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5/19/2024 3:58:10 AM

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Il leopardo delle nevi

Matthiessen Peter


Editeur - Casa editrice

Neri Pozza

Asia
Nepal
Dolpo
Himalaya

Città - Town - Ville

Vicenza

Anno - Date de Parution

2004

Pagine - Pages

347

Titolo originale

The Snow Leopard

Lingua originale

Lingua - language - langue

italiano

Edizione - Collana

Il cammello battriano

Traduttore

Francesco Franconeri

Prefazione

Matthiessen Peter

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Il leopardo delle nevi
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Il leopardo delle nevi
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The Snow Leopard

Il leopardo delle nevi Il leopardo delle nevi  

Matthiessen doveva elaborare il lutto della malattia della moglie. Un viaggio in Nepal è stata la sua terapia. Non so se ha funzionato, ma il libro che ha scritto è entrato nei libri "cult" di viaggio. Come per altri plot simili (penso al "Piccolo Buddha" di Bertolucci), quando lo rileggo salto completamente queste parti intimistiche per dedicarmi alla descrizione del Dolpo di allora (consiglio di procurarti anche la versione di questa spedizione scritta da Schaller in Stone of silence).
Ed è appunto nella recensione di Galen Rowell su "Stones" che ho trovato un giudizio che mi conforta: "Peter Matthiessen joined Schaller on one of these treks and wrote a national bestseller, The Snow Leopard. The exquisite prose of individual passages in this work (Il Leopardo, ndr) fails to deliver the concrete messages of Stones. Matthiessen, title notwithstanding, never saw a snow leopard and interpreted the Himalaya through a haze of Zen Buddhism clearly rooted in the East -the East Coast of the United States, that is. This harsh sounding conclusion is not given flippantly. The book gave me an increasing feeling of uneasiness, a feeling that it was at odds with my own Himalayan experiences. Timidly at first, I began questioning Himalayan adventurers about their reactions to it. To my great surprise, most were unable to finish it, and set it down with a feeling of discontent. The control group in my informal survey, readers who had not been to the Himalaya, were far more likely to have finished the book and to have received their complement of upbeat mystical glee."
Ed allora perché lo consiglio? Perché è il primo libro che ho letto sul Nepal, quasi "imposto" dal mio primo capogruppo, Gino Bernardi, nella cui case si tenevano le prime riunioni dell'Angolo. È su questo romanzo che iniziai a sognare il Nepal e partii per due mesi a piedi nelle valli, ma questa è un'altra storia.

Un appunto personale: ho raggiunto due volte in estate al Monastero di Cristallo... non nascondo la mia perplessità.

Nella primavera del 1972, Peter Matthiessen si imbatte a New York nel celebre naturalista e zoologo George Schaller, che, dopo avergli ricordato il loro comune soggiorno in Africa di qualche anno prima, gli avanza subito una proposta: unirsi a lui, nell'autunno dell'anno successivo, per una spedizione fino al Nepal nordoccidentale, vicino alla frontiera tibetana, per studiare il bharal, la pecora azzurra tibetana. Nonostante l'indubbio interesse della proposta, Matthiessen declinerebbe probabilmente l'invito, se Schaller non si premurasse di aggiungere che nei pressi di Shey Gompa, il Monastero di Cristallo, dove i bharal, protetti dal lama buddhista, si radunano numerosi, non è raro avvistare il più bello e più affascinante dei grandi felini: il leopardo delle nevi, il mitico animale di cui tutti parlano e che nell'ultimo quarto di secolo solo due occidentali, tra cui Schaller stesso, hanno visto davvero.
L'idea di visitare il Nepal, di approssimarsi passo passo alla più imponente catena montuosa del mondo, di arrivare alla Montagna di Cristallo e andare alla ricerca di una leggendaria creatura, è così allettante per Matthiessen che, il giorno di settembre del 1973 fissato per l'appuntamento con Schaller, si presenta puntualissimo, e perfettamente equipaggiato per la spedizione, all'albergo di Kathmandu prescelto. Pubblicato per la prima volta nel 1978, "Il leopardo delle nevi" è considerato da allora non soltanto uno dei grandi libri di viaggio di sempre ma un "vero e proprio capolavoro" della letteratura d'ogni tempo. Tra le gole profonde dei monti tibetani, Matthiessen ambienta un magistrale racconto sulla vita e sulla morte, sul rapporto con la natura e sul senso stesso dell'esistenza.
Come ha impeccabilmente scritto Pico Iyer, "Il leopardo delle nevi" è uno straordinario libro perché, come tutti i grandi libri, compie "un viaggio parallelo, accompagnando i passi fisici di un pellegrinaggio con i passi metafisici di una ricerca".
Il libro andò esaurito e lo si trovava solo nelle biblioteche. In Italia, infine venne ripubblicato nel 2004 a seguito del successo di "Himalaya - L'infanzia di un capo" ambientato in Dolpo.
Personalmente ho letto la versione inglese e, forse per la difficoltà della lingua, ho sempre poco apprezzato i capitoli intimistici sul racconto della lunga malattia della moglie.

 


Recensione in altra lingua (English):

In the autumn of 1973, the writer Peter Matthiessen set out in the company of zoologist George Schaller on a hike that would take them 250 miles into the heart of the Himalayan region of Dolpo, "the last enclave of pure Tibetan culture on earth." Their voyage was in quest of one of the world's most elusive big cats, the snow leopard of high Asia, a creature so rarely spotted as to be nearly mythical; Schaller was one of only two Westerners known to have seen a snow leopard in the wild since 1950.
Published in 1978, The Snow Leopard is rightly regarded as a classic of modern nature writing. Guiding his readers through steep-walled canyons and over tall mountains, Matthiessen offers a narrative that is shot through with metaphor and mysticism, and his arduous search for the snow leopard becomes a vehicle for reflections on all manner of matters of life and death. In the process, The Snow Leopard evolves from an already exquisite book of natural history and travel into a grand, Buddhist-tinged parable of our search for meaning. By the end of their expedition, having seen wolves, foxes, rare mountain sheep, and other denizens of the Himalayas, and having seen many signs of the snow leopard but not the cat itself, Schaller muses, "We've seen so much, maybe it's better if there are some things that we don't see."

That sentiment, as well as the sense of wonder at the world's beauty that pervades Matthiessen's book, ought to inform any journey into the wild. --Gregory McNamee


Recensione in altra lingua (Français):

When Matthiessen went to Nepal to study the Himalayan blue sheep and, possibly, to glimpse the rare and beautiful snow leopard, he undertook his five-week trek as winter snows were sweeping into the high passes. This is a radiant and deeply moving account of a "true pilgrimage, a journey of the heart."


Recensione in lingua italiana

Peter Matthiessen è autore anche di La tigre delle nevi pubblicato da Piemme nel 2001.