il mare,
la quarta rimase vuota e fu il Rub al-Kali.

 

...alcune piccole dune formate dall’incrociarsi dei venti, correvano parallelamente alla parete principale in curve che si snodavano alle spalle di queste ondulazioni. Erano di color rosso mattone, spruzzate di sfumature di colore più intenso; la sabbia sottostante, esposta dove era stata smossa dai nostri piedi, mostrava un rosso di una sfumatura più chiara. Più avanti i colori di queste sabbie erano invece variegati e imprevedibili: in alcuni punti il colore era di caffè macinato, in altri purpureo o di un giallo dorato, intercalate a piccole spianate bianche di sale bianchissimo. Le “Sabbie” come veniva chiamato il deserto del Rub Al Khali dai beduini, non finivano mai di stupirmi.

Wilfred Thesiger, Sabbie Arabe

 

Libia, Algeria, Niger, Mali: il Grande Sahara è precluso al viaggio ma si aprono le porte del Rub al-Khālī (الربع الخالي), ossia "Il quarto vuoto" ("quarto" inteso come "quarta parte"), è il secondo più grande deserto di sabbia del mondo e ricopre il terzo più meridionale della penisola araba.

Torniamo ad ascoltare il canto delle dune sognando sulle pagine di Wilfred Thesiger che descrisse le innumerevoli peripezie dell'attraversamento nel libro Arabian Sands (Sabbie Arabe).

Thesinger ed i suoi compagni bedù

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