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Festa di sangue

Arguedas José M.


Editeur - Casa editrice

Einaudi

America
America del Sud
Perù


Città - Town - Ville

Torino

Anno - Date de Parution

1988

Pagine - Pages

191

Lingua - language - langue

italiano

Edizione - Collana

Nuovi Coralli

Curatore

Melis Antonio

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Festa di sangue

Festa di sangue Festa di sangue  

Arguedas descrive il mondo degli indios non da osservatore esterno, ma dal di dentro, adottando il punto di vista dei suoi stessi personaggi e riproducendo quindi dall'interno la loro cultura, la lingua, la religione, il folklore, col preciso intento di testimoniare la grandezza di un popolo che lotta da secoli per mantenere la propria identità.

 

Consulta anche: Sfidare le Ande: dilemmi e soluzioni traduttive per l’opera di Arguedas e Scorza


Biografia

José María Arguedas Altamirano (Andahuaylas, 18 gennaio 1911 – Lima, 2 dicembre 1969) è stato uno scrittore peruviano.
Visse gli anni decisivi della sua infanzia a stretto contatto con la popolazione india. In questo modo scoprì la cultura indigena e imparò il quechua, lingua che utilizzò per tutta la vita e che solo dopo aver compiuto 8 anni affiancò all'uso del castigliano.
Era figlio di un avvocato, che per ragioni politiche e professionali, si vide obbligato a viaggiare con frequenza attraverso il territorio delle Ande. Il futuro scrittore, che quasi sempre accompagnava il padre nei suoi viaggi, allargò i suoi orizzonti culturali ed entrò a contatto con la tradizione india. Nel 1931 entrò nella facoltà di lettere dell'"Universidad Mayor de San Marcos" di Lima. La sua attività creativa iniziò poco tempo dopo.
L'opera di Arguedas abbraccia vari campi; troviamo, infatti, romanzi, poesie e studi letterari, traduzioni dal quechua allo spagnolo e viceversa. È possibile intravedere sempre una preoccupazione costante per la lingua, i suoi usi e la relazione tra il quechua e il castigliano.
La sua prima opera, una serie di canti, venne pubblicata nel 1935 con il titolo "Aqua", nel 1941 scrisse la sua prima novella intitata "Yawar Fiesta". Le sue opere mature comprendono "Los ríos profundos" del 1958, "Todas las sangres" del 1964 e "El zorro de arriba y el zorro de abajo" pubblicato nel 1971. Le sue opere sono tradotte in tutto il mondo.
Ancora scosso dai traumi subiti durante la sua infanzia e disilluso per gli effetti della politica culturale del suo paese, cercò di suicidarsi nel 1966 senza riuscirci, ma, il 28 novembre del 1969, si sparò alla testa e morì quattro giorni dopo, il 2 dicembre dello stesso anno.


Opere
Tutte le stirpi, Titolo originale: Todas las sangres; traduzione di Umberto Bonetti, Torino, Einaudi, 1974, Pagg. 527. 
Festa di sangue, Titolo originale: Yawar fiesta; traduzione di Umberto Bonetti, Torino, Einaudi, 1976, Pagg. 185
Il Sexto, Titolo originale: Sexto: traduzione di Angelo Morino, Torino, Einaudi, 1980, Pagg. 192.
Arte popolare, religione e cultura degli indios andini, Titolo originale: Formacion de una cultura nacional indoamericana; trad. di Anna Marina Arriola; collana: Nodi, Torino, Einaudi, 1983, Pagg. 218. ISBN 88-06-05648-4
La volpe di sopra e la volpe di sotto, Titolo originale: Zorro de arriba y el zorro de abajo (Antonio Melis (a cura di), Torino, Einaudi, 1990, Pagg. 291. ISBN 88-06-12209-6
Musica, danza e riti degli indios del Perù , Antonio Melis (a cura di), Collana: Saggi brevi ; 18, Torino, Einaudi, 1991, Pagg. 178.
I fiumi profondi,  Titolo originale: Rios profundos; prefazione di Mario Vargas Llosa; traduzione di Umberto Bonetti; collana Einaudi tascabili, Torino, Einaudi, 1997, Pagg. 277

Consulta anche: Sfidare le Ande: dilemmi e soluzioni traduttive per l’opera di Arguedas e Scorza