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Mangystau

con AnM e Marco Vasta nel più colorato dei deserti dipinti

1a ediz. 28/5-5/6 22 / 2a ediz. 3-11 set 22 / 3a ediz. 26/8- 3/9 23 / 4a ediz.  13-28 aprile 2024

Guida al Mangystau

e Kazakistan in breve: cultura, società, guida in viaggio

Ultima modifica: 12/01/2024 15:06:22

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Bozzhira - Baisary - Bokty - Kyzylkup - Campo

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Oggi continuiamo a esplorare la Valle di Baisary (Basjira o Bozzhira) dove il paesaggio è lunare con distese bianche punteggiate di pietre nere residui di antiche esplosioni vulcaniche, per poi giungere a Bokty, la bellissima montagna a righe colorate adagiata nel deserto. Questa piramide tronca alta circa 150 metri è raffigurata su una banconota del Kazakistan da 1000 tengi. Ce ne procureremo una per scattare la immancabile foto ricordo...

 

Questa tappa può avere uno sviluppo differente a seconda della pista scelta per trasferirsi dal Lago Salato a Bozzhira e le località potrebbero venire visitate in ordine differente o inverso a quello qui descitto. (vedi entrate nella piana a lla pagina della tappa precedente.

 

Colonne a Baisary (Cretaceo)

Clicca sul rettangolino in alto a destra per il tutto schermo.

Il percorso di oggi è la traccia gialla.

Con gli usuali ritmi insegnatici dallo staff, ci prepariamo per l'ennesima giornata in questo fascinoso paesaggio. La posizione del campo permette di godere dei raggi del sole fin dal risveglio.

Le auto passano rasenti alla base di Az Teri fra il pinnacolo ed una collinetta che pure potrebbe essere un campo panoramico sulla depressione.

La prima méta di oggi, quasi ultima chicca del nostro viaggio, è la formazione di Gora Bokty (Гора Бокты cioè Monte Bokty) (43.4231357428345, 53.799371542329716) che presenta degli strati sedimentari di colorazione bianco e rosa chepotrebbe vagamente ricordare una fetta di torta alla fragola (Strqwbweey),. ma la scarsa comprensione e traduzione fra guide e coordinatori ha portato alcuni ad indicarla come "spazzatura" (in effetti per il traduttore di Google è "merda"), altri come "torta". Ad un coordinatore verrà detto che significa "cammello sdraiato a terra".

Ci portiamo poi sulla altura che ho individuato come Baisary. Il ciglio della collinetta da un'ampia visione della piana che ci circonda, ma quello che interesserebbe maggiormente i fotografi sarebbero le formazioni sottostante il terrazzo panoramico con le c.d. colonne.

Chiedo conferma del toponimo siamo proprio giunti qui. sono però perplesso se sia solo per accondiscendermi o si stia ripetendo l'equivoco occorso con l'altra méta di oggi: la formazione di Kyzylkup detta Strawberry o, nel lessico di AnM, anche  Tiramisù, strano e fuorviante nome dato dal primo coordinatore che ha fatto questo viaggio per la sua somiglianza al dolce da noi italiani tanto amato e dal suo capo autista che lo identificava con una crema al cucchiaio al sapor di fragola... (in realtà, ha poi confessato l'autista, non si ricordava il nome della formazione ed ha confermato la proposta del coordinatore). Un dolce "lusus naturae"... In verità nell'area i depositi rossastri esistono in diverse falesie (qualcuno le chiama scarpate), ma è più facile notare le formazioni isolate.

Bokty e Kyzylkup, sono tutti nel raggio di pochi chilometri e i fuoristradisti che hanno mappato il territorio con i loro gps, li hanno indicati ognuno in posizioni diverse. Se teniamo poi conto che molti rilevano la posizione dal punto panoramico e non dalla cima del plateau (ammesso che un altopiano abbia una cima...), la confusione aumenta ed anche noi faremo del nostro meglio per contribuire a questa confusione...

 

"Strawberry fields for ever..."

Non ho percepito la la maestosità della Monument Valley o di altre località immortalate dalla sagra della conquista del West, e neppure la curiosità delle montagne colorate emerse un decennio fa dalle nevi delle Ande, ma è valsa la pena di venire fin qui e di tornarci ancora ed ancora.

Quello che mi ha stupito è la sensazione di spazio infinito che va oltre un orizzonte per altro piatto. Personalmente trovo suggestivi i pinnacoli di Bozzhira, quasi dei merletti creati dalla natura.

 

Gora Bokty (Гора Бокты Monte Bokty)

(43.42313572196441, 53.79936081135295)

Sergey Khachatryan © Istagram -

Denti fossili di squalo del Paleocene

 

Megalodon e denti

Con la sensazione di essere dispersi nella distesa abbacinante, le auto si avvicinano ad un rilievo che mostra una breve valletta che si apre di fronte  a noi-. Ci avviciniamo a piedi e Timur ci riferisce che nel terreno si possono rinvenire denti fossilizzati di pescecani. In realtà con "shark" vuole indicare i loro antenati.

Ci aggiriamo capo chino sul terreno, immemori che stiamo cercando di saccheggiare un bene che non dovrebbe essere asportato dal Kazakistan, né importato in italia. La curiosità è forte ma solo uno di noi riesce ad individuarne uno. In realtà la dimensione, compresa la rafdce del dente, è relativamente piccola, circa 2 centimetri, e ci chiediamo se veramente non fossero squali e non l loro antenati.

Il Megalodon (Otodus megalodon o Carcharocles megalodon così denominato da Louis Agassiz nel 1843) è una specie estinta di squalo di notevoli dimensioni, noto per i grandi denti fossili. Il nome scientifico megalodon deriva dal greco e significa appunto "grande dente". I fossili di megalodon si trovano in sedimenti dal Miocene al Pliocene (tra 13,6 e 4,2 milioni di anni fa). In passato si pensava fosse un membro della famiglia Lamnidae, rendendolo strettamente imparentato con il grande squalo bianco (Carcharodon carcharias). Tuttavia al momento vi è un consenso unanime sulla sua appartenenza alla famiglia estinta degli Otodontidi, che divergeva dalla discendenza del grande squalo bianco durante il Cretaceo inferiore.

Gli scienziati suggeriscono che il megalodonte fosse una versione più grossa del grande squalo bianco, anche se alcuni esperti ritengono che potrebbe essere stato simile allo squalo elefante (Cetorhinus maximus) o allo squalo toro (Carcharias taurus). Considerato uno dei più grandi e potenti predatori mai esistiti, i fossili di megalodonte suggeriscono che raggiungesse una lunghezza massima di 15,3 metri con una dimensione media di 10,5 metri.

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Tettoia panoramica
Kyzylkup inizio passeggiata

03-06-22 È ora di pranzo, percorriamo la spianata e raggiungiamo una pista in lieve pendenza che sbocca sulla strada asfaltata nei pressi di un punto panoramico (quello indicato due giorni fa come entrata da ovest). La pensilina offe ombra e diventa la nostra sala mensa per l'ennesimo ottimo pic-nic di mezzogiorno. Gli autisti cercano di mettere in tavola di tutto e di più perché questo è l'ultimo pasto a mezzogiorno. Domani andremo in una mensa.

Quindi ridiscendiamo e facciamo rotta verso la formazione di Kyzylkup (Kyzyl = rosso / kup = tazza o coppa) che sembra dal parcheggio solo un dosso striato.

Timur fa da guida per la camminata, Il  sentiero si rivela praticamente piatto ma intervallato da solchi e crepe nel terreno che occorre scavalcare ed affaticano qualcuno.

Le auto si spostiamo all'imbocco della valletta nel punto dove arriveranno i nostri camminatori. Nel frattempo un'auto torna al parcheggio a recuperare quella  di Timur. Poi tutti assieme entriamo nella valletta nel punto che gli autisti ritengono ottimo per campeggiare ed avere il sole fin dal primo mattino.

 

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