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L'incontro mancato
Turisti, nativi, immagini
Aime Marco

Editeur - Casa editrice

Bollati Boringhieri

Mondo
Africa
Asia

Città - Town - Ville

Torino

Anno - Date de Parution

2005

Pagine - Pages

181

Titolo originale

L'incontro mancato. Turisti, nativi, immagini

Lingua - language - langue

italiano

Edizione - Collana

Temi


L'incontro mancato  

"Certo turismo non potrà mai essere etico né sostenibile, visto che per andare in Mali si spende otto volte l'equivalente del reddito annuo di una famiglia locale" scriveva anni fa Marco Aime ed il "turismo responsabile" è uno degli argomenti che Marco affronta in questo saggio uscito in Bollati Boringhieri. E come ricercatore, Aime fa tesoro anche della sua esperienza con numerosi gruppi che ha accompagnato in Africa ed in altre parti del mondo. Soprattutto la vastissima esperienza di quel laboratorio che è tutt'ora "Avventure nel Mondo", un dinamico gruppo di diverse migliaia di viaggiatori, che ha sempre rifiutato l'etichetta di "alternativo" e di "turismo responsabile" pur essendo in Italia l'antisegnano a cui si sono ispirate tante nuove organizzazioni che dell'etico e del sostenibile han fatto un marchio ed un business. Esperienze di incontro che nascono nel 1974, documentate in un notiziario periodico e da un paio di ricerche sociologiche condotte dal CNR.
Il fulcro del libro verte su una domanda: c'è un equivoco di fondo presente anche nel turismo che cerchi di essere rispettoso dell' "altro" ? Vedere cose diverse, ecco l’equivoco che spesso attraversa l’incontro del turista con un mondo lontano dal suo.
Sono sempre più diffuse forme di turismo che si pongono in alternativa ai modelli di massa, e che stanno tentando, per voce di associazioni, ONG e organizzazioni varie, di proporre un tipo diverso di incontro con l’altro. Il cosiddetto turismo responsabile, etico, sostenibile ha dato vita a nuovi immaginari, a nuovi «esotismi», che spostano il turismo dalla sua tradizionale dimensione di svago a quella dell’esperienza. Il turismo esotico in genere è caratterizzato da tre paradossi: l’impossibile ricerca dell’autenticità; un certo fondo di paura; lo spazio vuoto dell’incontro, la cosiddetta «bolla ambientale».
Bolla che è il prodotto degli sforzi messi in atto dai molti mediatori che accompagnano il turista (dal tour operator alla guida locale) per attenuare lo shock dell’incontro: incontrare l’Africa, l’Asia o l’Australia senza mai provarle pienamente. Nemmeno le forme alternative di turismo proposte oggi sono immuni da tale mediazione. Se da un lato si cerca un maggiore apprezzamento della diversità culturale, dall’altro, però, la breve e superficiale presentazione del patrimonio culturale di una popolazione, attraverso gli eventi organizzati che sono tipici del turismo, può portare a dei malintesi e alla stereotipizzazione. La costruzione dell’immaginario turistico, sia esso fondato sull’esotismo o sull’attenzione alle questioni sociali, come nel caso del turismo alternativo, dà sempre vita a chiavi di lettura che ci accompagnano fin dalla partenza e che spesso finiscono per aprire una sola porta d’accesso ai mondi visitati: quella per gli stranieri.

 


Recensione in altra lingua (Français):

Marco Aime (Torino, 1956) insegna Antropologia culturale presso l’Università di Genova. Ha condotto ricerche sulle Alpi e in Africa occidentale. Tra i suoi libri ricordiamo: Le radici nella sabbia (edt, 1999); Sapersi muovere. Pastori transumanti di Roaschia, in collaborazione con S. Allovio e P. P. Viazzo (Meltemi, 2001); Eccessi di culture (Einaudi, 2004).


Recensione in lingua italiana

Ho viaggiato con Aime più di vent'anni fa. Ricordo il caldo e le donne in chador che si immergevano al lido di Karachi, una notte trascorsa dormendo nel salone bagagli dell'aeroporto di Rawalpindi, il caldo afoso di Peshawar mentre assieme cercavamo un volo per Chitral, la grande traversata verso Gilgit alloggiando in scuole e caserme di polizia. Emozioni che ancor oggi uniscono in vincoli d'amicizia quel gruppone di viaggiatori, precursori di turismo in Pakistan.


Biografia

Marco Aime è nato a Torino nel 1956. Dal 2001 insegna Antropologia Culturale presso l’Università di Genova Dismec (Dip. di Storia Moderna e Contemporanea) sezione Etnologia Facoltà di Lettere e Filosofia. Ha condotto ricerche in Benin, Burkina Faso e Mali, oltre che sulle Alpi. Oltre a numerosi articoli scientifici, ha pubblicato vari testi antropologici sui paesi visitati.
È autore anche di alcune opere di narrativa. In Eccessi di culture (2004) ha affrontato i nuovi scenari disegnati da migrazioni, tensioni internazionali, scambi di idee e di immagini; parole come "cultura", "etnia", "identità" riempiono sempre più, spesso a sproposito, i discorsi dei politici e le colonne dei giornali.

Chalancho, ome, masche, sabaque. Credenze e civiltà provenzale in valle Grana (Centre de Minouranço Prouvençal, Coumboscuro, 1992)
Il mercato e la collina. Il sistema politico dei Tangba (Taneka) del Benin settentrionale. Passato e presente (Il Segnalibro, 1997)
Taxi brousse. Sulle strade d’Africa, Nuovi Equilibri, 1997
Le radici nella sabbia. Viaggio in Mali e Burkina Faso, EDT, 1999
Fiabe nei barattoli. Nuovi stili di vita raccontati ai bambini, EMI, 1999
Alta Langa, L’arciere, 1999
Diario Dogon, Bollati Boringhieri, 2000
Sapersi muovere. Pastori transumanti di Roaschia in collaborazione con S. Allovio e P.P. Viazzo Meltemi, 2001
Le nuvole dell’Atakora, EDT, 2002
La casa di nessuno. I mercati in Africa occidentale, Bollati Boringhieri, 2002
Nel paese dei re, Nicolodi, 2003
Eccessi di culture, Einaudi, 2004
Sensi di viaggio. Il piacere di girare il mondo, Ponte alle grazie, 2005
L'incontro mancato. Turisti, nativi, immagini, Bollati Boringhieri, 2005
Gli specchi di Gulliver. In difesa del relativismo, Bollati Boringhieri, 2006
Gli stranieri portano fortuna (con Tokou Lawa) , Epoché, 2007
Il primo libro di antropologia, Einaudi, 2008
Timbuctu Bollati Boringhieri, 2008
Il lato selvatico del tempo, Ponte alle Grazie, 2008

Consulta anche: Curriculum

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