sei in percorso Home » viaggi » Cappadocia

Torna alla pagina precedente

il sito di marco vasta
lento pede ambulabis

Precedente ] Su ] Successiva ]

Antalya e la costa mediterranea occidentale

Iztuzu (Dalyan)

Con magnifica intuizione, gli antichi lici fondarono il loro impero sulla Penisola di Teke, un angolo di paradiso mediterraneo tra Antalya e Fethiye. Questa regione è la Turchia nella sua bellezza più sbalorditiva: distese di sabbia lungo un litorale lambito da acque di giada e delimitato da verdi pendii ammantati di boschi. La Costa Turchese è una meta perfetta per gli amanti del sole e del mare, ma basta abbandonare le spiagge per vedere le antiche città di Xanthos, Tlos e Arykanda in cima alle alture e le elaborate tombe rupestri che costellano le pareti rocciose di Pınara e Myra. Percorrendo un qualunque tratto dell’itinerario escursionistico di 500 km della Via Licia si ammirano formidabili panorami tra antiche rovine.

Aspendos

Sopra: clicca sulla mappa per ingrandirla
Powered by Wikiloc

Clicca sul logo Wikiloc per ingrandire il percorso fra le rovine.

Nell'antichità, la parte centrale di Antalya era conosciuta come "Panfilia", la terra di tutte le tribù, e si pensa che sia stata originariamente colonizzata da popolazioni migranti provenienti dall'Anatolia. La Panfilia divenne una regione popolosa e molte belle città furono fondate. Nessuna, tuttavia, fu più impressionante della città di Aspendos.

Aspendos era divisa in due zone, una superiore e una inferiore. La città inferiore forniva l'accesso al traffico fluviale e comprendeva principalmente le aree commerciali e marittime e probabilmente ai quartieri residenziali. Oggi, sono i pochi resti della città inferiore. La città superiore, o acropoli, si estende su una collina dalla cima piana, che si eleva a circa 60 metri sopra la riva destra del fiume Köprüçay (l'antico fiume Eurymedon) e si estende per 20 ettari. Era parzialmente circondata da mura cittadine e lungo le mura furono costruite tre porte monumentali. L'acropoli contiene la maggior parte degli edifici monumentali e delle aree pubbliche che si possono visitare. Come la vicina Perge, aìAspendos fu soggetta a molte battaglie storiche e cambi di sovranità, tra cui quella di Alessandro Magno nel 333 a.E.c.

Aspendos fece parte del Regno di Pergamo fino al 133 a.C. Come la maggior parte delle altre città della Panfilia, Aspendos raggiunse il suo periodo d'oro nel II e III secolo E.c., quando furono costruiti la maggior parte dei suoi edifici monumentali, la basilica, le fontane e gli acquedotti. Dopo la caduta dell'Impero romano, la città subì un violento terremoto e subì attacchi da parte di pirati predatori, malattie e carestie, per poi cadere in declino dopo il VII secolo.

Grazie al fiume Eurimedone, una via d'acqua navigabile nell'antichità, Aspendos divenne un importante centro commerciale della Panfilia. Si pensa che circa 20.000 persone vivessero e lavorassero ad Aspendos. Le fertili pianure agricole, gli uliveti, i vigneti e le saline, così come l'esportazione di cereali e l'allevamento di cavalli, giocarono tutti un ruolo fondamentale nel rendere Aspendos una delle città più ricche della Panfilia. Tra le principali esportazioni figuravano tappeti tessuti a mano, tessuti, mobili in legno di limone e vini pregiati. Forse l'esportazione più famosa di tutte erano i cavalli di Aspendos. Erano così leggendari che Alessandro Magno impose alla città una tassa di 4.000 cavalli all'anno. A testimonianza della ricchezza e dell'importanza di Aspendos, le sue monete furono coniate con il nome anatolico originale della città, Estfediiys, e con due lottatori nudi, simbolo della città. Le monete d'argento erano molto apprezzate in tutta la regione mediterranea.

Prima della costruzione dell'acquedotto, il fabbisogno idrico della città veniva soddisfatto o dai pozzi in pianura o dalle cisterne sull'acropoli. Portare l'acqua in città tramite una condotta d'acqua su archi e due torri di pressione era uno degli aspetti più comuni e importanti dell'architettura romana.

Il Teatro di Aspendos è il teatro romano meglio conservato del mondo antico. Le iscrizioni sull'ingresso principale meridionale indicano che il teatro fu costruito durante il regno dell'imperatore Marco Aurelio (161-180 d.C.). Il suo architetto fu Zenone, un aspensiano locale; la sua costruzione fu finanziata e donata alla città da due fratelli, Crispino e Auspicato Curzio, che lo dedicarono alla famiglia imperiale e alle divinità della città. L'iscrizione dedicativa è ancora visibile all'esterno dell'ingresso principale, ma oggi è solo parzialmente leggibile. nel xiii secolo, il sultano selgiukte, Alaeddin Keykubat I, restaurò completamente il teatro, lo arricchì con eleganti piastrelle selgiukte blu cobalto e lo utilizzava come residenza.

Il sito dell’antica Aspendos, nei pressi del villaggio di Belkıs, è visitato da folle di turisti soprattutto per questo straordinario teatro, costruito durante uno dei periodi di massimo splendore di Aspendos ai tempi dell’imperatore Marco Aurelio (r. 161-80 d.C.), per essere poi utilizzato come caravanserraglio dai Selgiuchidi nel corso del XIII secolo. La storia della città, tuttavia, risale addirittura ai tempi dell’impero ittita (800 E.c.).

La tradizione più diffusa attribuisce la sua fondazione ad Argo, un'altra ad un eroe eponimo di nome Aspendo, un'altra ancora coinvolge dei fuggiaschi troiani. Pur subendo gli influssi ellenici, Aspendo conservò a lungo il dialetto e i costumi indigeni: il suo nome antico era Estwediis (ciò è testimoniato dalla legenda delle monete). Durante la campagna di Alessandro Magno la città tentò di resistergli ma, cinta d'assedio, s'arrese, concedendo ostaggi e pagando un tributo. Passò poi sotto le dominazioni dei Tolomei e degli Attalidi ed infine, alla morte di Attalo III, sotto i Romani. L'abitato si trovava sulla riva destra del fiume Eurimedonte, nell'entroterra della Panfilia, adagiato su un pianoro naturale circondato da pendii molto ripidi. La città non è stata mai scavata: esistono solo dei disegni risalenti al 1890. I monumenti noti sono: lo stadio (in realtà un ippodromo), l'agorà trapezoidale con tabernae e un ninfeo, il bouleuterion (alle spalle dell'agorà), la basilica, il grandioso acquedotto (lungo ben 600 metri), il teatro romano e il ponte sull'Eurimedonte

Dopo aver visitato la zona all’inizio degli anni ’30, Atatürk dichiarò che il formidabile patrimonio architettonico di Aspendos non poteva restare inutilizzato e in seguito alla ristrutturazione (criticata da molti storici) il teatro da 15.000 posti ha accolto opere, concerti e altri eventi; tutt’oggi è la cornice del Festival dell’Opera e del Balletto di Aspendos e del festival cinematografico (Antalya Film Festival; www.antalyaff.com/en; fine ottobre) di Antalya. L’acustica è eccezionale e l’atmosfera notturna fantastica.

Oltre al teatro le rovine della città antica sono molto estese e comprendono lo stadio, l’agorà e la basilica del III secolo, tuttavia ben poco è rimasto intatto. Per raggiungerli, seguite il sentiero a destra dell’ingresso del teatro. Più oltre ci sono i resti dell’acquedotto della città.

Aspendos si trova 47 km a est di Antalya e 3 km a nord di Belkıs. Se viaggiate in auto, subito a destra dell’uscita della D400 per Aspendos si vede un ponte selgiuchide restaurato composto da sette archi che attraversa il fiume Köprü. Il ponte risale al XIII secolo, ma in realtà fu costruito su una preesistente struttura romana.

Side

Sopra: porta di Vespasiano
Teatro di Side

In basso, al porto di Side, il ricostruito colonnato del Tempio di Atena si staglia sul mare turchese, e in cima alla dolce collina della città vecchia il teatro del II secolo si erge ancora imponente sulle campagne dei dintorni.

Tra queste due antiche rovine, i vicoli di quello che era un tranquillo villaggio di pescatori sono stati da tempo invasi dai venditori di souvenir e dai procacciatori di clienti dei ristoranti. Nell’incessante flusso turistico, tra i gloriosi ruderi romani ed ellenistici sparsi incongruamente in mezzo ai negozi si potrebbe perfino immaginare che le persone stiano acquistando toghe anziché T-shirt Le gite in barca (€15-30) che salpano dal porto portano alle spiagge, alla cascata e al mercato di Manavgat, e a dare uno sguardo ai Templi di Apollo e Atena restando a bordo, e consentono di vedere i delfini.

Templi di Apollo e Atena

Il sito, di dimensioni piuttosto raccolte, è uno dei più romantici sulla costa mediterranea. Apollo e Atena erano le divinità di Side, anche se alla fine Apollo divenne il dio più importante. Il Tempio di Atena è databile al II secolo a.C. e presenta una mezza dozzina di colonne ricostruite nelle loro posizioni originarie, con fregi su cui sono raffigurate le teste di Medusa.

Teatro

(Çağla Caddesi; ₺36; h8-19 fine apr-fine ott, fino alle 17 fine ott-fine apr) Costruito nel II secolo d.C., lo spettacolare teatro di Side aveva 20.000 posti a sedere ed era in grado di competere quanto a splendore con il vicino teatro di Aspendos. Ammirate le figure e i volti in bassorilievo sul muro della skene palcoscenico), tra cui si riconoscono i personaggi della Commedia e della Tragedia. Il teatro è sede degli spettacoli in programma durante il festival cittadino di settembre.

Agorà

Appena a est del teatro di Side e sull’altro lato della strada rispetto al museo giacciono i resti dell’agorà, dove un tempo aveva luogo il mercato degli schiavi.

Tempio di Tiche

Questo tempio in rovina a pianta circolare era dedicato alla dea della fortuna; accanto si trova un’interessante antica latrina con una ventina di sedili in marmo.

Spiaggia orientale

Incamminandosi lungo Barbaros Caddesi e oltrepassando la vasta Agorà di Stato in rovina, si arriva all’incantevole spiaggia orientale, perfetta per stendere l’asciugamano sulla sabbia.

 

Sintesi di luoghi e monumenti da Wikipedia, selezionati dalla relazione Elisabetta Lattanzi

Aspendos

È nota per avere il teatro meglio conservato dell'antichità (anche se ampiamente restaurato per espressa richiesta di Ataturk). Ha un diametro di 96 m ed è appoggiato alle pendici orientali dell'acropoli, è fornito di posti a sedere per 7.000 persone.

Side

Antica città dell'Anatolia meridionale, nella regione della Panfilia. Fu fondata nel VII secolo a.C. dai profughi anatolici in fuga dopo il crollo dell'Impero ittita, che colonizzarono la regione (Sidetici).

La città entrò presto nell'orbita della Lidia prima e dell'Impero persiano poi, per essere infine occupata da Alessandro Magno nel 333 a.C.

Divenuta città ellenistica, nel 67 a.C.fu conquistata da Pompeo e divenne parte dell'Impero romano.

Il declino di Side iniziò nel IV secolo e fu dovuto a incursioni di armati, vere e proprie invasioni e terremoti. Nel X secolo Side fu definitivamente abbandonata.

Da vedere la Porta di Vespasiano, il teatro, il tempio di Apollo, la via colonnata.

 

Precedente ] Successiva ]

Ultima modifica: 23/05/2025 18:24:19

Visitatori in linea: 5865 su tutte le pagine di www.marcovasta.net

370  persone hanno letto questa pagina

dal 5 agosto 2024