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lento pede ambulabis

Viaggio in Ladakh e Zanskar in occasione del Padum Hurim - 19-20 Ottobre 2025

con Avventure nel Mondo e Marco Vasta

Viaggio di 17 giorni dal 11 al 27 ottobre 2025

 

Ipotesi di Itinerario in senso orario

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 L'itinerario giorno per giorno è studiato per visitare i maggiori punti di interesse lungo il percorso. Si basa sulle numerose esperienze precedenti e potrà essere leggermente modificato nei tempi delle tappe da luogo a luogo.



11 ottobre sabato - Italia  Partenza in volo per Delhi

Per raggiungere Delhi, AnM utilizza voli Air India, Turkish, Etihad, Lufthansa, Swiss Air oi altre compagnie .La maggior parte dei voli effettua uno scalo intermedio (Qatar a Doha), Etihad a Abu Dabhi, Turkish a Istanbul) giunge a Delhi nelle prime ore del mattino successivo.

Chek-in on-line

n giorno prima della partenza riceverai un'email da Viaggi Avventure nel mondo in cui ti chiederanno di effettuare il chek-in on-line- Puoi farlo dal sito della compagnia aerea ma anche da cellulare mediante la applicazione.

La prima cosa da fare è quella di scaricare l'applicazione della compagnia cinese. Dopodiché, avviate l'applicazione inserendo le vostre credenziali. Una volta dentro, così come per il check in online fatto tramite il sito, ti basterà confermare identità e numero dei passeggeri. Per i voli internazionali, si prega di effettuare il check-in 36 ore prima della partenza. Il check-in on line non è permesso da 3 ore prima della partenza.


Partenza da Malpensa MPX

Vecchia mappa, ma se ti accompagnano in auto, fatti lasciare alla porta 11.
Il banco VnM/AnM a Malpensa
 
  • Sito: http://www.milanomalpensa-airport.com/it

  • Appuntamento alle (vedi fioglio notizie)

  •  a Malpensa Terminal 1 (vedi foglio notizie) al banco Viaggi nel Mondo

  • Il banco VnM è nell’area gruppi (a destra della prima entrata del piano partenze).

  • Al banco Viaggi nel Mondo troverai l’incaricato Nicholas. Sii puntuale, incontriamoci e seguiamo scrupolosamente le istruzioni.

  • Consegna a Nicholas la ricevuta del saldo, se la richiede.

  • Nicholas ci avvierà al chek-in 08 Area B al Baggage-Drop e se possibile ci assisterà.

  • Al chek-in 08 Area B, ti consegnano anche la carta di imbarco seconda tratta.

  • Bagaglio destinazione finale, obbligatorio dopo il Covid.

  • Prosegui per il controllo passaporti.

  • Passi quindi la sicurezza al piano inferiore e raggiungi il gate del volo CA950.

  • Acquisto eventuali liquidi italiani.

  • Volo.

  • Leva il roaming e la connessione dati.

  • Metti il cellulare in modalità aero.

  • Porta a bordo il cavo USB per ricaricare il cell nel caso l’aereo abbia la presa USB.

Partenza da Fiumicino

  •  Appuntamento come da Foglio Notizie alle XX:YY volo alle xx:yy) al banco VIAGGI NEL MONDO/COTAV Terminal 1 (voli nazionali) Area Tour Operator (LIVELLO 0 – ARRIVI nazionali).

  • La mappa di Fiumicino Leonardo da Vinci è qui:

  • https://tinyurl.com/4fud5hwy

  • La mappa di dove trovi i tour operator è qui: https://tinyurl.com/2nmnfdvm

  • Entra dalla porta 5 e volta a destra.

  • Se ancora in vigore le misure Covid, entra dalla 6 ed uscirai dalla 3.

  • Ci sono i box di varie agenzie. Cerca Avventure Viaggi nel Mondo / COTAV.

  • Qui troverai Pierfrancesco od un altro addetto che controllerà la ricevuta di pagamento che ti avvierà al chek-in (ed in caso di problemi ti assisterà)

  • Anche se hai l’E-Ticket, segnala a Pierfrancesco che sei presente alla partenza.


12 ottobre domenica - Intermedio - Delhi

Ipotesi con volo con scalo intermedio 

All’arrivo ci si trasferisce alle partenze  domestiche (nazionali) nello stesso aeroporto. Se l'orar di arrivo non permette di proseguire in coincidenza con il volo per Leh,  il nostro corrispondente storico con il quale collaboriamo da 50 anni, predisporrà il trasferimento dall’aeroporto ad un albergo prenotato. e ogni altro servizio richiesto come una breve visita dei principali luoghi di interesse della città..

12 ottobre - Delhi - Leh

Il volo per Leh parte alle 5.30 circa; dall’aereo si godono panorami stupendi sull’Himalaia dell’India. A Leh, recuperati i bagagli e registrato l'ingresso, in taxi ci trasferiamo in un alberghetto e riposiamo per favorire l’aacclimatazione. Leh è posta a 3.450 m di altezza. Consiglio di uscire solo per il pranzo e al massimo una passeggiata in centro.

Nel pomeriggio tranquilla passeggiata a Sankar Gompa, un piccolo monastero situato un tempo tra i campi e le tipiche case dei contadini ladakhi oppure allo Shanti Stpa, gemello della c.d. Peace pagoda di Pokhra in Nepal. Entrambi finanziati dalla Soko Gonkai giapponese.

   

 


13 ottobre lunedì - Leh - Valle dell'Indo est
(Tikse - Hemis e Kotsang)

Alzandoci presto raggiungiamo il monastero di Tikse dove si svolge una preghiera mattutina (puja). Tikse (vedi guida on-line) è tra i più celebri e attivi monasteri del Ladakh, una delle perle della regione: ricco di templi, contiene molte importanti opere d’arte ed un’impressionante raffigurazione di Yamantaka che regna nel Gonkhang. La grande statua di Maitreya posizionata nel tempio a destra dell’ingresso, di recente fattura, è diventata uno degli oggetti simbolo più famosi del Ladakh. Proseguiamo per Hemis, forse il monastero più famoso per la falsa leggenda della presenza di Cristo. Chi vuole può cimentarsi nella salita all'eremo di Kodtsang e favorire quindi la acclimatazione.

Per l'altimetria della salita all'eremo di Kotsang, clicca qui.


14 ottobre martedì - Leh - Basgo - Alchi

Oggi pariamo in direzione ovest seguendo il deflusso del grandioso fiume Indo; oltre la spettacolare confluenza con lo Zanskar si transita da Bazgo (la visita potrebbe essere effettuata al ritorno dallo Zanskar), un paesino molto pittoresco e storicamente importante dove si ergono le rovine di un antico forte e templi, e proseguendo dopo un tratto si attraversa su di un ponte lo spumeggiante fiume arrivando al monastero di Alchi (vedi guida on-line), fondato nell’XI secolo da Kaldan Sherab, discepolo di Rinchen Zangpo. Proseguiamo quindi lungo l’Indo; oltre Khaltse lasciamo la NH1 e ci immettiamo nella rotabile per Padum che ricalca l'antico sentiero attraverso il Singe La e Lingshed.


15 ottobre mercoledì Alchi - Singela - Lingshed - Padum

Powered by Wikiloc Gli amici di Mantova al Singe-la

Il Ladakh è anche conosciuto come "La Terra degli Alti Passi" perché racchiude alcuni dei passi motorizzati più alti del mondo un tempo valicati solo a piedi e il Singe La (Colledle Leone) si erge orgogliosamente tra questi ad una altitudine di 5.091 m, questo passo offrirà il punto più alto del nostro viaggio.

Il valico del Singe La dista circa 183 km da Leh, il che richiede circa 4 ore di guida. Lo scopo della costruzione di strade attraverso passi di alta montagna è quello di collegare la regione dello Zanskar con la valle dell'Indo. La strada ha valore strategico ed è alternativa alla più comoda rotabile asfaltata Kargil - Padum. La strada prosegue oltre Padum con la Padum -Darcha - Manali.

Se il valico fosse chiuso per neve, il viaggio prevede l'andata e ritorno dallo Zanskar
attraverso il Pensi-La che è sempre aperto dagli spazzaneve.


16 ottobre giovedì - Padum - Karsha - Zangla - Stongde

Si segue la strada che percorre verso nord il versante orientale del fiume Zanskar, formato dalla confluenza del Doda e dello Tsarap, arrivando a sThongde (clicca per la guida on-line) (13 km), un interessante monastero con diversi templi ed interessanti affreschi e statue, posto su di una rupe da cui si gode un’indimenticabile visuale sulla valle. Si prosegue quindi per Zangla (20 km), la vecchia capitale dello Zanskar, dove se sono. Possiamo visitare l’antico castello, restaurato da una fondazione ungherese, posto in una bellissima posizione che domina la valle dove si trovano anche molti chorten, di cui il più recente è quello di Bakula Rimpoce, l’Abate del Ladakh scomparso una decina di anni fa; nell’oasi è situato anche un interessante convento femminile. Per chi fosse interessato è possibile cimentarsi con una passeggiata che porta nella stretta gola dove si trova l’antico Chorten di Malakartse.

Da Zangla si ripercorre la strada fino al ponte sullo Tsarap nei pressi di Padum e da qui si prosegue per il villaggio di Karcha  (clicca per la guida on-line), dominato dal grande monastero di scuola Ghelupa costruito sulle rupi rocciose, il principale dello Zanskar. La visita rivela diverse sale e alcuni affreschi dell’XI secolo; sul monte antistante è situato l’antico convento femminile, ricco di sorprendenti reperti artistici. Rientrando a Padum si sosta per una visita al vicino villaggio di Pipiting, dove si trovano un grande stupa ed un monastero.


17 ottobre venerdì - Padum - Bardan - Mune - Phuktal

Da Padum seguiamo la strada asfaltata per Manali che risale la stretta valle del vorticoso fiume Tsarap: la meta è l'oasi di Purne. Lungo il percorso visitiamoi monasteri di Bardan e Mune. Da Purne prosegue a piedi per Phuktal, un percorso senza eccessive salite ma lungo, che richiede circa dueore; per chi volesse vi è la possibilità di noleggiare un cavallo da montare per tutto il percorso. Sotto il Gompa, dove la quota è di circa 3950 mt, ci si accomoda nella Guest House dei monaci. rudimentale alloggio ma il luogo merita questo piccolo sacrificio!


18 ottobre sabato - Phuktal - Shila Phoo - Padum

Tornando verso Padum, poco prima della cittadina, chi vuole può cimentarsi nella breve salita vero l'alpeggio di Shila Phoo.

L'altimetria e la salita sono raccontate qui.


19 ottobre domenica - Padum Hurim

Scendiamo da Shila in tempo per assistere alla prima giornata del Padum Hurim.


20 ottobre lunedì - Padum Hurim

 


21 ottobre martedì - Padum - Dzumkul - Pensi La (4.400m) - Rangdum

Inizia quindi il percorso di rientro verso Leh, risalendo le acque del fiume Doda, il ramo occidentale del fiume Zanskar.

Sostiamo al vicino Gompa di Sani e proseguiamo fino al ponte di Ating e da qui si segue la strada asfaltata lungo la riva meridionale del Doda imboccando la valle che porta a sud verso dell’Umasi La, dove sospeso ad una rupe si trova il piccolo monastero di Dzongkul (clicca qui per la guida on-line), che fu il principale luogo di ritiro dell’importante maestro mistico Naropā, uno dei maestri principali della tradizione Kagyupa e autore del famoso testo deisei yoga” che è tutt’ora una delle guide esoteriche utilizzate dagli yogi tibetani.

Eventuale breve sosta per una visita al piccolo gonpa del villaggio di Phe e si continua lungo la strada che si era utilizzata all’arrivo, valicando il Pensi La (4400 mt), abitato da miriadi di marmotte, dove la vista spazia sulle distese glaciali del misterioso massiccio del Sickle Moon, e porta sulla piana di Rangdum, dove si trova un isolato monastero (Vedi guid on-line) posto su un colle morenico al centro di una valle di inimmaginabile bellezza, con vaste pasture di yak coperte da milioni di stelle alpine.

Siamo al Monastero di Rangdum ed al vicino campo tendato.


22 ottobre mercoledì - Rangdum - Kargil (3.200m) - Mulbekh (3.700m) - Shergol (2.680m)

Rangdum è l’ultimo punto del nostro viaggio in Zanskar dove si incontra la cultura del buddhismo tibetano prima di immergersi nel mondo dell’Islam che popola le valli sottostanti. Ammiriamo sulla nostra sinistra  i maestosi ghiacciai che scendono da vette altissime dominate dal Nun (7.135m), che in un tratto arrivano fino al livello della strada, si segue la valle del fiume Suru, un affluente dell’Indo che oltre il villaggio di Panachik fluisce verso nord giungendo nella cittadina di Kargil sulla strada che collega il Ladakh al Kashmir: Leh dista da qui 230 km e Srinagar è un poco più vicina. Cercheremo di aggirare Kargil con la nuova strada che porta all'areooroto ed al bivio per Batalik e Leh.

Pochi chilometri verso Leh ammiriamo il gigantesco Maitreya di Mulbekh e pernottiamo nei pressi in guest house o in campo tendato.

23 ottobre giovedì - Shergol - Urgyen Dzong (3.600m) - Mulbek - Namika la (3.718m) - Chiktan - Dah Hanu

In mattinata chi vuole sale ad Urgyen Dzong (se non fosse stata effettuata alla sera prima) e superato il Namika la (3.718m) lasciamo la strada NH1 diretti a Chiktan ed alla valle di Dah Hanu dove vivono gli ultimi dardi, nostri antenati indoeuropei.

Una strada si stacca verso nord-ovest in direzione di Gurgurod. Con un permesso si possono tramite essa raggiungere i villaggi dardi. La strada passa vicino alla linea di cessate il fuoco e, quando sarà terminato il ponte sull’Indo, si potrà andare da Khalsi a Kargil evitando i due passi d’alta quota del Fotu-la e del Namika-la.

 

Brokpa, Drokpa, Dard e Shin

La categoria comprende tribù che parlano lingue dardiche. Nella regione del Kashmir amministrata dall'India, queste tribù si trovano principalmente nei distretti di Kargil e Baramulla e alcune di esse si trovano a Leh. Sono prevalentemente musulmane e alcune sono buddhiste e altr  hindu.

 

Dardi di Dha Hanu

I Brokpa o Minaro sono Dardi buddhisti. Si trovano nella regione della valle ariana. Si chiamano "Minaro", mentre i Ladakhi li chiamano Brokpa o Dokhpa. Secondo il censimento indiano del 1991, c'erano 1.920 Brokpa. Parlano la lingua Brokskat o Minaro, che rientra nel gruppo linguistico Dardico orientale. I Minaro praticano due religioni; una è la loro religione tradizionale "Minaro" (culto degli spiriti). L'altro è il Buddhismo tibetano.

Queste tribù registrate sono chiamate "gruppo di tribù dardiche" nell'ambito delle tribù registrate dell'ex Jammu e Kashmir. Tuttavia, nello stato sono presenti altre popolazioni dardiche non tribali, come i Kashmiri. Secondo le ricerche più recenti, il termine "dardico" non è né linguistico né etnico; è solo un'espressione geografica appropriata utilizzata per designare ufficialmente la lingua indo-iraniana che conserva le caratteristiche arcaiche parlate nell'Himalaya nord-occidentale e nell'Hindu Kush. Non esiste unità etnica tra i parlanti di queste lingue. Inoltre, le lingue non possono essere ricondotte a un singolo modello di albero linguistico. Uno studio antropometrico su i Dardi venne condotto dalla spedizione di Filippo de Filippi (vedi Scheda).

  • Sui Brokpa e Machnopa, v. le Relazioni scientifiche della spedizione De Filippi: serie 2ª, vol. VIII,

  • Giotto Dainelli, Le condizioni delle genti, Bologna 1924 e vol. IX,

  • R. Biasutti e G. Dainelli, I tipi umani, Bologna 1925.

I Dardi della valle di Drass

Sono conosciuti come popolo Shina. Tribù Drokpa (Shin) nella valle di Drass a Kargil: sono Dard musulmani noti come Drokpa o Shin, che si trovano nella regione di Drass a Kargil. Sono anche conosciuti come "Shin" per via della loro lingua, "Shinna", che fa parte del gruppo linguistico Dardi, appartenente alla famiglia indoeuropea non sanscrita. Si ritiene che provengano dal Dardistan. Pur professando la fede sunnita, mantengono alcune usanze portate con sé dalla loro patria d'origine. Parlano il dialetto Astori della lingua Shina.

 

I Baltì nel Tibet degli albicocchi

Gli abitanti delle valli a nord di Kargil fino a Skardu sono i Baltì, gruppo etnico e linguistico estremamente interessante, una delle popolazioni himalayane più conosciute dopo gli Sherpa in quanto i Baltì sono stati protagonisti di affascinanti spedizioni nel Karakorum. I Baltì, vivendo ai confini fra mondo tibetano e mondo indoariano, hanno assunto caratteristiche ed elementi culturali da entrambe queste civiltà. Antropologicamente parlando i Baltì sono di origine indoerupea, come i Dardi o gli Hunzakut, mentre nelle valli verso il Ladakh, qualche individuo ha tratti mongolidi.

Il linguaggio era un tempo lo shina, appartenente all’area indoeuropea, ma dopo che il Baltistan cadde sotto l’influenza tibetana nell’11° secolo, divenendo il piccolo Tibet o Tibet degli albicocchi, lingua, costumi e religione subirono largamente l’influsso tibetano e buddhista. Con il ritorno all’Islam nel 16° secolo la cultura buddhista venne cancellata, ma la lingua rimase ed anche oggi i Baltì parlano una lingua che è una forma di tibetano arcaico.

I Baltì sono una popolazione molto povera. Il chapati è stato spesso l’unico alimento, frugale e monotono, condito o fritto nel burro o spezzettato nel tea salato, altri alimenti sono brodo, latte cagliato, verdure prodotte localmente come patate (una coltura iniziata nell’800), rape, piselli.

Il vestito è semplice: ampi pantaloni, casacca lunga, un’immancabile coperta di lana.

Esisteva un copricapo caratteristico: uno zuccotto di lana, ora è stato sostituito dal baschetto di Gilgit, ma si incontra ancora qualche anziano con il caratteristico copricapo di lana grezza di capra. Dell’influenza tibetana troviamo nell’abbigliamento femminile i grossi dischi di ottone o l’abitudine di pettinarsi con piccole trecce che ricadono sulle spalle. Dal Tibet (come nel vicino Ladakh) rimane l’uso alimentare del tea salato in cui viene sciolto del burro.


24 Da Hanu - Fotu la  (4.080m) - Lamayuru (3.513m ) -Basgo - Leh (3.600m)

Dalla valle dei Dardi torniamo sulla NH1 verso Lamayuru, uno dei monasteri più pittoreschi dell’himalaia, posto arditamente tra pinnacoli di roccia come un castello delle fiabe, sospeso su formazioni erose che sovrastano un villaggio circondato da policrome montagne desertiche. Dopo il monastero, la strada scende in una spettacolare gola tra le incredibili erosioni terrose della “valle della luna”; secondo la tradizione queste peculiari forme indicano la presenza di un antico lago che si dice sia stato fatto defluire dal santo Naropa, che passò qui un lungo periodo di meditazione: ragion per cui questa zona è considerata dai ladakhi una “terra pura”.


25 Leh

Ultime spese


26 Leh - Delhi

Inizia il ritorno in Italia.


27 Delhi - Italia

 


Qui sotto il percorso in auto. Clicca sul logo Wikiloc per visualizzare l'altimetria.

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Ultima modifica: 06/05/2025 16:04:15

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