Amore e nostalgia a Bombay
| |||||||||
Editeur - Casa editrice |
Instar Libri |
Asia
|
|||||||
Anno - Date de Parution |
1999 | ||||||||
Pagine - Pages | 336 | ||||||||
Lingua - language - langue | italiano | ||||||||
Edizione - Collana |
Narrativa/Mente | ||||||||
|
|||||||||
| |||||||||
Una Bombay inedita, regno del cinema e dell'informatica. Una metropoli contemporanea, di sangue misto e ideologie non meno mescidate, ma ancora e sempre più la "Città dell'Oro", come già era chiamata ai tempi del Raj: miraggio dei molti e riserva privilegiata dei pochi. Tante automobili, treni e qualche risciò a motore; vestiti eleganti, circoli esclusivi, ambizioni e possibilità infinite. Dharma, Sakti, Kama, Artha, Santi, cinque precetti della filosofia hindu collegati dal racconto dell'anziano e riverito Subramaniam. Cinque episodi d'amore e nostalgia... per la donna lontana, per un legame naufragato, per il compagno scomparso, per i tempi della gioventù.
|
|||||||||
Recensione in lingua italiana | |||||||||
scheda di Bassi, S. L'Indice del 2000, n. 07 | |||||||||
Biografia | |||||||||
Nato a New Delhi nel 1961, Vikram Chandra è cresciuto nel leggendario Rajasthan e poi esposto alla cultura americana negli anni universitari. Attualmente vive tra Mumbai, nella sua nativa India, e Berkeley, dove insegna Scrittura Creativa all’Università. Appartiene alla schiera dei grandi narratori indiani in lingua inglese come Anita Desai e Salman Rushdie, del quale riprende la lezione inserendosi quindi nella grande tradizione orientale del racconto fantastico. Scrittore, giornalista ma anche programmatore di computer, ha vinto prestigiosi premi letterari e i suoi libri sono già stati tradotti in molte lingue. Il suo primo e fluviale romanzo, Terra rossa e pioggia scrosciante, uscito nel 1995, ha suscitato grande clamore sia in India che negli Stati Uniti. La sua poetica rimanda alla tradizione orientale del romanzo fantastico (o poema) a cornice, di cui basterà citare i mirabili esempi di Ramayana e Mahabharata e delle Mille e una notte. Il titolo stesso del romanzo discende da un poema classico in lingua tamil. Nelle opere successive conferma la predilezione per opere monumentali e nel recente I giochi sacri crea un affresco potente e grandioso di una delle metropoli più complesse e avvincenti della contemporaneità. | |||||||||
Consulta anche: Sito Ufficiale | |||||||||
Consulta anche: Alcune recensioni a cura di Mario Biondi | |||||||||
|