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Sette anni in Tibet
Harrer Heinrich

Editeur - Casa editrice

Garzanti Libri

  Asia
Himalaya
Tibet

Città - Town - Ville

Milano

Anno - Date de Parution

1953

Pagine - Pages

322

Titolo originale

Sieben Jahre in Tibet. Mein Leben am Hofe des Dalai Lama

Lingua - language - langue

italiano

Ristampa - Réédition - Reprint

1998-99 varie riedizioni

Traduttore

G. Gentili (

Prefazione

Dalai Lama

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Seven Years in Tibet

Sette anni in Tibet  

Un classico. Uscito in italiano per Rizzoli nel 1953 e mai ripubblicato fino a che non uscì il film con Brad Pitt. Tradotto in inglese dal tedesco nel 1952 e trasposto cinematograficamente nel 1997, è la vera storia di Harrer, l'alpinista austriaco che, rifugiatosi nel remoto Tibet per sfuggire agli Inglesi, diviene amico del giovane Dalai Lama.
Storia affascinante ed irripetibile di un conquistatore dell'Elger che, fuggito da un campo di concentramento inglese nel corso del secondo conflitto mondiale, divenne insegnante e consigliere tecnico dell'ancora giovanissimo Dalai Lama. Peccato che il film non sia all'altezza del libro. Tra l'altro nel film la figura di Schneider sviluppa alcune situazioni sentimentali attribuibili ad Harrer.

 

Consulta anche: Acquista il DVD del film tratto dal libro "Sette anni in Tibet"

Recensione in altra lingua (English):

Originally published in 1953, this adventure classic recounts Austrian mountaineer Heinrich Harrer's 1943 escape from a British internment camp in India, his daring trek across the Himalayas, and his happy sojourn in Tibet, then, as now, a remote land little visited by foreigners. Warmly welcomed, he eventually became tutor to the Dalai Lama, teenaged god-king of the theocratic nation. The author's vivid descriptions of Tibetan rites and customs capture its unique traditions before the Chinese invasion in 1950, which prompted Harrer's departure. A 1996 epilogue details the genocidal havoc wrought over the past half-century. --This text refers to an out of print or unavailable edition of this title.

INTRODUCTION
PREFACE
1. INTERNMENT
2. ESCAPE
3. INTO TIBET
4. THE VILLAGE OF HAPPINESS
5. ON THE MOVE
6. THE WORST TREK OF ALL
7. THE FORBIDDEN CITY
8. CALM WATERS
9. ASYLUM GRANTED
10. LIFE IN LHASA--I
11. LIFE IN LHASA--II
12. AN ATTEMPTED COUP D'ETAT
13. COMMISSIONS FROM THE GOVERNMENT
14. TIBET PREPARES FOR TROUBLE
15. TUTOR TO THE DALAI LAMA
16. TIBET IS INVADED
17. I LEAVE TIBET
EPILOGUE: 1996


Recensione in altra lingua (Français):

L'aventure ? Trois évasions, deux traversées de l'Himalaya, une marche interminable sur les hauts plateaux désolés du Changtang, cinq ans de séjour à Lhassa durant lesquels Heinrich Harrer mène une carrière dans l'administration tibétaine, devient le confident et le conseiller du jeune Dalaï Lama et assiste à l'invasion chinoise en 1950.Traduit en 50 langues et vendu à plus de 4 millions d'exemplaires, Sept ans d'aventures au Tibet est enfin disponible dans son édition française pour la plus grande joie des nostalgiques d'un Tibet disparu et de tous ceux qui décident de s'évader vers ces lointaines destinations grâce à un voyage… ou à un livre !.


Biografia

Tratto dal sito di Italia Tibet.
L’alpinista austriaco Heinrich Harrer, autore del famosissimo best seller “Sette anni in Tibet” dal quale è stato tratto l’omonimo film diretto da Jean-Jacques Annaud, è morto il 7 gennaio scorso all’età di 94 anni.
Arrivò fuggiasco dall’India e si trattenne a Lhasa per oltre cinque anni durante i quali fu anche “maestro di cultura occidentale” dell’attuale Dalai Lama con il quale instaurò un’intima e personale amicizia.
Harrer era nato il 6 luglio (stesso giorno del Dalai Lama) del 1912 a Knappenberg in Corinzia. Figlio di un postino, aveva studiato geografia all’Università di Graz.
Fu atleta olimpico ai giochi invernali del 1936 nella combinata alpina ma la sua impresa più importante, come alpinista, risale al 1938 e fu l’ascesa della terribile parete nord dell’Eiger (Alpi Svizzere) che gli valse l’incarico, da parte di Himmler e del governo nazista, di guidare la spedizione austro-tedesca alla conquista del Narga Parbat in Kashmir.
Siamo nel 1944 e in questo momento comincia la storia che ha reso Harrer famoso in tutto il mondo.
Si apre così una delle più affascinanti pagine di avventura del XX secolo.
L’arrivo della spedizione a Karachi coincide con la dichiarazione di guerra dei tedeschi all’Inghilterra e Harrer e gli altri sono arrestati dai britannici e incarcerati nel campo di prigionia di Dehra Dun (India del Nord).
Da qui, Harrer e il suo compagno Peter Aufschnaiter riescono a scappare, attraversano l’Himalaya percorrendo 2000 chilometri a piedi e arrivano a Lhasa eludendo pericoli, insidie e anche i divieti per i visitatori stranieri.
Harrer riesce a guadagnarsi la simpatia dei tibetani ed è accolto nell’alta società fino a diventare confidente e precettore dell’allora giovanissimo Dalai Lama al quale insegna la lingua inglese.
Vi rimane fino al 1950, anno in cui il Tibet è annesso alla Cina.
Una volta tornato in Europa scrive il libro che lo ha reso oltremodo celebre Jähre in Tibet (Sette anni in Tibet) che viene tradotto in oltre 50 lingue e pubblicato in tutto il mondo.
E’ questo tra i più grandi contributi di diffusione della cultura tibetana.
Harrer ha poi contribuito alla creazione del "Freunde des Heinrich-Harrer-Museums Hüttenberg" un museo che raccoglie grande parte degli oggetti provenienti dai suoi viaggi e in particolare dal Tibet, paese che nel suo cuore ha sempre avuto uno spazio particolare come testimonia una sua celebre dichiarazione in cui afferma che i suoi anni in Tibet sono stati “i sette anni più felici della mia vita”.
La notizia della morte di Heinrich Harrer è arrivata anche ad Amravati dove il Dalai Lama sta impartendo gli insegnamenti di Kalachakra.
Sua Santità si è detto profondamente dispiaciuto per la perdita del suo caro amico e maestro di inglese oltre che di cultura europea e ha, ancora una volta, ribadito la sua gratitudine anche per quanto Harrer ha fatto per la causa del Tibet e per la cultura tibetana.
Heinrich Harrer, al quale è stata conferita la medaglia della «Luce della Verità» dal governo tibetano in esilio, avrebbe dovuto porre, nel prossimo mese di maggio, la prima pietra del Centro europeo del Tibet nel suo paese natale (Knappenberg).
A margine una spiacevole considerazione.
I principali giornali di tutto il mondo hanno dato risalto, anche con titoli evidenti, alla scomparsa di Harrer, non li citiamo solo per il fatto che sono davvero tanti. Per contro, da una ricerca di rassegna stampa effettuata, in lingua italiana risultano solo tre (!) articoli: una nota dell’agenzia di stampa Reuters, e altri dei portali internet Caltanet e Swissinfo.
Crediamo che dilungarci in un commento al riguardo sia inutile ma non abbiamo potuto fare a meno di notare quanto la stampa italiana sappia essere assente.



Heinrich Harrer, noted Austrian explorer and mountaineer, escaped over the Himalaya from a prisoner-of-war camp in British India with Peter Aufschnaiter and then lived and worked as a fifth-ranked nobleman in the forbidden city of Lhasa. As confident and informal tutor to the young Tibetan leader, the Dalai Lama, Harrer was afforded access to ceremonies and customs that had been rarely witnessed by Westerners.

In the company of the Tibetan nobility, Harrer photographed a virtual family album of their lives, and, in so doing, captured the richness and heart to a people: the moments with friends and family who had long accepted the photographer's eye. The Tibetan's joy at play, the leisure of the nobility, the splendor of the Buddhist rituals, the windswept plains of the high plateau -- Harrer's photographs document with a mountaineer's sense of scale and an explorer's sensitivity to culture.

Heinrich Harrer left Lhasa in advance of the Chinese army in December of 1950. Harrer's memoir, Seven Years in Tibet,has been translated into 53 languages and has sold more than four million copies. In October 1997, a motion picture based on his book, starring Brad Pitt as young Heinrich Harrer, was released to major box-office success and Seven Years in Tibet again soared on best-seller lists around the world.

Harrer has received numerous honors, including the Gold Humboldt Medal and the Explorers Club Medal for his many expeditions and explorations. He has written over 20 books and received credit on over 40 film productions. His body of work spans five decades of exploration over six continents. In addition, Heinrich Harrer has become widely known as an outspoken advocate of human rights.
Heinrich Harrer and the exiled Dalai Lama remain steadfast friends.
Harrer died on 7th January 2006.

Consulta anche: Acquista il DVD del film tratto dal libro "Sette anni in Tibet"
Consulta anche: Harrer - Portolio
Consulta anche: Wikipedia: Harrer