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il sito di marco vasta
lento pede ambulabis

Costa mediterranea orientale

A lungo messa in ombra dalle località più turistiche e alla moda della Turchia occidentale, la costa mediterranea orientale è il ‘vero’ volto del paese, dove tra i monti e il mare aziende agricole e frutteti fanno gli straordinari, e villaggi collinari senza tempo e senza l’ombra di un turista fanno capolino dall’alto sulle grandi città industriali. Ne apprezzerete la gente del posto, moderna, laica e molto ospitale, così come le tante belle e interessanti opportunità, tra le altre, di visitare antichi insediamenti ittiti e castelli delle Crociate e di dedicarvi al trekking. Agli occhi di alcuni visitatori la regione merita il viaggio per i numerosi siti di importanza cristiana, luoghi in cui gli apostoli hanno predicato i Vangeli e dove sono avvenute le prime conversioni. Altri resteranno incantati dalla penisola che si protende a sud verso la Siria, un’area che offre uno dei più affascinanti mosaici turchi di culture, religioni, lingue e cucine.

Tarso

Nonostante oggi Tarso sia una distesa di condomini n cemento, in cui l’apostolo Paolo difficilmente riconoscerebbe la sua città natale, per i pellegrini e gli appassionati di storia le rovine paleocristiane di due millenni fa rappresentano di per sé un motivo sufficiente per fermarsi qualche giorno, e chiunque passeggiando nel centro storico, tra i tortuosi vicoli fiancheggiati da antiche case in vario stato di abbandono, ne apprezzerà il fascino senza tempo.

Chiesa di San Paolo (St Paul Kilisesi

A sud della Città Vecchia, questa chiesa greco-ortodossa, chiamata anche Museo Commemorativo di San Paolo (St Paul Anıt Müzesi), fu costruita intorno al 1850 per commemorare il santo apostolo. Fino al 1993 fu usata come magazzino, poi il Ministero della Cultura ne ha finanziato il restauro e dal 2011 è riaperta al culto. Sul soffitto interno sono visibili semplici affreschi raffiguranti Gesù e gli evangelisti, mentre nell’angolo nord-occidentale si innalza il campanile.

Città Vecchia (Antik Şehir)

Il raccolto centro storico, che si estende tra Adana Bulvarı e Hal Caddesi, comprende uno splendido tratto di 60 m di una strada romana e un dedalo di viuzze fiancheggiate da storiche case di Tarso, per lo più fatiscenti, seppur una di esse oggi ospiti il boutique hotel Elif Hatun Konağı.

Tra le diverse moschee che si possono vedere a sud-est, la medievale Eski Cami (Moschea Vecchia) in origine era una chiesa dedicata a san Paolo. Subito accanto si distinguono a malapena le mura in mattoni di un vasto complesso termale romano. Poco oltre, a sud, si trova la Makam Cami (Moschea Ufficiale) del tardo XIX secolo, mentre a sud-ovest, sull’altro lato di AdanaBulvarı, la supposta tomba del profeta Daniele.

Procedendo sempre verso sud si arriva alla Ulu Cami (Moschea Grande) del XVI secolo, con un curioso minareto ottocentesco simile a una torre dell’orologio. Accanto, il Kırkkaşık Bedesten (Bazar dei Quaranta Cucchiai) è anch’esso del XIX secolo e tuttora utilizzato come bazar coperto.

Pozzo di San Paolo (St Paul Kuyusu)

;(Hal Caddesi; ₺6; h8-19 apr-ott, fino alle 17 nov-marzo) Proprio al confine della Città Vecchia c’è il Pozzo di San Paolo, dove il sant’uomo placò la sete circa due millenni fa. Nel cortile alberato, protette da lastre di plexiglass, si possono vedere le rovine della casa di san Paolo, il suo presunto luogo di nascita.

Elaiussa Sebaste (teatro)

Circa 4 km a nord-est di Kızkalesi e nei pressi della D400, si estendono le vaste rovine risalenti alla prima epoca romana e forse addirittura al periodo ittita. Tra le importanti vestigia sul lato occidentale della D400 segnaliamo il teatro da 2300 posti in cima alla collina, i resti di una basilica bizantina del II secolo, l’agorà romana con favolosi pavimenti a mosaico che raffigurano pesci e delfini, e il battistero con vasca cruciforme a immersione totale.

Kızkalesi

La cittadina costiera di Kızkalesi (definirla villaggio è riduttivo) vanta una magnifica spiaggia di sabbia e ben due castelli, uno sulla terraferma e l’altro su un’isola poco al largo della costa, che è immancabilmente molto fotografato. Purtroppo la città è meno bella, essendo un reticolato di brutti condomini in cemento che paiono essere stati eretti in cinque minuti.

Kızkalesi si anima solo da giugno a settembre, quando nei weekend la gente del posto affolla la spiaggia per trovare refrigerio. Per gli appassionati di storia e archeologia, la cittadina è anche un’ottima base da cui partire per visitare l’Altopiano di Olba, letteralmente un museo a cielo aperto di rovine.

Castello di Kızkalesi

 
 
 

Kızkalesi (dal turco: "Castello della Fanciulla" (formato da kız, "ragazza - fanciulla", e da  "castello", + suff. poss.), conosciuto anche come Deniz Kalesi (castello sul mare), è situato su una piccola isola. L'antico nome era Crambusa (greco: Γραμβούσσα, Gramvoussa) e si trova a circa 300 metri dalla costa nel Mar Mediterraneo. La superficie totale dell'isola è di circa 15.000 metri quadrati e il castello ne copre la maggior parte. Kızkalesi, la città di fronte all'isola sulla terraferma che condivide lo stesso nome dell'isola, dista 23 chilometri da Erdemli (capoluogo di distretto) e 60 chilometri da Mersin (capoluogo di provincia).

Secondo Strabone, l'isola era utilizzata dai pirati nell'antichità. Tuttavia, il castello fu probabilmente costruito da Alessio I Comneno dell'Impero bizantino dopo la Prima Crociata.

Fu ampiamente ricostruito nel XIII secolo da Leone I e da almeno un successivo monarca del Regno armeno di Cilicia. Indagini archeologiche pubblicate nel 1982 e nel 1987 hanno scoperto che la pianta bizantina originale sopravvive principalmente a sud con le caratteristiche torri quadrate. Gli armeni ricostruirono i lati nord e ovest del castello con la loro caratteristica muratura bugnata e torri circolari. Inoltre, posero nuove pietre di rivestimento sulla maggior parte della costruzione greca. Due iscrizioni armene menzionano la ricostruzione di questo sito da parte di re Leone I (1206) e re Het‛um I (1251) (Aitone d'Armenia). Gli armeni costruirono anche una cappella con volta a botte all'interno del forte. L'isola era un tempo collegata al forte sulla terraferma, il castello di Corycus, da una diga foranea. Gli armeni chiamavano questa fortezza Gorygos (Կոռիկոս). Nel XIV secolo il regno di Cilicia era sull'orlo del collasso e nel 1360 Pietro I di Cipro conquistò l'isola su richiesta degli abitanti. Il castello fu conquistato da İbrahim II di Karaman dei Karamanidi, un beylik anatolico, nel 1448, e da Gedik Ahmet Pascià dell'Impero Ottomano nel 1471. Il nome Gorygos fu cambiato in Kızkalesi.

Leggende

Il nome del castello Kızkalesi, ovvero "castello della fanciulla", deriva da alcuni racconti (uno leggendario e uno supportato da fonti storiche), secondo cui un re o un sultano vi avrebbe tenuta rinchiusa la propria figlia.

Secondo la leggenda, un sultano avrebbe rinchiuso nella fortezza la propria figlia per proteggerla dopo che una profezia aveva predetto che la ragazza sarebbe morta per il morso di un serpente. Secondo questa leggenda, la ragazza tuttavia morì ugualmente per il morso di un serpente, dopo aver ordinato una cesta d'uva, nella quale il rettile era riuscito a nascondersi.

Secondo un altro racconto, l'imperatore Alessio I Commeno, il probabile costruttore del castello; vi avrebbe invece tenuta rinchiusa la figlia Anna per proteggerla da un possibile sequestro da parte del crociato Boemondo I de Guiscardo, principe di Antiochia.

Castello di Korykos Kalesı

(Korykos Kalesı; incluso il Castello di Kızkalesi ₺6; h9-20 apr-ott, 8-17 nov-marzo) All’estremità settentrionale della spiaggia di Kızkalesi, il Castello di Corycus (talvolta chiamato Castello di Terra) fu ricostruito dai bizantini con materiali romani e per un breve periodo fu occupato dai sovrani del regno armeno di Cilicia; un tempo era collegato a Kızkalesi da una strada rialzata. Salite con cautela la consumata scalinata che porta a est, dove una torre in rovina offre una splendida vista sul Castello di Kızkalesi che si innalza dal mare.

Anamur (Anemurium)

Circondata da fertili coltivazioni di banane ed enormi serre di polietilene in cui crescono le fragole, Anamur è una prospera città agricola e una tranquilla località di villeggiatura.

Il quartiere İskele sul lungomare, con la sua bella spiaggia, si anima nei weekend estivi quando la gente del posto si spinge sulla costa per trovare refrigerio. L’estremità orientale della spiaggia è dominata dal profilo fiabesco del Castello di Mamure, mentre immediatamente a ovest della città si estende la città bizantina di Anemurium, con la sua immensa distesa di rovine.

Sia che siate qui per ammirare le rovine sia che cerchiate un po’ di relax sulla spiaggia, non lasciate la città senza aver gustato le muzler (banane) locali, più piccole e dolci di quelle importate – tanto più che le vedrete in vendita ovunque. Anamur sorge a nord della D400. Circa 2,5 km a sud-est della rotatoria principale, sul lungomare, si sviluppa la zona di İskele. Anemurium è invece 8,5 km a ovest della città, mentre il Castello di Mamure è 7 km a est.

Antica Città di Anemurium

Il sito di Anemurium è vasto e vi regna un silenzio un po’ surreale, con rovine disseminate in un’area che si estende per 500 m dalla spiaggia in ciottoli e imponenti mura che si inerpicano sugli scoscesi fianchi della montagna. Dall’estesa zona della necropoli con 350 tombe, incamminatevi a sud fino alla basilica del IV secolo, dietro la quale si può vedere un mosaico raffigurante un leopardo e un bambino accanto a una palma. In alto sulla chiesa c’è uno dei due acquedotti. La struttura meglio conservata di Anemurium è il complesso termale del III secolo, con una palaestra (area di allenamento) che ha un mosaico pavimentale.

Meritano una visita anche il teatro risalente al IV secolo d.C. e, di fronte, l’odeon del II secolo d.C., con 900 posti a sedere e il pavimento in maiolica, che è uno di quelli in miglior stato di conservazione della Turchia.

Benché sia stata fondata dai fenici nel IV secolo a.C., la città conobbe nel corso della sua storia una serie di devastanti battute d’arresto, tra cui l’attacco di una feroce tribù cilicia nel 52 d.C.; oggi la maggior parte delle rovine visibili risale ai periodi tardo romano, bizantino e medievale. Gli archeologi hanno scoperto le prove di un violento terremoto che distrusse la città intorno al 580 d.C. Anamur si trova 8,5 km a ovest del centro.

Castello di Mamure

Con le sue mura merlate, 36 torri e parte del fossato ancora intatto, l’impressionante castello è la più grande e meglio conservata struttura difensiva lungo l’intera costa turca del Mediterraneo. La sezione posteriore del castello sorge direttamente sulla spiaggia, dove in estate vengono a deporre le uova le tartarughe marine, mentre quella anteriore arriva quasi fino alla statale D400.

 

 

 

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Ultima modifica: 24/05/2025 19:51:54

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