| 
			È una comunità gurung 
			volutamente ed artificialmente incontaminata che vive su una collina 
			ad un'altitudine di 1517 mt. Il villaggio fa parte del Panch mool 
			(cinque sorgenti) che indica gli abitati di questo anfiteatro 
			naturale volto a sud. La comunità sembra essere relativamente ricca, 
			grazie alle rimesse degli emigrati, molti sono stati nell’esercito 
			indiano od in quello inglese. Alcune famiglie più benestanti hanno 
			proprietà a Pokhara date in affitto o gestite tramite un 
			intermediario od un parente. Stupisce l’assenza di bambini, sono 
			infatti quasi tutti nei collegi di Pokhara o di Kathmandu dove 
			studiano. 
			Il villaggio è diviso in due da un ruscello, con una parte, attorno 
			al tempio buddhista, molto ben tenuta e pulita, dove sorgono la 
			maggior parte delle homestay, ed un'altra più rustica e meglio 
			rappresentativa della vita rurale della piccola comunità. Sirubari è 
			situato sulle montagne a sud di Pokhara, ma sul versante 
			meridionale, il che non permette la visione diretta della catena 
			himalayana. 
			L’architettura e la iconografia del gompa sono quelle del vajrayana, 
			ma non vi sarebbe un lama residente ma un pujari. I viottoli che la 
			attraversano sono tutti lastricati, ma sorprende la pulizia e l’uso 
			dei cestini dei rifiuti. 
			Anche Sirubari permette varie escursioni e alla sera la comunità 
			offre uno spettacolo di danze tradizionali, soprattutto se ci si 
			ferma due notti. Molto caratteristica anche l'accoglienza, che qui, 
			oltre alle immancabili collane di fiori, è fatta da donne in costume 
			e da una banda musicale, che scortano il gruppo fino al tempio, dove 
			vengono offerti vari stuzzichini e grappa locale servita in boccali 
			di bambù, istoriati con fascette di metallo lavorato e il coperchio. 
			Sirubari è stato il primo villaggio ad aderire al progetto del N.T.B 
			nel 1997 e le sue homestay sono molto ben tenute e dotate di doccia 
			(alcune con acqua calda da scaldabagno a gas), anche se sempre 
			esterna, nel cortile. 
			Vi sono poco più di quaranta famiglie registrate, ma da quando 
			l’Inghilterra ha permesso agli ex militari di richiedere la 
			cittadinanza, molte famiglie sono emigrate ed ora vi sono solo 23 
			nuclei residenti. 
			Le case ad ovest del minuscolo torrente sono abitate dai  Damai e 
			dai Kami (i fabbri). Damai sono i suonatori che vi accolgono 
			all’arrivo. 
			Il clima è ideale in ogni periodo ed anche durante la stagione del 
			monsone da giugno a settembre le giornate sono tiepide e notti 
			fresche.   
			I boschi sono ricchi di cervi ed altri animali. La caccia era molto 
			praticata, ma da quando i maoisti hanno requisito le armi, i fucili 
			dei cacciatori sono stati nascosti e pochi si attentano a 
			praticarla.   
			·        
			Dahare Deurali, Una lunga camminata sopra il 
			villaggio porta ad un altro view point, a Dahare Deurali, a 
			2120 mt., il punto più alto a sud di Pokhara, e la vista in una 
			giornata limpida è spettacolare. Per raggiungerlo si sale sopra il 
			villaggio di Sirubari dapprima per scalinata in piedi poi per il 
			sentiero si addolcisce, si svalica scendendo ad un altro 
			villaggio abitato da caste basse e poi si risale dapprima ad un
			ashram do vivono due eremiti e poi, con breve ma erta 
			scalinata, al tempietto sommitale.   
			·        
			Tirminì. Un passeggiata senza grandi dislivelli 
			è al piccolo insediamento di Tirminì. Case molto belle di 
			fango impastato e colorate. I colori dominanti sono bianco, un ocra 
			quasi arancio e tanto azzurro. Alcune hanno ancora il tetto di 
			paglia. Sono villaggi molto poveri con un atmosfera di altri tempi. 
			Tanti bambini ai quali regalare palloncini colorati. I villaggi sono 
			tutti abitati da dalit di religione hindu che vivono assieme agli 
			animali e coltivano la terra. Sono completamente diversi dalla parte 
			del villaggio di Sirubari dove le case sono grandi, in pietra 
			perfettamente pulite e curate e gli abitanti sono tutti buddhisti 
			(dalla relazione Imbriano, aprile 2012, credo che Imbriano usi il 
			termine dalit per biswakarma).   
			·        
			Thumro Le cime, dal Dhaulagiri al Machhapuchare, 
			alle Annapurne, al Manaslu e così via, si possono ammirare dalla 
			vicina altura di Thumro (2300 m), raggiungibile in un paio 
			d'ore di facile camminata. Si sale subito dal villaggio fra aree 
			attrezzate, piccoli punti coperti di sosta. Il percorso è su 
			gradinata e su sentiero, ci si innalza dapprima nel bosco (detto 
			jungla) fino a superare il poggio con le bandiere bianche che 
			sovrasta il villaggio, poi in falsopiano ed ancora i salita sul 
			colle ad est sulla cresta   
			Ci sono tre diverse piste per raggiungere Sirubari, che richiedono 
			circa tre ore (nette) da Pokhara, di cui due su sterrato (un'ora in 
			più nella stagione monsonica).   
			Se il tempo è sereno questo è il miglio percorso panoramico abche se 
			forse più lungo. Da Pokhara, 
			dopo circa un’ora di strada asfaltata, 30 chilometri con molte curve 
			ma scorrevole, si giunge a bivio di Naudara da dove inizia 
			una strada un tempo asfaltata e di cui rimane traccia al centro 
			della carreggiata. È il percorso 
			più breve da Pokhara. Il secondo gruppo di agosto 2012 non lìha 
			percorsa perché impraticabile. La strada scende fino al Seti, 
			attraversato su un ponte, continua un po’ in piano per iniziare a 
			risalire. A Stei Dovab c’è un bivio. Se si tiene a destra si procede 
			per una ventina di chilometri in salita passando da Jugle, 
			Sepath e salendo ulteriormente fino a Karkineta Parbat (parbat 
			= monte). Qui il percorso incontra una strada, si volta a sinistra e 
			continua la salita scoprendo panorami suggestivi dell’Himalaya. Ad 
			una curva conviene fermarsi e salire di venti metri su un poggio che 
			si apre con ampio panorama che abbraccia dalle montagne ad ovest del
			Dhaulagiri, ammirando il Tukuche peak, il Nilgiri, 
			tutte le vette dell’Annapurna, e poi il Lamjung, 
			Himalchuli, nadi, Bauda e scorgendo ad est i 
			gruppi del Langtang, del Ganesh Himal a nord di 
			Kathmandu. Si prosegue  fino ad un gruppo di case (cartello 
			indicatore rudimentale) ed inizia la discesa per immettersi su una 
			strada (proveniente da destra) che poi si dimostra essere la vecchia 
			mulattiera lastricata. I versanti sono, in novembre, chiazzati dai 
			fiori color prugna dei pruni che però non producono frutti 
			commestibili. I pendii ne sono cosparsi per chilometri, si scorgono 
			altri insediamenti con campi terrazzati e case bianche.   
			Se a Seti si prende a sinistra la strada passa da Fapatrum, 
			Budrunkhola, Hile ed a Majhkhateri dove si innesta sul secondo 
			accesso proveniente da Bhadkhola. La strada passa per Dhakalthok ed 
			arriva a Sirubari. Questo e' il tragitto degli autobus 4x4 che sono 
			piu alti dei fuoristrada e che devono salire ds Karkineta.   
			Da Badkhola sulla Siddharta 
			High Way, si passa il fiume su un ponte e ci si inoltra nella valle 
			in leggerissima salita per poi iniziare i tornanti che permettono di 
			guadagnare quota raggiuggendo 
			Satauchandi e Darali 
			dove la strada ha minore pendenza e contornando il circo delle 
			Panchmooli, arriva nei pressi di Sirubari dove si innesta sulla 
			strada da Karkineta. Un chilometro o poco meno e siete a Sirubari.   
			Da Belu sulla Siddharta High 
			Way un bus porta ad Arjubchaupari, 
			da qui a piedi in quattro ore di alita a Sirubari. 
			
[ Su ] [ Ghalegaon ] [ Sirubari ] [ Lwang ] [ Bandipur ] |