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il sito di marco vasta

lento pede ambulabis

TashkentТАШКЕНТ

Sulle orme di Tamerlano
22 aprile - 11 maggio 2013
Uzbekistan - Turkmenistan - Iran

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Teheran

Principale nodo dei trasporti dell’Asia centrale, Tashkent è una città disposta su una vasta superficie e davvero originale. Ci sono zone con ampi viali in stile sovietico percorsi da tassisti che parlano russo, altre caratterizzate da case di fango e dedali di vicoli dove vecchi che indossano lunghi chapan (cappotti trapuntati) aperti sul davanti spingono carretti carichi di noci verso un animato bazar. In un’altra zona ancora vi capiterà di vedere centinaia di persone che si accalcano intorno a pentoloni fumanti per la loro dose quotidiana di plov.

In mezzo a tutto questo c’è il presidente, con il suo fedele Senato ospitato in un sontuoso edificio bianco di recente costruzione in Mustaqillik maydoni (Piazza dell’Indipendenza), diventata il fulcro di una capitale che fino a quel momento non aveva un centro. Naturalmente il centro impone i suoi comportamenti e i suoi umori a quartieri periferici, umori che tutto sommato sembrano buoni, considerando che questo dovrebbe essere uno stato di polizia.

Come quasi tutti i posti che i viaggiatori raggiungono solo di passaggio, Tashkent non colpisce a prima vista per il suo fascino. Ma se si va oltre la superficie, improvvisamente ci si ritrova a pensare che in fondo non è così male. Molto residenti stranieri vivono volentieri a Tashkent, e numerosi viaggiatori che ci vengono per richiedere i visti si trovano a desiderare di potersi fermare qualche giorno in più.

Non è solo la duplice personalità della città, il suo insolito connubio tra islam e impronta sovietica, a richiamare l’attenzione della gente. Caratterizzata da una popolazione cosmopolita e da una cultura viva e reale, Tashkent offre un panorama culinario in rapida espansione grazie al sempre migliore standard qualitativo dei nuovi ristoranti, nonché la più vivace vita notturna che sia possibile trovare nel mondo islamico a est di Beirut (o almeno di Baku). Inoltre ci sono molti spazi verdi, alcuni interessanti musei e la possibilità di fare magnifiche escursioni a piedi, gite di rafting o discese con gli sci nel Parco Nazionale di Ugam-Chatkal, facilmente raggiungibile dalla città in appena un’ora e mezzo di automobile.

La Tashkent moderna è una vasta città dallo sviluppo irregolare che si apprezza più nel suo insieme che per singole zone. Se avete poco tempo, scegliete ciò che volete vedere e spostatevi da un posto all’altro in automo- bile. Come minimo dovreste vedere il Khast Imom, il bazar Chorsu e alcuni musei. Se avete qualche giorno in più a disposizione, cercate di girare il più possibile a piedi, per aver modo di osservare alcuni aspetti della vita urbana che spesso sono molto più interessanti dei singoli siti. La Città Vecchia è la meta migliore per questo tipo di passeggiata.

 

Città Vecchia

La Città Vecchia (in uzbeko eski shahar, in russo stary gorod) inizia nelle vicinanze del bazar Chorsu e del Chorsu Hotel. Le viuzze in terra battuta, su cui si affacciano basse case in mattoni di fango, formano un vero e proprio labirinto e sono costellate di moschee e vecchie medressa.

In questa zona i tassisti si perdono facilmente. Se ci venite a piedi, potreste perdervi anche voi, però la cosa fa parte del divertimento. Girando per il quartiere potreste essere invitati in qualche casa e scoprire che i nudi muri esterni delle case tradizionali nascondono freschi e tranquilli giardini interni.

 

BAZAR CHORSU E DINTORNI

Il mercato agricolo più famoso di Tashkent, sormontato da un’immensa cupola verde, è un incantevole quadro di vita urbana che invade le strade all’estremità meridionale della Città Vecchia. Qui potrete trovare tutto ciò che cresce ed è commestibile: grandi quantità di spezie disposte in mucchi dai colori brillanti, enormi sacchi di grano, interi capannoni dedicati ai dolciumi, ai prodotti caseari e al pane, file interminabili di animali appena macellati e, naturalmente, decine di mele- grane, meloni, cachi, pomodori giganteschi e ogni altro frutto di stagione (da provare i noccioli d’albicocca tostati e salati). Chi è alla ricerca di souvenir potrà trovare kurpacha (materassi coloratissimi), zucchetti, chapan (cappotti trapuntati) e coltelli.

La grandiosa Medressa di Kulkedash, che risale al XVI secolo, sorge su una collina che domina il bazar Chorsu, accanto alla principale Moschea Juma (del venerdì) della città. La moschea fu edificata negli anni ’90 sul sito di quella del XVI secolo di- strutta dai russi. Il venerdì mattina, quando fa bel tempo, la piazza antistante si riempie di fedeli.

 

KHAST IMOM

Il centro religioso ufficiale della repubblica, situato 2 km a nord del Circo (Sirk), è stato oggetto di un imponente progetto di ricostruzione ultimato nel 2010. L’edificio più interessante del complesso è il Museo-Biblioteca Moyie Mubarek (9-13 e 14-16 da lunedì a venerdì, 9-12 sabato), dove è custodito il Corano di Osama (Uthman Quran), che risale al VII secolo ed è ritenuto il più antico del mondo. Questo enorme tomo rivestito in pelle di daino fu portato a Samarcanda da Tamerlano, poi a Mosca dai russi nel 1868 e infine riportato a Tashkent da Lenin nel 1924 come gesto di benevolenza verso i musulmani del Turkestan. Questo prezioso cimelio rappresenta la cosa più interessante e imponente da vedere a Tashkent. Il museo ospita anche una biblioteca in cui sono conservati 30 o 40 manoscritti rari del XIII secolo. La biblioteca sorge accanto alla spartana Moschea di Telyashayakh.

La colossale Moschea del Venerdì Hazroti Imom (karasaray), fiancheggiata da due minareti alti 54 m, è stata costruita di recente, come la vasta piazza Khast Imom che si apre alle sue spalle. Il nuovo edificio a nord della moschea ospita l’Ente religioso islamico dell’Uzbekistan, il cui Gran Mufti è all’incirca l’equivalente musulmano di un arcivescovo.

Sul lato ovest della piazza, vicino al museo, sorge la cinquecentesca edressa di Barak Khan ; molte delle stanze un tempo utilizzate come dormitori sono state trasformate in negozi di souvenir. A nord-ovest della piazza si trova il piccolo Mausoleo di Abu Bakr Kaffal Shoshi, uno studioso e poeta islamico vissuto all’epoca degli shaybanidi. Il mausoleo, che risale al XVI secolo, contiene la sua tomba e altre cinque più piccole; sul retro si trovano tre grandi tombe di sceicchi.

 

Mausoleo di Yunus Khan

Lungo Navoi, di fronte al Museo Letterario Navoi, vi sono tre mausolei del XV secolo. Il più grande di questi, che sorge nel parco dell’Università Islamica di Tashkent, porta il nome di Yunus Khan, nonno dell’imperatore moghul Babur, originario di Andijon. Il mausoleo è chiuso, ma potete dare un’occhiata al suo pregevole portale d’ingresso (pishtak) in stile timuride. Si accede al mausoleo da Ab-dulla Kodiri. A est dell’università si trovano due mausolei più piccoli, raggiungibili da una piccola via secondaria che corre da Navoi in
direzione nord – il Kaldirgochbiy, con il tetto a punta, e lo Shaykh Hovendi Tahur, sormontato da due cupole. Accanto a quest’ultimo sorge una moschea con magnifiche porte di legno intagliato e pregevoli decorazioni a piastrelle.

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