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Adamo ed Eva e la cacciata dal paradiso terrestre |
Schema da Ruth Plant p. 43 |
San Giorgio su un cavallo bianco |
A sinistra: l'Arcangelo Michele, destra: Gesù lava i piedi dell'Apostolo Pietro |
Gesù invia i 12 apostoli |
L imperatore Costantino ascolta Ario presso il Concilio di Nicea |
"Dopo si riparte salendo ripidi verso un villaggio dove mangiamo e beviamo il caffè tradizionale con tre giri. Il trek diventa più selvaggio tra ripide pareti che precipitando verso la valle alla fine della quale si intravvedono i piccoli villaggi. Da lì si riparte e si arriva ad una bellissima vista.
Arrivati al villaggio di Agoza, ci sistemiamo nella scuola (13.87828, 39.32517) del paese. Per il tramonto partiamo per la collina sopra il paese per una bellissima vista con birra. Si scende, cena e buonanotte".
Dalla relazione di Luigi Romagnoli, 2018
Dopo la visita a Maryam Papaseyti (consigliato la sera precedente), si ritorno praticamente la campo e si prosegue nei pressi su una traccia per fuoristrada incontrando anche il cartello con le frecce indicanti Mariam Papaseiti, Mikael Hargua (Mikael Haregua), Abune Zerabruk. Si lascia la pista su sentiero sassoso raggiungendo in breve un intaglio (selletta) fra le colline e scendendo sulla strada sterrata nei pressi del villaggio di Korar (da non confondere con Koraro - toponimo errato anche nel libro di Plant che induce a confusione), accompagnati (e superati) dai ragazzini che vanno a scuola. Scesi nella valle, davanti a voi sulla destra in lontananza vedrete l’evidente sella che dovrete raggiungere. Si attraversa la strada e attraversato il villaggio imboccate la bella scalinata che porta alla chiesa visibile sulla sinistra della valle, abbandonandola dopo poco per puntare diritti alla selletta, sentiero ripido ma non troppo. Si raggiungono così le cenge sommitali del monte Kemer. Una volta arrivati alla sella inizia sulla destra un lungo traverso circolare antiorario, tra cespugli, per raggiungere un’altra sella visibile in fondo a destra. Da quest’ultima sella già si intravede la valle.
Da qui inizia una lunga cengia a sinistra (tipo Dolomiti di Brenta ma con tanti cespugli) alta sulla valle, che può dare leggera vertigine, ma mai pericolosa, e che porta lentamente all’interno della valle. Dopo parecchio si arriva finalmente ad un’ultima balconata (si vede la scuola), da cui si scende rapidamente su grandi balzi di roccia sino a valle. Si attraversano i campi fino alla scuola.
NB I tempi del coord Biglino sono eccezionali! Gli altri gruppi hanno impiegato anche 7h30'. un gruppo, avendo prima visitato Miryam Papaseity e essendo partito in ritardo, ha dovuto ridiscendere a Korar e da li proseguire in pulmino per Arega.
Distanza |
Disl. |
Disl. Tot - |
Alt. max. |
Alt. Min. |
Diff. |
Partenza |
Arrivo |
Tempo movimento |
Tempo effettivo |
Coord. |
13,45 km |
457 m |
448 m |
2.192 m |
1.930 |
264 |
08:25 |
16:01 |
6:08 |
7:36 |
D'Intino |
15,34 |
504 m |
500 m |
2.195 m |
8:00 |
16:30 |
|
4h |
Romagnoli |
||
14,3 km |
556 m |
552 m |
2378 m |
1967 m |
|
|
|
4:35 |
|
Biglino |
Max. Velocità |
Velocità media |
Velocità media mov. |
Velocità di salita |
Velocità di discesa |
Tempo di salita |
Tempo di discesa |
Coord. |
8,82 km/h |
1,7 km/h |
2,11 km/h |
113 m/h |
-127,5 m/h |
04:02 |
03:31 |
D'Intino |
3,1 km/h | Biglino |
Sotto: Confronto fra i due percorsi Rosso alto per
cenge, blu sentiero basso
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Variante per alpinisti
Arbat-Ensesa (Arbatu Ensesa, Kemer, Gheralta
, Ruth Plat p. 63) è una chiesa scavata nella roccia situata sulla cima dell'acrocoro di Agoza, è molto difficile da raggiungere e richiede abilità di arrampicata. Dalla base della montagna è un'escursione impegnativa, ma questa parte non è tecnica. Per raggiungere la vera chiesa di Arbat-Ensesa, l'ultima salita è attraverso l'uso della corda e quindi è raccomandata solo per alpinisti esperti e fisicamente in forma.
Sotto: Arbatu Ensesa, Kemer, Gheralta, Ruth Plant p. 63)
C'è una seconda chiesa che si trova nella parte inferiore della piccola amba e che gli scalatori non esperti possono visitare. Arbat-Ensesa è stata costruita nel 4° secolo e dopo la salita iniziale, la zona offre viste mozzafiato sulle montagne circostanti e sul paesaggio, nonché antiche tombe e grotte aperte per la visualizzazione.
Nell'area c'è anche un'abbondanza di splendidi uccelli, tra cui le aquile, che nidificano sulle falesie che circondano la chiesa.
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