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Shalimar il clown

Rushdie Salman


Editeur - Casa editrice

Mondadori

  Asia
India
Kashmir


Città - Town - Ville

Milano

Anno - Date de Parution

2006

Pagine - Pages

472

Titolo originale

Shalimar the Clown

Lingua originale

Lingua - language - langue

italiano

Edizione - Collana

Scrittori italiani e stranieri


Shalimar il clown Shalimar il clown  

Il paradiso è qui, è qui, è qui. Il Kashmir di Shalimar il Clown

Torna Salman Rushdie. Lo scrittore maledetto. Torna con una vicenda che nasce làdove Shahjahan proclam・"Agar Firdaus barru-e zamin ast, Hamin ast, hamin ast, hamin ast - se il Paradiso esiste in terra, è qui, è qui,è・qui" (anche se personalmente amo l'affermazione del nipote Dara Shikoh, sincretista ed eclettico, che corresse "Il Paradiso ・qui, dove non vi sono mullah").
Lo scontro di valori, la passione dell誕more umano e degli ideali, il caos che domina il presente si fondono in questo nuovo romanzo di Salman Rushdie, ma aldil・della trama e della scrittura di Rushdie che riporta ai primi romanzi caratterizzati da un realismo magico, questa opera ・un atto d'amore verso Kashmir.
Shalimar (Shalamar) èun meraviglioso giardino moghul a Lahore, ovviamente ne fu costruito uno anche a Delhi quando i Moghul cercarono di portare la freschezza del Kashmir nella soffocante pianura. In "Shalimar il Clown", Rushdie approfondisce la nascita della guerra civile, l'indipendentismo kashmiro soffocato brutalmente dalle truppe speciali indiane e dai mujaidin filopakistani. Una epopea tragica che non vede ancora fine.
Per chi volesse approndire la conoscenza di Rushdie segnalo: "Step Across This Line: Collected Nonfiction 1992-2002". Il titolo si riferisce ad una conferenza a Yale nel 2002 sui confini metaforici e fisici del nuovo ordine mondiale, ma inizia con una conferenza a Torino e numerosi sono i riferimenti al cinema ed alla letteratura italiana nel volume.
Un piccolo appunto: la trasformazione di Shalimar da clown a terrorista, rimanda immediatamente ad una simile vicenda che si svolge, come un filo rosso, attraverso le mille storie di: "Palazzo Yacoubian" di 'Ala Al-Aswani.

 


Recensione in altra lingua (English):

From one of the leading literary figures of our time, a gripping international tale of love and revenge, and the ancient and modern conflicts from which they spring.
Los Angeles, 1991. Ambassador Maximilian Ophuls, one of the makers of the modern world, is murdered in broad daylight on his illegitimate daughter India's doorstep, slaughtered by a knife wielded by his Kashmiri Muslim driver, a mysterious figure who calls himself Shalimar the clown. The dead man is a charismatic World War Two Resistance hero, a man of formidable intellectual ability, a former US ambassador to India and subsequently America's counter-terrorism chief. The murder looks at first like a political assassination, but turns out to be passionately personal.
This is the story of Max Ophuls, his killer and his daughter -- and of a fourth character, the woman who links them, whose story finally explains them all. It is an epic narrative that moves from California to Kashmir, from Nazi-occupied Europe to the world of modern terrorism. Along the way there is kindness, and magic capable of producing miracles; there is also war -- ugly, unavoidable and seemingly interminable. And there is always love, gained and lost, uncommonly beautiful and mortally dangerous.
Everything is unsettled. Everything is connected. Lives are uprooted, names keep changing -- nothing is permanent. The story of anywhere is also the story of everywhere else. Spanning the globe and darting through history, Rushdie's narrative captures the heart of the reader and the spirit of a troubled age.



Recensione in lingua italiana

Lo scontro di valori e di civiltà, la passione dell’amore umano e degli ideali, il caos che domina il presente si fondono in questo nuovo romanzo di Salman Rushdie, in cui le vite dei protagonisti si intrecciano a tal punto con la storia reale da mutare il corso degli eventi. Lo scrittore indiano, naturalizzato inglese e salito alla ribalta della cronaca grazie al controverso romanzo I versi satanici, che gli valse la condanna delle autorità religiose islamiche, ci regala un romanzo intenso e sfaccettato, in cui si riflettono i molti conflitti dell’età contemporanea. La vicenda si snoda tra passato e futuro, tra Oriente e Occidente, sullo sfondo del radicalismo religioso, di intrighi diplomatici e spionaggio. India, la figlia ventiquattrenne di Maximilian Ophuls, illustre intellettuale di origine ebraica nato in Francia, eroe della Seconda guerra mondiale, ex ambasciatore americano ed esponente di spicco dell’antiterrorismo, assiste alla morte del padre, assassinato dal suo autista personale, soprannominato Shalimar il clown. Questo tragico fatto apre uno spiraglio sul suo nebuloso passato e la spinge ad indagare sulla sua vera storia. L’assassino paterno, il cui vero nome è Noman Sher Noman, è originario del Kashmir, regione da sempre contesa tra India e Pakistan e lacerata da un secolare conflitto tra Induismo ed Islam. La sua vita nasconde molti segreti che lo legano a Maximilian: l’attività come funambulo e saltimbanco, la militanza armata in gruppi terroristici e rivoluzionari, l’amore travolgente per Boonyi. Sarà proprio questa donna, giovane e bellissima danzatrice ha sconvolgere e legare per sempre il destino dei due uomini e quello della giovane India. Dopo avere sposato Shalimar, Boonyi cade fra le braccia di Ophuls, inguaribile seduttore, di cui diviene l’amante, per poi morire ancor giovane dopo avere dato alla luce una figlia. La bambina segue il padre, Ophuls in America, mentre Shalimar, accecato dall’odio, decide di entrare in un campo di addestramento militare e di partecipare attivamente alle lotte armate che sconvolgono la sua terra d’origine. Non rinuncerà tuttavia al suo principale obiettivo: vendicarsi e colpire chi ha rovinato la sua famiglia. Ma non sempre tutto è come sembra. Per fare chiarezza sugli avvenimenti passati, ad India non resterà che percorrere a ritroso la vita di Shalimar, Maximilian e Boonyi. Solo così scoprirà ciò che accadde realmente tra loro e potrà decidere se seguire la strada dell’intransigenza o del perdono.
Appassionante storia di vita e d’amore, ma anche attuale riflessione sui conflitti dell’età contemporanea, Shalimar il clown è un romanzo che cattura i lettori grazie alla sua trama incalzante, una lettura in cui si respira, seppur romanzato, il conflitto religioso e ideologico che sconvolge il nostro mondo e da cui traspare fortemente la necessità di una dialogo e di una riconciliazione tra i popoli.


Biografia

Rushdie Salman

Salman Rushdie (nato il 19 giugno 1947, a Bombay, India) è un saggista e autore di opere di narrativa, in gran parte ambientate nel Subcontinente Indiano. Crebbe a Mumbai (allora Bombay) frequentò il King's College di Cambridge in Inghilterra. È un cittadino inglese. Il suo stile narrativo, che amalgama il mito e la fantasia con la vita reale, è stato descritto come collegato al realismo magico. Nel 2004, Rushdie si è sposato per la quarta volta, questa volta con una modella ed attrice indiana Padma Lakshmi.

Opere
La sua carriera di scrittore cominciò con Grimus, una fiaba fantastica, in parte fantascientifica, che venne ignorata dal pubblico e dai critici. Il suo romanzo successivo, I Bambini della Mezzanotte, invece, lo catapultò nella fama letteraria ed è considerato il suo miglior lavoro fino ad ora. Inoltre influì in modo significativo sul corso che la scrittura Indiana in Inglese avrebbe avuto nella decade successiva. Per quest'opera fu in seguito premiato con il premio 'Booker of Bookers' nel 1993; in seguito è stata selezionato come miglior romanzo a cui sia stato assegnato il Premio Booker nei suoi primi 25 anni. Questo fu visto in India come un attacco alla dinastia Nehru-Gandhi e Rushdie fu costretto a lasciare l'India per le minacce. Il successo delle reazioni che incitavano violenza nei confronti delle sue opere produsse molta pubblicità e libri venduti; una formula che ripeté nuovamente. Dopo il successo di Bambini della Mezzanotte, Rushdie scrisse un racconto, La Vergogna, in cui delinea i tumulti politici in Pakistan basando i suoi personaggi su Zulfikar Ali Bhutto ed il Generale Muhammad Zia-ul-Haq. Entrambi questi lavori sono caratterizzati da, oltre allo stile del realismo magico, l'occhio dell'immigrante del quale Rushdie è così conscio.
Rushdie è molto influenzato anche dalla letteratura moderna. I Bambini della Mezzanotte prende in prestito temi dal romanzo Il Tamburo di Latta di Günter Grass, che Rushdie sostiene lo abbia ispirato a diventare uno scrittore. I Versetti Satanici è chiaramente influenzato dal classico romanzo russo Il Maestro e Margherita di Mikhail Bulgakov.
India e Pakistan furono i temi, rispettivamente di I bambini della Mezzanottte e Vergogna. Nei suoi lavori successivi, Rushdie rovesciò il mondo occidentale con The Moor's Last Sigh, che esplora i collegamenti commerciali e culturali tra India e Penisola Iberica.
Nel 1999 Rushdie pubblica "La terra sotto i suoi piedi", romanzo che rivisita in chiave moderna, attraverso Mumbay, Inghilterra, Usa, il mito di Orfeo ed Euridice nelle due popstar Vina e Ormus. Tema principale del libro è quindi lo stretto rapporto di interdipendenza che esiste tra amore, morte e musica.
Rushdie ha ricevuto molti altri premi per le sue opere incluso l'European Union's Aristeion Prize for Literature. È anche membro della Royal Society of Literature e Commandeur des Arts et des Lettres. Rushdie è presidente del PEN American Center.

Grimus (1975)
Midnight's Children (1981) I figli della mezzanotte
Shame (1983) La vergogna
The Jaguar Smile: A Nicaraguan Journey (1987)
The Satanic Verses (1988) I versi satanici
Haroun and the Sea of Stories (1990)
Imaginary Homelands: Essays and Criticism, 1981–1991 (1992)
East, West (1994)
The Moor's Last Sigh (1995)
The Ground Beneath Her Feet (1999)
Fury (2001)
Step Across This Line: Collected Nonfiction 1992–2002 (2002)
The East is Blue (essay, 2004)
Shalimar the Clown (2005) Shalimar il clown

Consulta anche: Biografia Aggiornata in Wikipedia (english)
Consulta anche: Biografia in Wikipedia (italiano)