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letteratura di viaggio

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Verde Nilo

Brandi Cesare


Editeur - Casa editrice

Leonardo Da Vinci

Africa
Africa del nord
Egitto


Città - Town - Ville

Bari

Anno - Date de Parution

1963

Pagine - Pages

190

Titolo originale

Verde Nilo

Lingua originale

Lingua - language - langue

italiano

Edizione - Collana

Viaggi d'autore

Ristampa - Réédition - Reprint

Elliot, Carnet. Antidoti 2017

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Verde Nilo
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Verde Nilo

Verde Nilo Verde Nilo  

"L'Egitto non è un paese. L'Egitto è un fiume" come scrive Cesare Brandi. Questo fiume è lo scenario di uno dei più affascinanti libri di viaggio della nostra letteratura recente, forse il più sorprendente tra i libri di viaggio scritti da Cesare Brandi. Nelle sue pagine l'Egitto di Nasser appare un paese alla scoperta della modernità, un immenso cantiere in cui convivono le vestigia del passato e le fondamenta del progetti futuri. Lo sguardo del grande critico d'arte e onnivoro viaggiatore riesce a mettere ordine in questa complessa ricchezza, a creare collegamenti, a costruire una storia e un significato.
Scritto nel 1963, "Verde Nilo" racconta il viaggio intrapreso da Cesare Brandi lungo uno dei fiumi più celebri della storia. Un fiume che attraversa sette paesi africani, che contende il titolo di fiume più lungo del mondo, con i suoi 6.671 chilometri, al Rio delle Amazzoni, e che ha segnato il corso di un'intera civiltà, scandendo il tempo dei riti e della vita, fino al punto da creare un'identità tra la portata dell'acqua e il fluire di un popolo.

 



Biografia

Brandi Cesare

Cesare Brandi (Siena, 8 aprile 1906 – Vignano, 19 gennaio 1988) si è laureato in Lettere all'Università di Firenze nel 1928. Storico d'arte di formazione si è contraddistinto per una poliedrica attività che lo ha visto scrivere sia nell'ambito della estetica contemporanea (di formazione crociana) sia di teoria del restauro senza considerare il lungo elenco di libri nati come diari di viaggio. Per anni, inoltre ha scritto fondi sul quotidiano "Corriere della Sera" sul tema dell'ambiente, la protezione del patrimonio, i restauri più o meno fortunati.
Neolaureato, nel 1930, Brandi riceve l'incarico, presso la Soprintendenza ai Monumenti e Gallerie di Siena, di riordinare, catalogare e sistemare la collezione dei dipinti dell'Accademia di Belle Arti di Siena nella nuova sede di palazzo Buonsignori.
Brandi, ventiseienne, nel 1932 dedica il suo primo saggio d’arte contemporanea a de Pisis dopo aver visitato lo studio parigino dell’artista. Nel 1933, vinto il concorso per Ispettore nei ruoli della Amministrazione delle Antichità e Belle Arti passò alla Sovrintendenza ai Monumenti di Bologna. L'incarico durò circa tre anni e durante questo periodo trascorso nella città si occupò di organizzare un primo laboratorio di restauro e la "Mostra della Pittura Riminese del trecento" del 1935.
Nel 1936 assunse funzioni ispettive presso la Direzione Antichità e Belle Arti e successivamente venne nominato Provveditore agli Studi di Udine da dove fu trasferito con responsabilità miste di provveditorato e di Soprintendenza nel Governatorato delle isole italiane dell'Egeo. Nel 1938 venne richiamato a Roma e, su proposta di Giulio Carlo Argan gli venne assegnato l'incarico di realizzare il Regio Istituto Centrale del Restauro (oggi Istituto superiore per la conservazione ed il restauro), divenuto rapidamente la massima istituzione statale italiana attiva nel campo del restauro dei beni culturali e del quale mantenne la carica di Direttore per un intero ventennio.
Oltre ai meriti di carattere amministrativo per la difficoltà nella gestione dei primi anni di vita dell'ICR va sicuramente sottolineata la caparbietà con la quale Brandi si rivolgeva al Ministero. La creazione dell'ICR viene ricordata come un esempio di istituzione statale attenta al rapporto tra teoria del restauro, coscienza del fare conservazione, e pratica del restauro con caratteri ancor oggi imitati e studiati di lavoro inter-disciplinare. L'ICR venne diretto da Cesare Brandi sino al 1961. A partire da quella data l'impegno di Brandi si è orientato verso l'insegnamento della storia dell'arte. Brandi ha insegnato prima nell'università di Palermo (dove ha formato una nutrita schiera di discepoli tra i quali ricordiamo Michele Cordaro, Maria Andaloro e Giuseppe Basile) e poi in quella di Roma.
Numerosi da allora sono gli scritti nell'ambito della critica d'arte. Numerose anche le produzioni in ambito giornalistico: per anni fondista culturale del "Corriere della Sera" Brandi è autore, nel 1975, dei testi di una serie di straordinari documentari televisivi titolati A tu per tu con l’opera d’arte, frutto della collaborazione tra lo stesso Brandi e Franco Simongini (1932 +1994) notissimo regista di documentari d'arte.

Viaggi
- Viaggio nella Grecia antica, Firenze,Vallecchi, 1954-Roma, Editori Riuniti, 2001 (3°)
- Città del deserto, Milano, Mondadori, 1958-Roma, Editori Riuniti, 2001 (3°)
- Pellegrino di Puglia, Bari, Laterza, 1960-Roma, Editori Riuniti, 2002 (4°)
- Verde Nilo, Bari, Leonardo da Vinci ed.,1963 Roma, Editori Riuniti, 2001 (3°)
- Martina Franca, Milano, G. Le Noci ed., 1968-Roma, Editori Riuniti, 2002
- A passo d'uomo, Milano, Bompiani, 1970-Roma, Editori Riuniti, 2004
- Budda sorride, Torino, Einaudi, 1973-Roma, Editori Riuniti, 2001
- Persia mirabile, Torino, Einaudi ,1978-Roma, Editori Riuniti, 2002
- Diario cinese, Torino, Einaudi, 1982-Roma, Editori Riuniti, 2002
- Umbria vera, Roma, Edizioni della Cometa, 1986
- Aria di Siena, Roma, Editori Riuniti, 1987
- Sicilia mia, Palermo, Sellerio, 1989 - 3° ed. 2003
- Terre d'Italia, Roma, Editori Riuniti, 1991

Consulta anche: Biografia nel sito dell'Associazione amici di Cesare Brandi