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In breve: E' la saga di una famiglia iraniana durante il movimentato trentennio di modernizzazione, dagli anni Venti agli anni Cinquanta, "Giardini di consolazione" di Parisa Reza, nata a Teheran nel 1965 in una famiglia di artisti e intellettuali, trasferita in Francia da quando aveva diciassette anni. Con questo suo libro d'esordio nel 2015 ha vinto il Premio Senghor per il miglior romanzo francofono. |
In breve: È il 2000 quando Shirin Ebadi viene a sapere di essere sulla lista dei condannati a morte dal regime di Teheran. L'avvocato iraniano, premio Nobel per la pace nel 2003, prende le mosse dal racconto di questa amara scoperta per ripercorrere le tappe principali della propria vita professionale e privata e, insieme, dipingere un vivido ritratto della sua patria negli ultimi trent' anni. |
In breve: Una storia che fa sperare e mostra un Iran variopinto, oltre le facili generalizzazioni. Ma anche un monito, per le donne che aspirano a un mondo più libero e laico, di come questi colori possano presto sfumare nel grigio del conformismo religioso |
In breve: Ketâb-e Âdâb al-nesvân è un manoscritto persiano dedicato agli usi e costumi delle donne nella Persia del XIX secolo. L’unica copia censita dell’opera, conservata presso la München Bayerische Staatsbibliothek, è stata trascritta, tradotta e annotata da Maryam Mavaddat. |
In breve: In una Londra autunnale, due tragici eventi concatenati imprimono una svolta improvvisa e radicale all'esistenza di Maryam Mazar, iraniana di nascita: la morte della sorella a Teheran e la dolorosa interruzione della gravidanza della figlia Sara aprono uno squarcio nell'apparente tranquillità della sua vita e del suo matrimonio |
In breve: Nella Persia del 1800 Tahirih Qurratu'l-Ayn è diversa da tutte: nata in una famiglia benestante, è cresciuta "come un uomo", libera di studiare e imparare. Bellissima, sensibile e curiosa, scrive poesie e discute di politica, proclama la dignità delle donne. |
In breve: Pegah Moshir Pour sta facendo parlare di sé tutto il mondo. Con la sua voce, tanto dolce quanto potente, tiene vivo in Italia il dibattito sui diritti delle donne iraniane. Questo romanzo nasce dalla sua storia personale. La notte sopra Teheran ci trascina così vicino al cuore della sua autrice che chiunque lo leggerà potrà giurare di aver sentito l’odore caldo del tè chai. |
In breve: Tanti anni dopo, in America, dove il padre l’ha mandata per metterla al sicuro e dove si è rifatta una vita, un incidente del destino fa riemergere con forza le domande che ha dovuto soffocare nel profondo della sua anima: Perché sei sparito? Dove sei andato? Come hai potuto dimenticarmi? Quel che emergerà è una verità sconvolgente che la farà vacillare e la metterà di fronte alla caparbia forza dell’amore. |
In breve: Azar Nafisi, oggi cittadina americana, ci parla del valore inestimabile della letteratura "in una società che sembra concedere tutte le libertà": anche qui, infatti, ha bisogno di essere difesa, diffusa e studiata strenuamente, quale vero antidoto alla "pigrizia dell'intelletto". |
In breve: Nel romanzo "L'attrice di Teheran" Nahal Tajadod - nata a Teheran nel 1960 in una famiglia di intellettuali, trasferita in Francia nel 1977, prima dello scoppio della rivoluzione islamica e dell'avvento del regime dei mullah - mette a confronto in un gioco di specchi due donne iraniane di diverse generazioni. La prima è una giovane attrice di grande successo, nata dopo la rivoluzione del 1979, che ha conosciuto solo il regime islamico. |
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