Rolwaling

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Beyül? E cosa è?

I popoli di cultura tibetana, posti sia a sud che a nord della catena himalayana, vedono ancora oggi nelle diverse montagne, dalle forme più svariate, i signori del territorio e la sede dell'anima della comunità. Secondo antichi testi vi sono sette Nghe-Beyul Khimpalung, dove trovare rifugio. Il Rolwaling è uno di essi. La sovrapposizione di diverse concezioni che spesso si sono fuse tra di loro, ha dato origine alle diverse chiavi di lettura del territorio e delle sue divinità. Situato a quote elevate, in un intreccio di valli e monti, il Tibet ha sviluppato una religiosità nella quale le montagne hanno da sempre avuto un ruolo di primo piano. Le prime testimonianze si ritrovano in manoscritti del VII e VIII secolo. Da essi risulta che già allora i rituali in onore delle divinità «montagna» (skubla) celebrati all'inizio dell'estate erano un momento saliente del calendario.

Secondo tali manoscritti la stessa origine del primo re tibetano sarebbe legata ad una montagna sacra. Dal mondo degli dei, con una magica corda, egli scese sulla cima di una montagna e venne tra gli uomini per governarli. Ancora oggi le montagne sono considerate sede degli spiriti degli antenati; le sorti delle comunità umane vengono considerate intimamente legate all'integrità e alla sacralità di questi luoghi. In questo contesto l'Himàlaya, con le sue dimensioni e la sua posizione geografica, costituisce una grande barriera naturale, carica di sacralità e di miti. Fra questi miti, forse uno dei più carichi di significati e conseguenze non solo religiose è quello dei Beyül, o valli nascoste.

I Beyül, nella mitologia delle genti tibetane, da sempre sono stati considerati come luoghi protetti da naturali fortezze di roccia, neve e ghiaccio, situati in zone remote, impervie e quasi irraggiungibili. Dopo il XIII secolo, cioè dopo l'arrivo dei mongoli, vi fu una vera fioritura di questi miti al punto che la storia della migrazione di molti gruppi etnici oggi residenti sulle pendici meridionali dell'Himàlaya, è legata alla credenza delle valli nascoste. Anche in tempi recenti, dopo l'arrivo dei cinesi sul territorio tibetano, molta gente cercò di trovare rifugio nei tradizionali Beyül. La maggior parte dei Beyül si trova immediatamente a sud della catena , in territorio nepalese, e questi luoghi hanno sempre destato la meraviglia dei tibetani che vi giungevano dopo aver attraversato gli impervi passi himalayani.