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Mangystau

con AnM e Marco Vasta nel più colorato dei deserti dipinti

1a ediz. 28/5-5/6 22 / 2a ediz. 3-11 set 22 / 3a ediz. 26/8- 3/9 23 / 4a ediz.  13-28 aprile 2024

Guida al Mangystau

e Kazakistan in breve: cultura, società, guida in viaggio

Ultima modifica: 12/01/2024 15:06:31

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Bozzhira  - Shopan Ata - Senek - Jańaózen - Karagie - Aktau

Le tappe quotidiane nel Mangystau possono essere invertite per esigenze logistiche, senza compromettere le peculiarità del viaggio.

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La moschea sotterranea di Shopan Ata (Шопан Ата)

60 km a nord-est dell'insediamento estrattivo di Zhanaozen (Jañaözen - Жаңаөзен), sul bordo nord-orientale della catena del Mangystau, sosteremo ai piedi di un promontorio (Monte Shopan ata) che divide il deserto sabbioso di Bostankum a ovest dalla depressione salina a est.

Sia nel giugno del "22 che in settembre abbiamo raggiunto Shopan dopo la visita di Bozzira (Bozzhira, Bozhira, Bozjyra, Boszhira), Neidintorni di Shopan vi è anche una guest hose privata dove si può allogggiare.

Il cammino del derviscio

Shopan Ata

Shakpak Ata

Beket Ata

Qui visiteremo la moschea sotterranea di Shopan Ata (Shopak Ata), situata accanto a una vasta necropoli (in altre parole, un cimitero islamico), risalente almeno al 10° secolo e, secondo la leggenda, ultima dimora del mistico derviscio e pastore Shopan-Ata, discepolo di Kozha Akhmed Yasaui, famoso poeta mistico del Kazakhstan, ed anche di sua moglie e sua figlia; solo le pellegrine sono ammesse nelle stanze con le tombe delle donne.

C'è uno shiraktas fallico (scultura di pietra) a pochi passi dalla moschea; le donne che desiderano bambini accendono un fuoco qui.

Shopan (Chopan) Ata
Linee guida all'abbigliamento consentito.
Ingresso necropoli Shopan Ata

Ingresso alla moschea

In attesa del proprio turno

Stanza con il palo

Necropoli Shopan Ata

I credenti affermano che prima di visitare Beket-ata, ci si debba fermare a Masat-ata e Shopan-Ata. La grotta si trova sul fondo di una bassa scogliera calcarea, la cui cima è stata ricavata una cisterna per raccogliere l'acqua per le abluzioni.

La moschea è circondata da una necropoli (ormai abbiamo compreso che la necropoli è un cimitero) che va dal 10° al 19° secolo e.C., dal periodo Oghuz (10°-14° sec) al periodo Adai.

L'ingresso si apre sul lato di una parete rocciosa e la grotta è composta da una decina di stanze, alcune delle quali sono in uno stato di manutenzione così scadente da non poter più essere visitate. I più importanti degli ambienti visitabili sono la camera con la nicchia del mihrab, la sala di preghiera, una stanza dove riposavano i pellegrini, e un'altra stanza, probabilmente adibita alla lettura e allo studio dei testi coranici.

La stanza rettangolare di ingresso misura 7,1 per 5,1 metri, raggiungibile attraverso uno stretto passaggio. La caratteristica più importante di questa prima stanza è un lungo palo di legno posto vicino al baricentro della stanza e ricoperto da pezzi di stoffa e dalle corna di un arkhar, una grande pecora selvatica di montagna.

Il palo sporge di circa 1,5 metri sopra la sommità del soffitto, passando per un'apertura di 1,2 metri di diametro, anch'essa posta ad una leggera distanza dal vero centro della stanza. Durante il giorno, l'apertura permette alla luce solare di filtrare nella stanza e illuminarla. Ancora oggi il luogo in cui il palo è ancorato al suolo è ritenuto sacro ed è venerato.

Le pareti meridionali e occidentali forniscono accesso a due grandi stanze il cui scopo era ospitare pellegrini e visitatori, mentre stoviglie e recipienti da cucina (barattoli, samovar, teiere, secchi e altri recipienti) erano appesi alla parete settentrionale. La parte della moschea adibita alle cerimonie religiose, che conteneva la nicchia per il mihrab, si accedeva attraverso un'apertura nella parete orientale della camera centrale.

Nell'angolo sud-est della stanza centrale si trova una scala in leggera pendenza, trasformata in una rampa inclinata che conduce ad una seconda sala di preghiera e alle camere funerarie, una delle quali contiene la tomba di Chopan Ata in un piccolo, coperto a volta stanza situata sotto il livello del suolo. In passato un lungo corridoio (ora impraticabile) conduceva a una seconda camera funeraria, dove, secondo la leggenda, sarebbe stata sepolta la figlia di Chopan Ata, così come il sultano Azar, persona venerata come santa, della cui vita non sappiamo nulla.

Sopra l'aula centrale vi erano una cappella (o oratorio) e due camere funerarie. La parete ovest della cappella è crollata diversi secoli fa ed è quindi impossibile stabilire se fosse cinta da ringhiere e parapetti o, invece, fosse semplicemente uno spazio aperto.

L'erosione del vento ha gravemente danneggiato alcune pareti del complesso, compreso il muro nord della moschea. La finitura superficiale sulle pareti grigie è stata applicata frettolosamente e non erano presenti ornamenti. È plausibile che la severità architettonica del sito fosse collegata a pratiche ascetiche mistico-anacoretiche.

 

Storia dell'anacoreta Chopan

Shopan in kazako e chaban in russo significano "pastore": Shopan-ata è in effetti il santo patrono dei pastori. La leggenda narra che fosse un derviscio sufi. Un giorno, il Maestro Yasawi (1) convocò i suoi discepoli in una yurta, disse loro di scagliare una freccia attraverso il foro circolare dello shangyrak (apertura del tetto della yurta) e di diffondere il Sufismo vivendo come pastori nel luogo in cui le loro frecce cadevano.

La freccia di Shopan Ata raggiunse la penisola di Mangyshlak sul sito dell'attuale moschea, nella terra di un ricco bai (padrone di casa) di nome Bayan, al quale il santo propose di mettersi al suo servizio di pastore.

Bayan accettò, dicendo che alla fine dell'anno avrebbe pagato Shopan Ata per il numero di pecore bianche nate durante la stagione. Quell'anno tutte le pecore appena nate erano bianche, ma Bayan posticipò il pagamento, dicendo che avrebbe pagato l'anno successivo in base al numero di pecore nere appena nate.

L'anno seguente, tutte le pecore appena nate erano nere, e alla fine Bayan capì che aveva di fronte un uomo straordinario, ed offrì a Shopan tutti i suoi beni.

La leggenda continua, dicendo che Shopan-ata avesse due nipoti, Shakpak Ata e Karaman Ata, che sono sepolti e venerati in altre due moschee sotterranee nella regione di Mangyshlak. Si dice anche che fosse un eroe in guerra, che mori sul campo di battaglia e che i suoi poteri fossero tali che una visita alla sua tomba e l'invocazione del suo nome abbiano proprietà curative magiche.

Nel 1764 la tomba fu visitata dal giovane Beket Ata che, ispirato dall'incontro, decise di andare a Khiva per studiare l'Islam.

Poiché non siamo credenti, la regola che ci si debba fermare a Masat Ata e, soprattutto, a Shopan ata prima di visitare Beket ata, non vale per noi.

Chiunque ignori questa regola, non sarà in grado di trovare Beket Ata e si perderà nel deserto, e anche nel caso in cui la trovasse la visita sarà vana e non acquistrà meriti. Ma questo a noi non accadrà...

In realtà i credenti si riferiscono alle tappe del pellegrinaggio che si svolgeva (oggi semmai in 4x4) ai piedi dell'altopiano di Ustyurt, in parte sulla millenaria carovaniera verso Khwarezm (Corasmia), passando dapprima dal complesso sacro di Shopan Ata. L'etnologo kazako Mustafina lo descrive nel 1991, prima dei restauri. e riporta che il luogo era squallido ma pulito e ben conservato. Questo indica che il luogo era frequentato e riverito nonostante la totale mancanza di finanziamenti da parte del governo sovietico di allora. Dopo l'indipendenza i governi hanno profuso forti investimenti per costruire la lunga strada che taglia il deserto permettendo di raggiungere Shopan ata e infine Beket Ata, la Mecca del Kazakistan.

 

Altre leggende sul pastore Shopan Ata

Ma vi sono altre curiose storie su Shopan Ata: una racconta che. in procinto di morire, Ahmad Yasawi(1) volesse indicare il suo successore. Allora lanciò il bastone ('aêª) dalla finestra della sua moschea in Turkestan, ai limiti meridionali dalla steppa kazaka, promettendo la sua benedizione all'uomo che l'avesse raccolto. Solo Shopan comprese che il bastone era volato molto ad ovest, in Mangystau. Occorsero molti mesi al derviscio per ritrovarlo, conficcato ai piedi di un albero dove alcune uomini erano in attesa. Egli sposò la figlia di uno di questi e si fermò a predicare gli insegnamenti del suo maestro come legittimo successore.

Un'altra tradizione suggerisce che Shopon fosse l'erede naturale di re Muhammad della dinastia Khwārezm-Shāh (persiano: خوارزمشا‎‎), che regnò sulla Corasmia fra il 1200 ed il 1220. Impossibilitato, per ragioni sconosciuto, di accedere al trono Shopon divenne derviscio sotto la guida spirituale di Said Ata. Un giorno, questi sottopose i discepoli ad una prova: lanciò il suo bastone attraverso il foro della yurta. Dopo averlo cercato per sette anni, Shopan trovò il bastone appeso ad un gelso in Mangystau.

Infine una versione tramanda che solo il santo fu in grado di estrarre il bastone conficcatosi fra due pietre e quindi lo pianto in un terreno fertile. Tutte queste leggende si concludono affermando che questo è il luogo dove Shopan trovò il bastone che tutt'ora esiste e dove ci troviamo.

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Sognando un tiramisù italiano originale al cioccolato e caffè, nato a Treviso, e non il tiramisù alla fragola, lasciamo il campo per dirigendoci a Senek (Seneka). Dal campo di Bokty c'è una un pista un po' difficile (4°) verso ovest che raggiunge il villaggio di Senek, oppure seguiamo la strada da Beket Ata per Aktau che aggira a settentrione le dune di Tuiesu (пески Туесу - peski Tuyesu) e ci porta verso la fine del viaggio. Sono più di trecento chilometri, facilitati poi dall'asfalto.

 

Senek è famosa fra i kazaki per le dune ed è divenuta una méta per turisti e fuoristradisti che lasciano le dune in modo vergognoso e pieno di rifiuti.

 

Necropoli di Senek e mausoleo di Nurbergen Kylyshev

 

P interessante delle dune può essere una breve deviazione verso la necropoli di Senek che racchiude il moderno mausoleo di Nurbergen Kylyshev costruito nel 1900 dai famosi architetti Dutbai Zhandauletov e Nurniyaz Izbasarov. La struttura del mausoleo si sviluppa sulla ripetizione del quadrato, sia nella base che nelle facciate ed è sormontato da una cupola che poggia su un tamburo cilindrico. Il mausoleo ha forme  assolutamente corrette dello stile classico dei saganatam.

La caratteristica più sorprendente del monumento è l'uso di calcare fossilifero, di colore variabile dal bianco giallastro al grigio chiaro, nella decorazione delle pareti esterne. Una cava con questo materiale si trova a circa ottanta chilometri a ovest. Utilizzando questo tipo di pietra calcarea, come richiesto dal committente della costruzione, il costruttore è riuscito ad ottenere un edificio solido e resistente ma allo stesso tempo leggero e slanciato. La camera funeraria è un (10°-14° sec)quadrato di 5,5 metri, il mausoleo è costituito da una struttura a base cubica su cui è posto un tamburo cilindrico sormontato da una cupola a volta. L'apice della cupola si trova a 8,5 metri da terra. Un'altra caratteristica insolita della costruzione è l'assenza di una fondazione sotterranea.

La facciata principale si trova sul lato sud-est, è evidenziata da un medaglione rotondo ricoperto di intagli a forma di ornamento nazionale. Il cancello d'ingresso è inquadrato da un portale con una fascia profilata (piccolo cornicione) e una rampa di quattro gradini chiusa da massicce tribune longitudinali.

Il lato interno della facciata e le pareti del mausoleo sono decorate con disegni complessi. Gli affreschi  sono eseguiti con la miglior tecnica di quel tempo e riproducono motivi vegetali (fiori, petali, boccioli) e forme zoomorfe e forme geometriche (cerchi, triangoli, diamanti, quadrati. Nella decorazione del Mausoleo è stata applicata la tecnica dell'intaglio lungo il contorno seguito dalla colorazione policroma.

 

Lucia Acquaro © 2022 Lucia Acquaro © 2022 Lucia Acquaro © 2022
Lucia Acquaro © 2022 Lucia Acquaro © 2022 Schizzo di G.G. Gersimov, anni 50 del XX secolo

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Sosta ristoro nella cittadina di Jańaózen, sorta al limitare del più importante campo petrolifero del Mangystau. Le indicazioni possono riportare le scritte Zhanaozen, Zhana Uzen (kazakho: Жаңаөзен, جاڭاوزەن). Jañaözen (in kazako: Жаңаөзен?) fu fondata nel 1968 come base per gli impianti di estrazione di gas e di petrolio delle aree circostanti. Fino al 1992 era nota con il nome di Novy Uzen (in russo: Новый Узень). In kazako significa "nuovo fiume".

 

 

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La città, attualmente di oltre 100.000 abitanti, fu martoriata dalla repressione degli scioperi nel settore petrolifero nel 2011-2012 e l'episodio è ricordato come il massacro di Zhanaozen. Il 16 dicembre la città fu teatro di violenti scontri tra polizia e operai dei vicini campi petroliferi della Ersai Caspian, controllata dalla Saipem, gruppo ENI. Da oltre sei mesi, gli scioperanti manifestavano per i propri diritti  nella piazza principale. Secondo la polizia ci furono 16 vittime, tra forze antisommossa e manifestanti, mentre secondo l'opposizione le vittime furono decine (Vedi Corriere della sera 18/12/11).

Human Rights Watch ha pubblicato un dossier sulla vicenda: le indagini condotte da diversi ispettori di HRW, mettono in evidenza continue violazioni dei diritti dei lavoratori da parte della controllata dall'ENI, che per molto mesi rifiutò ogni trattativa sulle richieste salariali dei lavoratori, licenziando gli operai sindacalmente più attivi, arrivando a minacciarli e in qualche caso anche a farli aggredire fisicamente.

Dati climatici per Zhanaozen
Month Jan Feb Mar Apr May Jun Jul Aug Sep Oct Nov Dec Year
Average high °C 0.8 1.3 7.3 17.2 24.7 29.7 32.7 32.6 25. 16.8 9.1 3.3 16.8
Daily mean °C −2.9 −2.7 2.8 11.5 18.7 23.5 26.6 25.7 11.6 5.1 0.3 11.6
Average low °C −6.5 −6.7 −1.6 5.9 12.7 17.4 20.5 18.8 13.3 6.4) 1.1 −2.6) 6.6
Average mm 8 8 14 16 16 9 8 6 7 11 13 12 128
Source: http://en.climate-data.org/location/25822/

        

Inquinamento

Il sistema sanitario del Kazakistan deve affrontare sfide associate a realtà geospaziali, geopolitiche ed economiche uniche che ostacolano le innovazioni e portano all'inquinamento ambientale. I principali giacimenti di petrolio e gas si trovano nella parte occidentale del paese e il loro intenso sviluppo ha portato a un significativo degrado ambientale in questa regione.

I sottoprodotti dello sfruttamento degli impianti petroliferi e del gas, come metalli pesanti, benzene, toluene, idrocarburi policiclici aromatici e altre sostanze chimiche, si trovano in alte concentrazioni nell'aria, nell'acqua e nel suolo. La concentrazione totale di idrocarburi petroliferi nelle acque sotterranee è quattro volte superiore agli standard dell'Organizzazione Mondiale della Sanità

. È in corso un cambiamento attivo nelle proprietà chimiche e fisico-chimiche del suolo e il regime idrologico di questi terreni è disturbato. Le procedure petrolifere e del gas spesso portano al rilascio nell'ambiente di metalli pesanti e altri inquinanti. I ricercatori hanno segnalato elevati rischi per la salute associati all'esposizione ai metalli pesanti nelle regioni dei giacimenti di petrolio e gas, dove l'eccesso di metalli pesanti rilasciati potrebbe causare uno squilibrio nella composizione degli oligoelementi del corpo umano.

Vivere in prossimità dei complessi dell'industria petrolchimica, comprese le raffinerie di petrolio, è associato a un alto livello di effetti negativi sulla salute. Alcuni studi riportano la prevalenza dell'asma e di altre malattie respiratorie, anche malattie del sistema cardiovascolare tra i bambini e gli adulti che vivono in prossimità di complessi petrolchimici, nonché un aumento degli effetti avversi sulla gravidanza e sugli esiti del parto.

Fonte: Oligoelementi essenziali nei cuoio capelluto dei residenti nella regione petrolifera e del gas del Caspio del Kazakistan,

 

Depressione di Karagiye

Attraverso un piatto paesaggio, dominato dai numerosi pozzi con pompe a cavalletto, raggiungiamo la depressione di Karagiye (hazako: Қарақия ойысы, Qaraqııa oıysy), il punto più basso del Kazakistan a circa 50 km da Aktau sull'infinita penisola di Mangyshlak. Il nome deriva dalla parola turca "karakiya", che tradotto significa "kara" - "nero" e "kiya" - "ripida collina", che riflette piuttosto accuratamente il carattere di questa valle. Inoltre, la gente del posto lo chiama "batyr", "guerriero". In fondo alla valle c'è un lago quasi secco, detto appunto "Batyr". Tuttavia, è impossibile avvicinarsi.

Depressione di Karagiye (Қарақия)

Karagiye si estende per 40 chilometri di lunghezza e fino a 10 chilometri di larghezza ed era precedentemente parte del Mar Caspio. Secondo i dati geologici, è un terreno carsico.

Le acque sotterranee penetrarono in profondità nel terreno e per eoni dissolsero le rocce. Il risultato di questo fenomeno fu la formazione di vuoti sotterranei che crollarono sotto il peso di strati sabbiosi e di roccia frantumata. La profondità della valle continua ad aumentare. La depressione è la terza più profonda al mondo ed il Haragie Hollow è ben 132 metri sotto il livello del mare.

Haragie e Karagiye sono in fondo lo stesso toponimo scritto diversamente, ma, magia del web, sembrano essere uno dentro l'altro come in una matrioska... se le agenzie di viaggio fossero più accurate nel vendere i loro prodotti forse non pubblicherebbero questi errori / orrori.

Pietre bianche, accuratamente incise dal tempo, e fossili marini sono sparsi in tutta la valle, mentre sulla cima del plateau si notano facilmente manufatti costruiti con di lastre calcaree. Questi sono resti di “arans”, i recinti di caccia utilizzati per catturare i vari ungulati abitanti nelle steppe fino agli anni ’30 del secolo scorso. Detta anche Fossa di Karagiye (su alcune mappe Karagiye Mountain Trench) è formata da calcare solubile, dolomite e gesso che dissolti formano buche, imbuti e grotte che alla fine crollarono. Ci sono il lago primaverile di Batyr nel sud-ovest della fossa e un ruscello che fuoriesce da un pozzo trivellato che scompare nel terreno. L'evaporazione del laghetto genera nuvole di pioggia causate dall'aria che sale sopra di essa. La depressione è abitata da mufloni, corsacchi, serpenti, lepri e avvoltoi. È l'unico posto all'interno della penisola di Mangyshlak in cui crescono i funghi e questi vengono raccolti dalla gente del posto.

Aktau ha il clima del deserto (Köppen BWk), con estati secche e calde ed inverni freddi, con una temperatura media di gennaio di -0,5° C (e una temperatura media di luglio di +25,55° C.

È da notare che la maggior parte della città di Aktau si trova al di sotto del livello del mare nella depressione caspica ed è vicina al punto più basso del Kazakistan e dell'ex Unione Sovietica a Karagiye.

La stagione balneare dura da maggio a settembre, con una temperatura media del mare di +21° C. Aktau ha sia colline rocciose che spiagge sabbiose lungo la riva del mare. Le spiagge della costa caspica sono popolari in estate, a causa del clima caldo della stagione. I turisti provengono principalmente da altre parti del Kazakistan.

 

Dati climatici per Aktau
Mese Gen Feb Mar Apr Mag Giu ug Ago Set Ott Nov Dic Anno
Average high °C 1 2 6 14 22 26 29 28 23 16 9 3 15
Average low °C −2 −2 1 7 15 19 22 21 16 9 3 0 9
Average mm 8 9 15 17 20 16 16 16 17 16 16 16 182

Ed arriviamo alla agognata doccia di Aktau. Funzioneranno i rubinetti? Godremo di quella favolosa eredità dell'impero russo che è la banya?

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(1) Yassivi, ovvero Khoja Ahmad Yasawi, Ahmet Yasevi, Ahmed Yesevi o Ata Yesevi; Sayram, 1106 – Yasi, 1166) è stato un poeta e mistico turco. È noto anche con l'epiteto Sacro Sultano (in kazako: Әзірет Сұлтан?, traslitterato: Áziret Sultan; in russo: Хазрет Султан, traslitterato: Chazret Sultan). Vedi biografia in Wikipedia.

 

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