HIMALAYA E DINTORNI - News letter N° 45 - Aprile 2009


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In questo numero:

 

- Un marinaio ligure in Tibet: Eugenio Ghersi

- Il tuo 5x1000 per l'Himalaya con Aiuto allo Zanskar onlus

- Zanskar remoto: immagini invernali e nuovi percorsi

- Carnet di viaggio: incontro con Stefano Faravelli

- Nel segno di Kali: cronache indiane

- Luci ed ombre dal Tibet: Tibetan Shadows di Claudio Cardelli

- Un treno nel paradiso moghul


UN MARINAIO LIGURE IN TIBET: EUGENIO GHERSI
 

Ne "il Tibet ignoto", Tucci racconta come Ghersi non avesse perso la calma quando furono visitati dai predoni tibetani. Montata la cinepresa sul cavalletto, finse di puntarla e gestirla come una mitragliatrice, mettendo così in fuga gli assedianti. Ma chi era Eugenio Ghersi?

Il suo incontro con l'Asia avviene a 27 anni quando - giovane medico della Marina Militare - è inviato a prestare servizio per un anno sulla cannoniera Carlotto, che pattuglia il corso del Fiume Azzurro da Shanghai alle gole di Yichang. Il giornalista Cristano Ridòmi scrive che «Ghersi, il dottore del Carlotto, è produttore, regista, operatore di gustosissimi film del Fiume Azzurro. Gli ufficiali e i marinai ne sono spesso i protagonisti e gli attori».

Ghersi incontrò Giuseppe Tucci nel 1933. Durante le spedizioni, oltre che fotografo e cineoperatore, disegnò schizzi cartografici dell'itinerario. Dal 1933 al 1935 collaborò strettamente con Tucci, riordinando la documentazione raccolta.

Quelle immagini sono ora pubblicate in un'opera a più mani curata da Davide  Bellatalla (Univ. Western Australia) assieme a Luisa Rossi (UniParma) e a Carlo Gemignani (UniGenova). Il volume presenta foto inedite delle spedizioni scientifiche e parti altrettanto inedite del diario dell' esploratore ligure.

Scheda bibliografica

 


 

IL TUO 5x1ooo PER L'HIMALAYA CON AIUTO ALLO ZANSKAR ONLUS
 

Abbiamo destinato il 5x1ooo del 2006 all'acquisto di un nuovo gruppo di pannelli solari per la scuola di Pibiting, ma sono molti i progetti che vorremmo realizzare a partire da quello per l'alfabetizzazione delle mamme dei nostri allievi e speriamo vorrai accordarci ancora la tua fiducia. I pannelli saranno installati da tecnici di Auroville e dai loro collaboratori ladakhi. Ci auguriamo che l'impianto entri in funzione in occasione della visita che il Dalai Lama compirà a Padum nel prossimo mese di agosto.

Migliaia di organizzazioni fanno richiesta di accedere al 5x1ooo e ogni lettore sarà "bombardato" da email. Anche quest'anno con un semplice gesto puoi scegliere di destinare ad AIUTO ALLO ZANSKAR onlus il tuo 5 x1ooo. A te non costa nulla, ma per le ragazze ed i ragazzi dello Zanskar vale molto.

Informazioni e materiale: http://www.aazanskar.org/cs/it/az_it/5xmille.htm

 


 

ZANSKAR REMOTO: IMMAGINI INVERNALI E NUOVI PERCORSI
 

Da anni evito i classici trekking iper-affollati come il percorso della valle del Markha dove occorre mettersi in coda quando il sentiero è stretto... In settembre ed ottobre, assieme ad amici abbiamo raggiunto il villaggio di Shade, poi ci siamo inoltrati nel Djum lam, la via di mezzo, assaporando i coralli e gli ori dell'autunno dello Zanskar. A gennaio abbiamo calcato il fiume di ghiaccio in condizioni ottimali come in nessuna delle edizioni precedenti, anche se reso pericoloso da slavine dovute alle abbondanti nevicate. Nella prossima estate ho deciso di raggiungere Dibling, un villaggio isolato dalla stessa valle di Padum nei mesi invernali.

Il fiume di ghiaccio - reportage di Bruno Zanzottera http://www.parallelozero.it/visual_rep.php?cod=306

Zanskar remoto - Summer trek http://www.marcovasta.net/viaggi/zanskarsegreto

 


 

CARNET DI VIAGGIO:

INCONTRO CON STEFANO FARAVELLI

 

Conoscevo "Mali, carnet di viaggio", dove lirismo e malinconia si mescolano come i colori di acquerelli raffinatissimi. Una iniziativa al Centro Interculturale di Torino, dove si parlava di Cina e di Tibet, di viaggi e di cucina, è stata l'occasione per conoscere l'autore. Si è presentato con i ferri del mestiere: una scatola con colori e pennelli ed un borsa zeppa di moleskine piene di appunti, disegni, biglietti, ricordi, base per i suoi volumi. Il più recente, "Egitto, cercando l'Aleph" è un "Carnet di viaggio dedicato all'Egitto in cui Stefano Faravelli, artista-viaggiatore, pone il proprio sguardo sulla natura, sulle cose più piccole, sul quasi invisibile, perché è nel dettaglio che si nasconde la Meraviglia. L'incredibile storia della città di Alessandria, gli antichi villaggi lungo il Nilo, gli spazi immensi del deserto. E poi i volti delle persone e l'incanto delle scene di vita quotidiana, davanti a una moschea del Cairo, negli spazi remoti di un'oasi o in una sorprendentemente vitale Città dei morti.

Scheda  Egitto, cercando l'Aleph: http://www.marcovasta.net/libreria/LibreriaSingola.asp?id=7875

La moleskine di Djennet (Mali) http://www.youtube.com/watch?v=I3eNZP6_b2I&NR=1

 


 

Nel segno di Kali: cronache indianeNEL SEGNO DI KALI: CRONACHE INDIANE
di CARLO BUDRINI

 

Alcune settimane fa mi sono recato a Nehru Place, l'affollato bazaar tecnologico di Nuova Delhi. Cercavo un portatile per il preside della nostra scuola in Zanskar. Fra grandi moderni edifici ferrocemento, passavano facchini con computer in equilibrio sulla testa, raccoglitori di cartoni, bambini figli dei raccoglitori e dei facchini giocavano seminudi fra le mucche. Mentre schivavo le pozzanghere, mi ripetevo "Est ed Ovest si inconteranno? Potranno mai capirsi?". Ho cercato una risposta nell'affresco che, pagina dopo pagina, Carlo Buldrini delinea le suo ultimo libro. Duro, violento, fitto di contrasti, "Nel segno di Kali" confuta lo stereotipo oggi imperante secondo il quale l'India sarebbe avviata a un radioso futuro nel segno delle tecnologie avanzate.

Carlo ha trascorso più di metà della vita in India. Queste sue "Cronache indiane" raccontano il passato prosimo, dall'incontro con Indirà Gandhi a quello con Krishnamurti, dall'assassinio di Rajiv Gandhi agli scontri tra hindu e musulmani. Un presente costellato di stragi e veri e propri pogrom: la vita nei villaggi rurali e nelle infernali metropoli alle architetture avveniristiche di Electronic City, la Silicon Valley indiana vicino a Bangalore.

Nel segno di Kali. Cronache indiane: http://www.marcovasta.net/libreria/LibreriaSingola.asp?id=7911


 

LUCI ED OMBRE DAL TIBET

TIBETAN SHADOWS DI CLAUDIO CARDELLI

 

Quando oltre trent’anni fa Claudio Cardelli inizia le sue esperienze in questi mondi, allora ancora molto lontani, la situazione tibetana era un argomento per una “elite” divisa per lo più tra accademici e figli dei fiori. La “luce” del Tibet, della sua particolare forma di buddhismo, della sua originale, strana ed arcaica cultura immutata per secoli, si è irradiata fino ad aree geografiche lontanissime dai confini del “Tibet Nazione” così come si presentava alla vigilia dell’invasione cinese, nell’ottobre 1950.

Le luci si sono dunque tramutate in ombre e le “Ombre del Tibet” e delle sue tristi vicende recenti ora pervadono i cuori e gli sguardi dei profughi tibetani in India, in Nepal ma anche in Europa, negli USA. Allo stesso modo inquietano le coscienze di noi occidentali, divisi fra un sogno illusorio di una “peace and love” tardo hippie, di libertà e diritti umani conquistati con la non violenza gandhiana, a cui tanto si rifà il Dalai Lama, e i fatalismo cinico della realpolitik, che ci dice che contro i potenti interessi economici attorno alla Cina nessuno può nulla. L’ostica relazione dell’Occidente con il misterioso Tibet del secolo scorso è divenuta oggi una consuetudine infarcita di seminari, iniziazioni, mandala di sabbie colorate, in ogni dove. Ma il viaggio di Cardelli, oggi Presidente di "Italia Tibet", nel tempo degli ultimi tre decenni e negli sconfinati spazi dove ancora vive gran parte della gente legata a questa cultura e a questa visione del mondo, ci restituisce il lato emozionale e struggente di un innamoramento per questo popolo a cui Claudio rimane fedele da sempre. (Elio Marini)

Scheda: http://www.marcovasta.net/libreria/LibreriaSingola.asp?id=7864

 


 

USBRL LA FERROVIA DEL KASHMIR
UN TRENO NEL PARADISO MOGHUL

 

Attraversare i terreni instabili, franosi e sismici del Pir Panjal è il maggior problema delle ferrovie indiane. Il progetto USBRL (Udhampur Srinagar Baramulla Railway Link) inizia dalla città di Udhampur, 55 km a nord di Jammu e si snoda per 290 km fino a Baramulla all'estremità nord ovest della valle del Kashmir. Caldo e freddo, attacchi della guerriglia, gole profonde (qui è in costruzione il pilone più alto dell'India), il tunnel ferroviario più lungo del mondo e una campata di quasi mille metri sopra il fiume Chenab: sfide alla nuova India.

Da febbraio è in funzione il ramo nord da Baramulla fino ad Ananatag a sud di Srinagar. Mentre politici e tecnici discutono un nuovo percorso sotto le montagne, meno rischioso di quello ora in costruzione, già si pensa ad un altro ramo, da Srinagar al Ladakh, con una galleria sotto lo Zoji-la. Sembra fantascienza, ma intanto si apre la gara con gli ingegneri cinesi che stanno sviluppando la grande ferrovia himalayana che da Lhasa raggiungerà Shigatse per poi scendere verso Kathmandu.

 


 

Serate e conferenze di Marco Vasta su Tibet e Zanskar  http://www.marcovasta.net/serate/ps.asp


 

Nota editoriale
"Himalaya e dintorni" non è un prodotto editoriale, non viene diffuso al pubblico con periodicità regolare, pertanto riteniamo che non rientri nelle fattispecie della Legge 47, 8/2/48 e della legge 7 marzo 2001 n.62


 

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