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04/05/2024 08:21:34

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La via per Kabul
Turchia, Persia, Afghanistan 1939-1940
Schwarzenbach Annemarie

Editeur - Casa editrice

Il Saggiatore

Asia
Asia Centrale
Afghanistan
Iran

Città - Town - Ville

Milano

Anno - Date de Parution

2002

Pagine - Pages

157

Titolo originale

Alle Wege sind offen

Lingua - language - langue

italiano

Edizione - Collana

Nuovi saggi

Traduttore

Tina D'Agostini

Curatore

Roger Perret

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La via per Kabul

La via per Kabul  

"Il desiderio, la ricerca dell'assoluto sono probabilmente i motivi profondi che spingono ogni vero inguaribile viaggiatore. E forse io sono una di loro."
Inquieta, androgina, nomade in fuga da se stessa, icona eterea e trasgressiva: Annemarie Schwarzenbach è senza dubbio una di loro, un romantico Ulisse senza Itaca. In un nefasto 1939, lasciandosi alle spalle un'Europa in odore di guerra e l'amore tormentato con la figlia di Thomas Mann, Annemarie prende la via dell'Oriente a bordo di una Ford con l'amica scrittrice Ella Maillart.
Due donne sole scoprono l'Afghanistan, un paese ai confini del mondo dove le date non esistono, dove il tempo è rarefatto e brevi tragitti diventano peregrinazioni di giorni interi.
Queste pagine raccontano il coraggio e lo smarrimento, le prove e i pericoli superati, le emozioni e le idee nate da un'esperienza che anche oggi potrebbe dirsi straordinaria. Dalle fotografie e dalle parole prende forma un viaggio che è dura scuola di vita, abitudine all'incontro e alla perdita, apertura all'altro e alla parte più in ombra di se stessi. Dalla Turchia alla Persia sino agli altopiani afghani, Annemarie si interroga sulla condizione delle donne col chador, si ferma a bere il tè nelle tende giallo ocra delle tribù pashtun, attraversa tempeste di sabbia e deserti di cardi.
Nomi come Pamir, Hindu Kush e Mazar-i-Sherif, molto più che indicazioni geografiche, nel suo quaderno di viaggio diventano suono e colore, ricordo e mistero.

 

Consulta anche: Edizione Economica


Biografia

Fortemente androgina, apertamente omosessuale, grande viaggiatrice, dipendente da alcol e droghe (morfina in particolare), ribelle e contrastata, Schwarzenbach fu una delle controverse protagoniste della vita culturale bohémien mitteleuropea tra la prima e la Seconda guerra mondiale.
Nata in una famiglia di industriali svizzeri con forti simpatie naziste, entrò nel circolo di Erika e Klaus Mann, i figli di Thomas Mann, e fu proprio grazie al loro incoraggiamento che intraprese la professione di scrittrice.
Viaggiò molto in Oriente assieme alla compagna, la fotografa Ella Maillart, scrivendo narrativa di viaggio oggi molto apprezzata. Dal 1933 partecipa in Oriente ad alcune campagne di scavi archeologici. Soggiorna per periodi più o meno lunghi in Siria e in Iran. Il 25 maggio 1935 sposa Claude Clarac, diplomatico francese a Teheran. Viaggia molto negli Stati Uniti dove scrive molti servizi giornalistici e fotografici, pubblicati in diversi quotidiani svizzeri.
Dopo la sua morte, avvenuta per le conseguenze di un incidente in bicicletta accadutole il 6 settembre 1942, Schwarzenbach cade ben presto nell'oblio, fino alla metà degli anni 1980, quando l'editore svizzero Huber iniziò a ripubblicare le sue opere. Roget Perret ha curato, per l'editore Lenos di Basilea, la stampa di alcuni testi inediti, lasciati all'archivio svizzero di letteratura presso la Biblioteca nazionale svizzera a Berna.
In questo fondo, oltre ai manoscritti, alla corrispondenza e ai lavori nell'ambito giornalistico, si trovano circa 7.000 fotografie che documentano i diversi viaggi intrapresi da Annemaire Schwarzenbach negli anni 1933-1942.
Biblliografia:
Gli amici di Bernhard, traduzione di Vittoria Schweizer, L'orma editore, Roma, 2014,
Sibylle, Casagrande, Bellinzona, 2002,
La valle felice, Tufani, Ferrara, 1998,
La gabbia dei falconi, BUR, Milano 2007,
Dalla parte dell'ombra, Il Saggiatore, Milano, 2001,
Oltre New York. Reportage e fotografie 1936-1938, Il Saggiatore, MIlano, 2004,
Morte in Persia, E/o, Roma, 1998,
La via per Kabul. Turchia, Persia, Afghanistan 1939-1940, Il Saggiatore, Milano, 2002,
La notte è infinitamente vuota, Il Saggiatore, Milano, 2014,
Ogni cosa è da lei illuminata, Il Saggiatore, Milano, 2012.

Consulta anche: Edizione Economica
Consulta anche: Annemarie Schwarzenbach in Wikipedia